Il Sindaco della città di Castelvetrano Selinunte, Avv. Felice Errante, ha voluto idealmente scrivere una lettera al dr. Paolo Borsellino per ringraziarlo della sua opera al servizio della sua tanto amata Sicilia, di seguito il testo della missiva.
Alla cortese attenzione del Dr. Paolo Borsellino
Egregio Dr. Paolo Borsellino, non avendo mai avuto la fortuna di conoscerLa personalmente mi rivolgo a Lei con un deferente ossequio, non potendo partecipare, in quanto fuori sede, alla tradizionale sobria manifestazione che ogni anno celebriamo in città.
Oggi ricorre uno dei più tristi anniversari della storia di questa martoriata terra, quello in cui mani vili e criminali la strapparono all’affetto dei suoi cari, e per noi siciliani onesti fu la definitiva perdita dell’innocenza.
Ma lei queste cose le sa già, cose che ha vissuto sulla sua pelle, così come sa bene che la sua morte così violenta non cadde nel vuoto. Il suo sacrificio non fu vano, lei che andava definendosi un morto che cammina, dopo aver assistito alla terribile strage in cui perse la vita il suo amico e collega Giovanni Falcone. Lei che, nonostante tutto e tutti, non arretrò di un sol passo in quella battaglia che voleva portare a compimento e che solo quel codardo tritolo poté fermare; lei che tutto avrebbe voluto meno che diventare un eroe, inconsapevolmente lo diventò.
Quel terribile 19 luglio la parte migliore della Sicilia, quei suoi conterranei onesti che lei tante volte aveva provato a fare uscire dal torpore, si ribellarono a giochi di potere criminale e qualcosa in Sicilia cambiò. Tante battaglie da allora furono vinte, passi da gigante furono compiuti, tanti altri ne dovranno essere fatti per consegnare quel fresco profumo di libertà a questa isola che lei tanto amava e per la quale ha dato la vita.
Anche nella mia città, contraddittoria e complessa, ancora malvista dai più, sono cambiate molte cose, da più di venti anni, infatti, si è intrapreso un cammino di legalità e di rispetto per le regole dal quale non si torna indietro.
Mai più la mafia dovrà allignare tra queste vie, mai più i furbetti o i disonesti potranno avere diritto di cittadinanza. Mi piace pensare che la mia Castelvetrano oggi le sarebbe piaciuta, da uomo dalla fine intelligenza avrebbe colto i tantissimi segnali che quotidianamente arrivano da parti importanti della comunità, accompagnati da atti amministrativi puntuali che tendono a mettere in sicurezza anche la macchina amministrativa. Da anti mafiosi, quali noi ci consideriamo, abbiamo portato avanti una serie di iniziative improntate allo sviluppo, non solo di una nuova coscienza nei nostri giovani, ma anche nella ricerca e tutela di posti di lavoro in un momento di crisi economica senza precedenti dal dopoguerra ad oggi.
Ci perdoni l’ardire, ma siamo convinti che tra l’antimafia parolaia, fatta spesso di convegni e cortei, anch’essi importanti per carità, lei avrebbe apprezzato la nostra, quella dei fatti concreti, quella della compostezza, quella della intransigenza ad ogni bieco compromesso, quella della trasparenza, quella che lascia sul territorio e dentro le persone semi importanti.
Magari accade che alcuni cittadini, o certi opinionisti politicizzati o che vivono una realtà virtuale, piuttosto che fermarsi a vedere le tante cose che sono state fatte in tale direzione, preferiscano soffermarsi su quelle che sono ancora da fare, ma ci sta’.
Tenere la schiena dritta non è esercizio facile e ti espone a prese di posizione a volte difficilmente comprensibili ai più, con seri rischi di isolamento.
Anche questo fa parte della vita di ciascuno di noi che, anche sbagliando, la sera dobbiamo andare a casa con la convinzione di aver fatto fino in fondo il nostro dovere ed operato scelte che appaiano giuste nel momento in cui vanno assunte.
Da semplice studente di giurisprudenza prima, da avvocato dopo e da politico e uomo delle istituzioni sempre, i suoi insegnamenti, il suo stile, il suo rigore morale e la sua grande preparazione, sono state per me la pietra di paragone, sulla quale ho fondato la mia crescita e la mia formazione.
