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E’ emergenza sicurezza a Castelvetrano.
In una decina di giorni hanno rapinato una banca, rubato in una gioielleria, tentato di rubare in un centro commerciale, rapinato un ottantenne dopo averlo legato al letto, rubato un computer e una stampante nella sede di un’associazione. Non sono stati risparmiati nemmeno gli automezzi del Comune: a cinque macchine hanno squarciato le gomme, ad un furgone hanno rubato due ruote e ad un’altra macchina hanno portato via addirittura il cofano.

Gomme tagliate anche per tre auto dei vigili urbani. In fiamme pure la Fiat Punto di un privato, anche se si tende ad escludere la matrice dolosa.
Un inizio d’anno infelice per una città da tempo poco abituata a fatti di questo genere, soprattutto con questo ritmo così serrato.
Oltre  alle rapine e ai furti, colpiscono molto quelle gomme squarciate. Un avvertimento? Una vendetta per una mancata promessa? Difficile dirlo. Il sindaco Errante ha sottolineato la propria consapevolezza di aver imboccato la strada giusta, della legalità e del rispetto delle regole.

Ma le stranezze non mancano.
Pare infatti che, proprio il giorno in cui sono state squarciate le gomme, la videosorveglianza non funzionasse.
Chi conosceva se l’impianto di videosorveglianza funzionava o meno? – si chiede Errante –  Certo è che questo sindaco, dopo quei fatti, ha dato mandato all’ingegnere Taddeo di avviare immediatamente le procedure non solo per la sistemazione dell’impianto, ma addirittura per un suo potenziamento”.
Il 24 gennaio scorso, l’assessore alla Polizia Municipale Paolo Calcara aveva però fatto sapere, attraverso le pagine locali del Giornale di Sicilia, che può confermare che “sono state installate anche le telecamere in esterno nel nuovo edificio comunale”.
Ma quelle c’erano già. Soltanto che “quella volta” non hanno funzionato. Molto probabilmente quindi, nei giorni seguenti l’impianto sarà stato aggiustato. Immediatamente.

La cosa però non ha impensierito i malviventi che, qualche giorno dopo, sono tornati nel piazzale della Casa comunale. E non per tagliare gomme, ma per portarsi via due ruote di un furgone e il cofano di una Panda (entrambi mezzi comunali).
Un’operazione difficile da fare senza essere “notati” dalle videocamere che, se in funzione, avrebbero dovuto registrare un certo movimento e magari “visto” qualche targa. O anche questa volta erano fuori uso?

Certo, non ci sono solo i fatti di gennaio.
Nel dicembre scorso, al Comune avevano già rubato l’attrezzatura del Verde Pubblico per la diserbatura, la benzina delle macchine recentemente danneggiate, oltre ad alcuni pezzi di una Punto bianca a cui avevano pure fracassato un finestrino per poter frugare all’interno.
“Piccole cose” di poco conto, regolarmente denunciate, anche se volutamente non diffuse: “Poco rilevanti in termini di allarme sociale” fa sapere il sindaco. E, dal canto suo, non ha tutti i torti. Soprattutto se paragonate a quelle cinque macchine con le gomme squarciate.
Oggi la Punto è dal carrozziere e il Comune ha già ricevuto i soldi dell’assicurazione.

Sempre sulle pagine locali del Giornale di Sicilia di giovedì scorso si legge: “Qualche mese fa, sempre ad alcune autovetture comunali, furono svuotate le taniche della benzina, ma allora si pensò solo ad un gesto di giovani ladruncoli alla ricerca di benzina per i loro motorini”.
Giovani ladruncoli che, anche allora, sfuggirono sapientemente all’occhio vigile delle telecamere?
Oppure anche nel dicembre scorso la videosorveglianza, nei giorni dei furti, era in tilt?

Egidio Morici
www.500firme.it
e.morici@alice.it

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