Sempre più ridotto a un rudere in via XXIV Maggio, il palazzo Signorelli di Castelvetrano, esempio di Liberty che nel dopoguerra fu adibito a scuola, ha subito un incendio al piano terra, in una stanza di circa 20 metri quadrati stracolma di rifiuti di ogni genere.
In fiamme anche il portone in legno. I vigili del fuoco del distaccamento di Mazara del Vallo non hanno trovato sul posto tracce di dolo. Nel 2008 Legambiente aveva inserito Palazzo Signorelli, che é di proprietà privata, nella campagna ‘Salvalarte Sicilia gran tour’ e ne aveva proposto, inascoltata, il recupero per trasformarlo in museo.
All’epoca della realizzazione il materiale del rivestimento in terracotta fu realizzato dal ceramista Enrico Vella che operò a Caltagirone tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. Tre anni fa crollò la torretta e i tetti sono ormai inesistenti. Resistono ancora le mura perimetrali sorrette da anni da pilastri in conci di tufo.
AUTORE. Altre Fonti
Che gran peccato, che senso di tristezza… inutile aggiungere altro.
Per i giochi pirotcnici a Selinunte i fondi si trovano ogni anno, come disse il saggio….volere è potere.
Ma il potere in questo caso non ha voglia ne interesse.
Nemo, essendo il palazzo di proprieta’ privata non so se si possa forzare il proprietario a far qualcosa. Comunque si, un gran peccato. Restaurato e adibito a museo (per esempio della pesca e dell’agricoltura) sarebbe proprio una bella cosa. Mio nonno frequento’ l’avviamento in quel palazzo. Triste storia finire pieno di spazzatura. Speriamo bene…
avevamo, penso che ormai si può parlare del passato, un magnifico palazzo unico nel suo stile in questa zona della sicilia, ma, come dico io, molte persone “lungimiranti” di castelvetrano considerano questi palazzi vecchi e non antichi, per cui meglio abbattere o lasciare tutto per come sta e non ristrutturare. E’ pur vero che questi edifici dovrebbero essere ristrutturati dai proprietari i quali sono disinteressati o addirittura praticamente inesistenti, ma nulla toglie che il Comune ha degli strumenti legali per poter costringere i proprietari a ristrutturare questi antichi edifici. Se poi vi sono degli strumenti per far diventare questi antichi palazzi proprietà comunali non lo so ma comunque le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti in Via R. Settimo, Via Lipari, via Bonsignore ect. ect. vi sono antichi palazzi oramai in avanzato stato di degrado e sono frammenti di storia di castelvetrano che si perdono.
Potrei anche sbagliarmi e se c’è qualcuno che lavora in ambito legale mi corregga per favore, perchè da cittadino voglio sapere e ho diritto di sapere cosa dicono le leggi. Mi risulta che le istituzioni possano obbligare i proprietari di immobili, nel nome del decoro urbanistico, a ristrutturazioni e restauri, guarda caso esistono anche i piani regolatori (solo per gli edifici di nuova costruzione?) che tutelano detto decoro.
E’ strano difatti che altrove vedo palazzi storici o edifici di una certa importanza che vengono restaurati continuamente mentre nella Palmosa Civitas, la decadenza e l’incuria avanzano.
Purtroppo si tratta di un edificio privato. Il Comune ha provveduto a suo tempo a puntellarlo coi cosiddetti “delfini”. Il problema è dovuto anche al fatto che la proprietà è divisa e i titolari sono lontani da Castelvetrano. E’ inutile fare demagogia e parlare dei soldi per i i fuochi che ci sono e quelli per il palazzo che non ci sono. I soldi per i fuochi (tra l’altro a parziale carico della Regione) ci sono perché si attingono a un capitolo a destinazione vincolata e, in ogni caso, non sarebbe possibile stornarli per andarli a spendere per un edificio privato. Ricordo il recupero di Sant’Agostino, della Collegiata di S. Pietro, del Collegio di Maria, di palazzo Majo, del Convento dei Minimi (di cui è in appalto il II stralcio), della chiesa di Loreto – ex ECA (anche qui è in appalto il II stralcio), della Galleria Pignatelli, dove il Comune è intervenuto essendo proprietario. Ricordo il recupero della chiesa del Purgatorio, dove il Comune ha potuto stipulare una apposita convenzione con la proprietà ecclesiastica. E’ facile dare addosso all’Amministrazione Comunale, ma nessuno pensa, ad esempio, che il capitolo del bilancio regionale che permetterebbe il restauro di edifici privati di interesse storico, da anni non è finanziato. Signori censori, fin ora, quanti consiglieri provinciali, deputati regionali, assessori, soprintendenti, ecc ecc avete sollecitato in proposito? Credo che bisogna insistere nel promuovere il progetto della Soprintendenza illustrato l’anno scorso, nel corso di un convegno a S.Agostino, dall’architetto Biondo.
