E’ evidente che se l’onda anomala del 30 dicembre 2002 si fosse verificata 4-5 mesi prima (o dopo), durante la stagione estiva, i danni lungo le coste frequentate da migliaia di bagnanti, specialmente alle persone, sarebbero stati molto gravi. Gli eventi, elencati nel catalogo dei maremoti italiani riportato sul sito dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sono stati analizzati per individuarne le cause, ricostruire le aree interessate dai vari movimenti anomali del mare al fine di delimitare le zone costiere a rischio da tsunami e analizzare le disposizioni attuali per prevenire i danni. Un dato preoccupante è rappresentato dalla evidenza che ben 18 tsunami del passato (di diversa importanza) sono avvenuti nei mesi estivi che oggi costituiscono il classico periodo balneare caratterizzato da centinaia di migliaia di persone distribuite lungo le coste e le spiagge.
E’ evidente che l’attuale spinta urbanizzazione e frequentazione estiva delle aree costiere renderebbe notevolmente più grave l’impatto di eventi simili a quelli storici. Le aree interessate sono le seguenti: Liguria (14 eventi); Stretto di Messina- Sicilia Orientale-Calabria meridionale tirrenica- Isole Eolie (23 eventi); Adriatico (10 eventi); Golfo di Napoli (10 eventi); Toscana (3 eventi); Sicilia settentrionale (2 eventi); Sicilia meridionale (2 eventi); Calabria settentrionale ionica (1 evento); Lazio (1 evento).
La massima altezza che l’acqua marina ha raggiunto invadendo l’area emersa (Runup) è stata valutata tra 6 e 15 m (si ricordi che lo tsunami del 26 dicembre 2004 verificatosi in Indonesia determino runup massimo di alcune decine di metri di altezza)”.“La correlazione – prosegue Ortolani – tra movimenti anomali del mare, eventi sismici, ubicazione delle strutture sismogenetiche ha consentito di individuare le seguenti cause dei maremoti italiani: terremoti generati da strutture sismogenetiche che interessano in parte l’area costiera emersa e sommersa (Calabria, Sicilia orientale, Gargano, Ancona); grandi e rapide frane sottomarine innescate prevalentemente da terremoti ed eruzioni; grandi frane costiere subaeree; accumulo antropogenico di terreno di riporto sul ciglio della scarpata continentale. La ricerca ha evidenziato che il maggior numero di eventi è stato provocato da grandi e rapide frane sottomarine innescate prevalentemente da terremoti avvenuti anche in aree distanti dalla costa. I fenomeni più gravi si sono verificati nel Tirreno Meridionale-Stretto di Messina-Sicilia Orientale.
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AUTORE. Peppe Caridi
e il vulcano ferdinandea che è fra sciacca e selinunte ve lo siete dimenticato…
Ferdinandea è un’isoletta innocua rispetto a Empedocle. Quello si sarebbe un problema.
La Ferdinandea è più vicina a Selinunte che a Sciacca. Precisamente si trova a Sud di 3 fontane. Quindi si trova tra Mazara e Selinunte.
FERDINANDEA fa parte di empedocle e l’impatto del terremoto del 1239 si nota ancora su selinunte.. non scherziamo…poi tutto il belice e’ frastagliato.ci sono fenomeni vulcanici come le terme di sciacca o il fiume caldo di segesta, piu’le cosidette macalube, cioè i vortici di fango come quelli in emilia, o di fuoco ardente in tutto il belice, con il cattivo odore di zolfo che tutti ricordiamo..il problema è la costruzione delle case o la negligenza della classe politica..dire che l’emilia non era sismica ,per giustificarsi ,è una boiata,la padania è stretta fra appennino e alpi, come una nocciolina tra lo schiaccianoci…il friuli è sismico ,i monti berici in veneto e tra vicenza e padova sono ex vulcani ,altro che non sismico..se poi non si sono voluti classificare i territori per specularci meglio, questo è compito della magistratura… come è successo come in certe parti del belice,tutta coplita allo stesso livello di sisma, ma con due classificazioni a pochi chilometri..
a quando il sindaco dichiarerà castelvetrano di prima categoria delle zone sismiche.. o dobbiamo aspettare di fare la fine dell’emilia…considerata a rischio zero pur avendo catastrofici terremoti di cui quello di cui si parla di ferrara del 1550…tocchiamoci e facciamo gli scongiuri..urge risposta alla poco serietà delle precedenti giunte al problema protezione civile…si interessi del problema protezione, invece di triscina e zone limitrofe…