Ho letto centinaia di pagine di quello che ha prodotto e devo confessarle che oggi da sindaco non avrei potuto farne a meno. Senza voler entrare nel merito circa la veridicità o meno di talune dichiarazioni, sono certo che gli ultimi giorni avranno profondamente ferito la sua famiglia e tutti i siciliani onesti che credono in una Sicilia che può e deve cambiare se crede in un futuro.
Mi auguro che dal posto dove si trova non le abbia sentite, e che su di esse, e su altre storture, possa presto cadere il meritato oblio.
Un caro saluto maestro di vita, che il suo esempio possa essere come la fiamma che alimenta il sacro fuoco olimpico, impossibile da spegnere nei cuori dei siciliani.
Con immensa stima.
Avv. Felice Errante Jr.
Sindaco della città di Castelvetrano Selinunte
Il Sindaco, fuori sede per motivi personali, ha delegato il vice-sindaco, avv. Giuseppe Rizzo, a presiedere la sobria cerimonia che, come ogni anno, l’Amministrazione celebra per ricordare ed onorare la memoria di Paolo Borsellino, ucciso dalla mafia il 19 luglio del 1992, in un attentato, nella via Mariano D’Amelio a Palermo, in cui persero la vita anche i cinque agenti della Polizia di Stato che componevano la sua scorta: Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina.
Alla presenza del Presidente del Consiglio Comunale, Vincenzo Cafiso, dei componenti della Giunta Municipale, di alcuni consiglieri, delle forze dell’Ordine e del comandante della Polizia Municipale con il Gonfalone Comunale, si è svolta, presso il giardino comunale intitolato a Falcone e Borsellino, la cerimonia di deposizione di un mazzo di fiori e si è reso omaggio ai due eroici servitori dello Stato.
Lodevole l’iniziativa di voler ricordare la figura del Dr. Paolo Borsellino, ma altrettanto deprimente vedere, dalla foto, che i cittadini hanno disertato del tutto l’evento. A parte gli adulti, vorrei far notare l’assoluta mancanza di alcuni di quei giovani, che partecipano in migliaia per il “Corteo della Legalità”. Che non si dica che non ne sapevano niente (oggi tra telefonini e internet sono più informati di noi adulti), oppure non si dica che è estate e sono tutti al mare. Beh no! perché se hanno davvero a cuore il problema della legalità magari qualche loro rappresentante avrebbero potuto farsi vedere. L’evento, della durata di pochi minuti, non avrebbe impedito loro di tornare al mare. Certo i ragazzi, con questo comportamento, non sono riusciti a smentire chi dice che vanno in massa al corteo solo per fare un giorno di vacanza. Cari Presidi e Professori il prossimo anno teneteli in classe ed insegnate loro, seduti sui banchi, a conoscere Falcone e Borsellino ed anche chi erano i loro compagni di scuola Biagio Siciliano e Maria Giuditta Milella (che nessuno mai ricorda).
Tante cose sono state fatte per questa città, egregio sindaco , altre si sarebbero potute fare ,se vi fosse stata la volontà di farle come ad esempio : conferire la cittadinanza onoraria al dott. Fulvio Sodano, fulgido modello di atti concreti contro la mafia e non di proclami parolai. Le ricordo che il 22 dicembre 2012 presso il Liceo classico, nella giornata del merito,Lei stesso, brevi manu, ha consegnato una pergamena al merito alla gentile moglie dello stesso. Dopo di che, attraverso motivazioni deboli e discutibili,frutto,a mio parere, di una visione politica asfittica,ha negato la richiesta della cittadinanza onoraria. Altre cose si possono fare come ad esempio : cancellare un falso storico apposto sulla targa che commemora la strage di Capaci e di via d’Amelio, quest’ultima datata 19 luglio 2002. E se, come ritiene , Paolo Borsellino è stata “pietra di paragone”, sulla quale ha fondato la sua “crescita” e la sua “formazione” gli restituisca la tragica data della sua morte : 19 luglio 1992.
Rispondo sinteticamente. Mi chiedo se debbano esistere rappresentanti della legalità o se, invece, la gente comune può rappresentare sè stessa se non esce fuori dai confini della suddetta legalità. D’altro canto si è rappresentanti se si viene votati in pubblica assemblea alla quale i cittadini dovrebbero essere invitati a partecipare. Non accadrebbe più che “rappresentanti” autoeletti possano manifestare il loro assenso o dissenso nei confronti di persone ree di non assumere posizioni estremistiche.