I contraccolpi del nuovo Dpcm firmato da Giuseppe Conte penalizzano anche il settore della commercializzazione dell’olio extravergine d’oliva. Anche quell’ampia fetta di mercato e d’economia che in questo periodo si registra nella Valle del Belìce rischia di accusare un colpo pesantissimo. Perché secondo quanto disposto dal Dpcm non è consentito lo spostamento da una città a un’altra, se non per valide ragioni. Il divieto, di fatto, dimezza – se non quasi azzera – la vendita diretta al frantoio dell’olio extra vergine d’oliva che, sino a qualche settimana fa, vedeva protagonisti numerosi cittadini palermitani. Molti scelgono di venire direttamente da Palermo ai frantoi della provincia di Trapani per acquistare le partite d’olio. Il Dpcm ha bloccato tutto questo.

E non è poco, se si pensa che anche questa fetta di mercato rappresenta l’economia di milioni di euro che ruota attorno al territorio del Belìce, Castelvetrano compresa. Il nuovo Dpcm è arrivato in momento cruciale della commercializzazione dell’olio: «Alcuni produttori si sono detti disponibili a effettuare le spedizioni di olio, ma molti clienti hanno preferito scegliere acquistarlo nei frantoi nelle proprie città», ha detto Antonino Cossentino, Presidente Cia Trapani/Palermo.

 

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