Professore Calcara la ringrazio per la risposta, tramite questi interventi cerchiamo di sollecitare chi di competenza, se poi i fuochi sono a parziale carico della regione, al contribuente poco importa perchè quei fondi escono sempre dalla sua tasca. Visto che è positivamente aperto al dialogo con chi non condivide le scelte dell’attuale amministrazione le volevo fare una domanda che ritengo pertinente con l’argomento del blog, lei ha scritto che il palazzo Signorelli è una proprietà privata…..ma l’ex stabilimento Saica non era ugualmente una proprietà privata? La ringrazio della risposta che vorrà dare ai contribuenti.
Egregio professore Calcara, in attesa della sua preziosa risposta mi permetta una proposta, spesso chi commenta negativamente i fatti del palazzo del potere castelvetranese viene tacciato di essere solo distruttivo e non propositivo. Bene, a questo punto le voglio fare una proposta, lei ha scritto che “il capitolo del bilancio regionale che permetterebbe il restauro di edifici privati di interesse storico, da anni non è finanziato”. Benissimo egregio professore, perchè non organizzate una manifestazione di protesta davanti la sede della regione? Non sarebbe la prima volta che i sindaci italiani (o personalità politiche rappresentative di comunità) scendono in piazza per chiedere fondi per beni culturali ed artistici che stanno andando in rovina, infondo noi cittadini non possiamo conoscere tutte i cavilli burocratici che spesso frenano il vostro operato, ma i cittadini hanno dato delega a voi per salvaguardare gli interessi collettivi, a voi hanno dato fiducia e voi come si suol dire ci mettete la faccia.
Se siete in politica è perchè sicuramente amate la nostra città (e non “la mia città” come dice il primo cittadino parlando come di cosa propria) e penso che un bene che va in rovina definitivamente sia una ferita che si apre anche nel vostro cuore! Ritengo che se a casa sua qualcosa dovesse andare in rovina per mancanza di opere di manutenzione e soprattutto per cause non addebitabili alla sua volontà, lei egregio professore andrebbe su tutte le furie, penso che dovrebbe essere la stessa cosa con un palazzo storico della nostra città.
E allora che almeno una volta vengano unite le sponde che separano l’amministrazione con la cittadinanza, organizzate questa marcia di protesta e vedrete quanti cittadini scenderanno in campo con voi. Non basta mettersi su facebook per sentirsi più vicini alla gente comune, a mio avviso occorrono e urgono gesti più pratici ed umili nell’interesse collettivo.
Mi perdoni se sono stato prolisso, ma è colpa dell’amore per la mia terra.
In attesa di risposta la saluto distintamente.
SONO D’ACCORDO CON IL PROF. CALCARA E’ ABITUDINE ACCUSARE SEMPRE LE AMMINISTRAZIONI VARIE SENZA DOCUMENTARSI FORSE SAREBBE MEGLIO CHE OGNUNO DI NOI INCOMINCIASSE A FARE IL PROPRIO DA CITTADINI DEL MONDO DANDO L’ESEMPIO…..BASTEREBBE INCOMINCIARE PER ESEMPIO AD NN BUTTARE CARTE PER LA STRADA ECT ECT SCUSATE MA IO LA PENSO COSI…..dobbiamo crescere
per peppe. Scusa ma mi pare che nemo ha già dato un ottima risposta, probabile che quando hai scritto il post ancora non lo avevi letto, ma per quel che riguarda il buon esempio mi pare che in un altro argomento abbiamo ampiamente parlato del problema della brutta abitudine di gettare spazzatura varia per strada, ma per quel che riguarda questo argomento per dare l’esempio che dobbiamo fare metterci con impastatrice, cazzola e carriola ed andare a ristrutturare noi questi antichi palazzi. Mi pare che già parlandone cerchiamo di far muovere qualcosa in ambito politico, ricorda, non c’è niente di peggio che far cadere tutto nell’oblio.
