Il volto del pescatore Giacomo Russo che guarda l’anfibio al suo primo giorno di lavoro è decisamente diverso da quello di qualche mese addietro, quando, insieme agli altri pescatori di Selinunte, protestò per il mancato dragaggio del porto. Ora che il mezzo anfibio è arrivato e si è messo all’opera il suo animo è diverso: «Siamo fiduciosi che il lavoro venga fatto per bene e, soprattutto, completo», dice. Da ieri la ruspa arrivata da Lodi per “salvare” il lavoro dei pescatori di Selinunte è stata accolta con entusiasmo dalla comunità marinara. «Da parte nostra c’è piena collaborazione e grande interesse affinché tutto venga fatto per bene», dice Giacomo Russo che, quando venne il Presidente della Regione Nello Musumeci, ebbe a raccontare il dramma che vivevano i pescatori della borgata.

L’arrivo del mezzo, i lavori integrativi per molti marinai è la risposta al «quando si alza la voce si ottiene qualcosa». E per molti pescatori sono ancora vivi i momenti della protesta, le notti trascorse al porto, le visite degli Assessori regionali, quella passeggiata sul molo in compagnia del Presidente Musumeci. «Scontiamo ancora questi mesi difficili – ammette Carlo Barraco, Presidente della cooperativa “Marinella pesca” – durante i quali ogni imbarcazione da pesca ha perso quasi 5 mila euro». Alcune barche sono rimaste intrappolate nelle alghe, altre ancora faticano a uscire dal porto oramai insabbiato. Oggi il ritorno dello stesso mezzo che tre anni fa dragò il porto è un segnale di speranza: «È necessario che venga ripristinato il fondale di 1,5 metri – dice Giacomo Russo – sennò il problema si ripresenterà quanto prima». Per la prima settimana il mezzo anfibio toglierà le alghe di superfice che verranno conferite presso il Polo tecnologico di Castelvetrano. Poi inizierà la seconda fase, col dragaggio di sabbia e fango. E sarà quella più delicata e determinante.

Intanto l’avvio di questi lavori è stato accolto con soddisfazione anche dall’associazione albergatori di Selinunte: «Era un intervento che andava fatto prima ma, nonostante questo ritardo, siamo contenti che si sta facendo», ha detto il Presidente Paolo Masella. Le strutture alberghiere di Selinunte sono pronte a riempirsi di turisti: «Rimane il grande neo del depuratore e del tubo spezzato proprio lì davanti – dice Masella – abbiamo avuto rassicurazioni che si interverrà presto. Noi chiediamo di non perdere più tempo, prima che poi sia troppo tardi».

Il pescatore Giacomo Russo e l’anfibio al lavoro al porto di Selinunte.

Carlo Barraco.

 

AUTORE.