Cronaca

IL REPORTAGE. Primo giorno a Castelvetrano dopo il decreto

Sono le prime luci del mattino a Castelvetrano. In giro si vede poca gente. C’è chi cammina con la mascherina. Nei bar, per le strade e nelle zone nevralgiche della città, si respira un’aria strana, diversa. I commercianti sono confusi, ma cercano, come possono, di organizzarsi prima che la giornata abbia inizio e prima che i controlli si intensifichino. In quasi tutti i negozi, infatti, sono state disposte le misure di sicurezza ordinate dal Governo e cioè quelle di mantenere la distanza da almeno 1 metro uno dall’altro e di indossare i dispositivi di protezione individuale quali guanti, principalmente, e mascherine. I servizi vengono garantiti: i mezzi per la raccolta dei rifiuti stamattina hanno continuato a lavorare come sempre.

È una situazione surreale quella che si respira in città. Nei supermercati si alternano scene apocalittiche a situazioni di rassicurazione. Alcuni scaffali sono stati svuotati da chi, forse, per precauzione, o probabilmente per panico, ha acquistato scorte nell’incertezza del futuro. Una corsa eccessiva, perché – e questo è l’altro lato della medaglia, quello rassicurante – i camion per rifornire ipermercati, supermercati e macellerie, hanno continuato a scaricare la merce anche stamattina.

I prodotti che mancano, però, sono amuchina e mascherine. I cittadini li cercano da un negozio all’altro. Ma l’appello è quello di “restare a casa”. Rimanere a casa per contenere il contagio.



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Michele Milazzo