Mi auguro solo che le mie domande e la mia proposta non rimangano senza risposte cadendo a loro volta nell’oblio. Sono più che certo che il professore Calcara risponderà su questo blog.
Art. 9
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
…..Signori censori, fin ora, quanti consiglieri provinciali, deputati regionali, assessori, soprintendenti, ecc ecc avete sollecitato in proposito? …….Prof.Calcara,queste sono sue parole e mi auguro di cuore, perlomeno, lo abbia fatto lei per tutti noi.Poi un’altra cosa:perche’ non “sfruttare” le risorse umane che vi sono nel nostro territorio a titolo completamente gratuito per dare una sistematina alla nostra città visto che non avete capacita’dim gestire la cosa a livello finaziario e politico? Tutti sanno dei problemi legati al finanziamento dei palazzi storici e della cultura ecc.ma,per fare, non sempre ci vogliono i soldi ,forse se avessimo più”coglioni”,più amor civico e amore patrio di problemi ve ne sarebbero molti di meno.Le ricordo che la “nostra città” e a pezzi, non perchè i propietari non fanno il loro dovere ,ma perche chi amministra non ha le dovute capacità di gestire un patrimonio artistico-storico-culturale così immenso e importante.Per l’ennesima volta mi offro volontario a questa amm. e a quella futura e a quella futura ancora e non solo a parole come di solito fanno,ma realmente.Organizzi lei, o chi per lei una squadra di volontari,che si occupi del nostro patrimonio,se chiamato risponderò e sarò presente,mario signorello.
Spett.amm citta di castelvetrano,attraverso questo splendido sito avete dimostrato di amare la nostra città. Perchè non facciamo un ulteriore passo in avanti? Mi spiego: ci sono come ben sapete ,alcune zone di castelvetrano se non quasi tutte,lasciate all’incuria ,compresi i nostri antichi palazzi storici. Perchè non promuoviamo attraverso il sito una giornata di volontariato a favore di questa causa? Cominciate a lanciare anche un sondaggio per sapere cosa ne pensano gli altri lettori ed eventualmente gettiamo le basi per una cooperazione che possa liberare castelvetrano non solo dai rifiuti ma dare un’ulteriore mano per frenare il tempo che oramai grava e incombe sui nostri palazzi storici. Grazie mov. dei conigli
Alla cortese attenzione di chi sostenendo l’amministrazione ha sempre puntato il dito contro chi commentava in maniera negativa asserendo che i post lasciati non erano costruttivi, sono state fatte a mio avviso delle ottime proposte anche dal “movimento dei conigli”. Dopo quasi una settimana alle mie domande e alle mie proposte è seguito solo un silenzio assordante!
Mi auguro che quantomeno al signor Signorello e compagnia, venga concesso “l’onore” (che poi dovrebbe essere in primis un dovere e poi un gesto di educazione) di una risposta.
Purtroppo con l’avanzare delle altre notizie, questo post finirà nel dimenticatoio, ma mettete bene in mente signori adulatori del potere, che le proposte non sono mai mancate e non mancano, ricordatevi di quelle che sono state fatte in questa pagina nel futuro e smettetela di puntare il dito contro continuando a sostenere che la Terra è al centro dell’universo, perchè i fatti dicono tutt’altro.
Come si suol dire non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e a buon intenditor….
Saluti
Poco dopo che un condomino ha chiamato i vigili del fuoco, dato che parte della cornice dell’ultimo piano del palazzo in cui (da poco) vivo con la mia ragazza presentava delle crepe “che davano pensiero”, il Comune sotto Pasqua ci ha INTIMATO tramite l’ufficio tecnico con una DIFFIDA pervenuta per raccomandata di provvedere ENTRO DIECI GIORNI alla messa in sicurezza della cornice OBBLIGANDOCI al vincolo del “pubblico decoro” (ovvero oltre all’opportuno ritocco questo doveva essere fatto anche esteticamente bene)- e credo anche meritandoci un trafiletto sul GdS (come se fosse chissà quale atroce catapecchia). Nei termini della diffida ed a fronte di 15000€ complessivi e passa il lavoro è stato portato a termine e nel rispetto degli obblighi definiti nella diffida. Ed ora mi sento dire che NON SI PUO’ FARE NULLA PERCHE’ SONO PROPRIETA’ DI PRIVATI??? Adesso cortesemente per il SEMPLICE RISPETTO di chi come ha fatto il necessario per assolvere i propri obblighi verso la legge (essendo stato DIFFIDATO DAL COMUNE, lo stesso comune che per anni davanti a TESORI LASCIATI CROLLARE alza gli occhi al cielo) vorrei sapere:
1) Chi sono i proprietari e perché non vengono come me ed altri OBBLIGATI ai necessari interventi per la messa in sicurezza, il recupero o -purtroppo- la demolizione degli edifici?
