Corre il mondo, corre il tempo, corre la tecnologia.
E corre anche il proliferare di figure che sfruttano il web per pubblicizzare brand.
Quello composto da influencer, advocate ed evangelist è, in questo senso, il terzetto vincente del nuovo millennio.
Soprattutto il terzo, l’evangelist, ovvero colui che -promuovendo un prodotto in maniera entusiasta sui canali web- si occupa di “fare proseliti” e generare altri evangelist che a loro volta promuovano il prodotto, così, in un passaparola senza fine che fa svettare il brand a livelli altissimi nella classifica delle brand reputation.
Le aziende, dal canto loro, devono fare attenzione a non deludere i loro promotori ed, anzi, a coinvolgerli sempre di più nelle proprie attività, facendoli sentire, costantemente, parte attiva e indispensabile della loro “grande famiglia” e “coccolandoli” con idee sempre nuove.
Uno degli strumenti più “cool” per perseguire questo obiettivo è quello di “diffondere il verbo” per mezzo di materiale brandizzato che, se da una parte coccola i fans dell’azienda, dall’altra fa in modo che il nome di quest’ultima non venga mai dimenticato e sia sempre sotto agli occhi di tutti.
Magliette, orologi, calendari: moltissimi sono gli oggetti sui quali le aziende possono apporre il loro nome.
Anche se i più amati rimangono indubbiamente i portachiavi personalizzati.
In un mondo che corre, dicevamo sopra, corriamo anche noi: dalla casa all’automobile, dall’automobile all’ufficio, dall’ufficio di nuovo a casa e ancora alla casa al mare, in montagna, al lago, oppure a casa di mammà. E insieme a noi corre sempre, inevitabilmente, un mazzo di chiavi.
E ancora apri bottiglia, portamonete, piccola torcia, pupazzo antistress, fischietto, centimetro o righello pieghevole: il portachiavi può prestarsi davvero ai più disparati utilizzi, oltre a quello di “portare” le nostre chiavi.
Ecco perché tra gli oggetti brandizzati risulta il più amato.
E poi questo piccolo oggetto ha avuto grande importanza nella storia contemporanea: non dimentichiamo che il 17 novembre 1989, a Praga, fu proprio un pacifico tintinnare di migliaia di portachiavi, a dare vita alla rivoluzione di Velluto che culminò col crollo del regime comunista cecoslovacco…
E allora è proprio il caso di dire: viva il portachiavi!
Piccolo oggetto dalla grande reputazione.
AUTORE. Claudia Bianco