E come avete fatto a riunire ed avvalervi di tutte queste professionalità del settore cinematografico?

Dato il momento, abbiamo avuto la fortuna di riscontrare l’adesione di tanti ragazzi professionisti nel settore che condividevano la nostra visione. Alcuni sono stati grandi sostenitori del progetto fin da prima del nostro coinvolgimento, come il direttore della fotografia Sandro Magliano ed il compositore delle musiche originali Nicola Giunta, ed altri si sono appassionati mano mano che l’Ultimafoglia cresceva e diventava realtà. Sicuramente anche in questo caso le capacità e la sicurezza del regista sono stati determinanti, anche per gli attori, tutti professionisti affermati con anni di esperienza alle spalle, che dopo alcuni incontri hanno trovato sintonia con il regista, e hanno dato la disponibilità.

Quale spirito ha animato le diverse fasi di produzione? Ti va di raccontarmi qualche aneddoto che avete vissuto sul set?

Proprio per i motivi di cui sopra, il clima è sempre stato di grande sintonia ed è stato animato da uno spirito di collaborazione. Sia gli attori che la troupe hanno fatto molti sacrifici e hanno avuto grande spirito di adattamento, ma siamo state anche contente di vedere che le fatiche e lo stress scomparivano di fronte alla soddisfazione di una scena ben riuscita.
Molti aneddoti sono legati alla mancanza di mezzi, come quando abbiamo dovuto attaccare la telecamera (una Canon 5D) alla batteria dell’auto del direttore della fotografia per realizzare una scena in timelapse. Oppure quando, dal momento che non avevamo la stessa auto di vigilanza per tutte le scene, il reparto scenografia ha dovuto cercare in tarda sera della pittura lavabile per trasformare gli specchietti da bianchi a neri, dato che altrimenti non si sarebbero raccordati con le scene precedentemente girate. In un’altra occasione, avendo solo un’auto di vigilanza e necessitandone due per i nostri metronotte Zeno e Tom, abbiamo dovuto girare un campo e controcampo scambiando gli attori in una stessa macchina, ed usare un modello simile di cui abbiamo ripreso solo gli interni.

AUTORE.   Chiara Tringali