2) Chi ha pagato allora, essendo di proprietà privata gli stabili, per mettere quei pilastri in tufo (che in alcune zone insistono sul marciapiede e sulla carreggiata -senza contare la famosa “gru” di via Bonsignore)?
3) Dato che come specificato nella diffida che mi è stata consegnata, il comune può autonomamente avviare i lavori se il proprietario non da segni di volerlo fare, addossando poi allo stesso i costi a fine lavori, come mai questo non è stato fatto verso i proprietari degli immobili in questione?
Non da censore ma da cittadino desidererei delle risposte dato che questa mi sembra una palese violazione di un semplicissimo principio, quello dell’eguaglianza davanti alle leggi.
O forse i proprietari, che ne so, saranno sconosciuti agli scriventi ma noti ai controllanti, e visto che si tratta di “uscire bei soldi”, perchè scassare ‘a minch… agli amici?
Grande Malph,
hai proprio ragione, si dice che la legge è uguale per tutti però non per i signori della politica che usano quella “legalità” come bandiera elettorale, che amano il bel parlare senza conoscere coerenza.
Purtroppo noto che il silenzio di queste persone regna assordante, evidentemente sono stati troppo impegnati a godersi le meritate ferie dopo tanto lavoro, i signori della sala dei bottoni sono stati colpiti nel loro “nervo scoperto” e preferiscono un vergognoso silenzio ad una risposta che mette a nudo la loro ignavia.
Oltretutto cosa significa che i proprietari sono molti e lontani da Castelvetrano? Che li dovete raggiungere a piedi forse? Fortunatamente il servizio postale copre tutto il territorio della Repubblica incluse le isole minori, e con un sovrapprezzo si può spedire anche all’estero. Se proprio vi stanca mandare le raccomandate con ricevuta di ritorno, ci sarà pure un’Alfa Romeo 159 a disposizione no? E poi quando mai si è sentito che “non si sa/non si può sapere” di chi sia un immobile? Non basta un controllo al catasto, una visura che so, per avere i nominativi dei proprietari? Inoltre, perché i “delfini” come sono stati chiamati, sono appunto stati pagati coi soldi dei castelvetranesi(da quello che ho capito dalla reply del prof. Calcara) se i palazzi sono proprietà privata? Funziona a giorni alterni? A chi appartiene e a cosa serve quella gru in via Bonsignore? Ma ancora più importante: cosa succede nel caso in cui un calcinaccio staccandosi colpisce un passante? Immagino 20, 30kg di pietra che mi colpiscono mentre raggiungo il corso da piazza Nino Bixio. O un laterizio che mi sfonda il parabrezza in via Ruggero VII. Chi mi pagherà i danni ammesso che io sopravviva? Sempre il comune – cioè la tasca dei castelvetranesi? Certo, per il prospetto della casa i cui vivo siete stati chiarissimi. ogni eventuale danno era tutto addossato ai proprietari. Chissà, ora non ricordo, chi ha pagato per quella macchina colpita in pieno in via 4 novembre…magari sbaglio esempio…
Sono passato ieri sera davanti al palazzo Signorelli. Ed ho visto dove c’è stato l’incendio. Ricordo che quella stanza era stata “farcita” di rifiuti. Adesso è annerita dal fumo, vuota. E SPALANCATA. Pensavo: ci fossi passato davanti da ragazzino, con l’incosciente curiosità che avevo, già sarei entrato dentro a vedere. Dentro una struttura pericolante. Neanche un muretto siete stati capaci ad alzare. L’articolo tra poco fa un mese.
Mi sono accorto della tardiva apparizione del muretto (quanto vi ci è voluto, 45-50 giorni? E pretendete che in 10 un cittadino rifaccia il prospetto?).
Quando qualcuno ha 5 minuti e mi spiega perché abbiamo dovuto sborsare AL VOLO un botto di soldi (e vi garantisco che è stato un salasso pesante ed improvviso), mentre c’è chi “si scura ntà la pagghia”… resto in trepidante attesa.
Bhà, mi arrendo.
Andate a vedere cosa sta facendo il Comune di Favara e cercate di imparare qualcosa.