Territorio

In provincia 2 siti idonei per deposito scorie radioattive, si alza la protesta

La preoccupazione c’è tutta e i sindaci di Trapani e Calatatimi-Segesta l’hanno espressa senza mezzi termini. L’inserito di Fulgatore e di Calatafimi tra i siti nazionali dove si possono creare discariche di scorie radioattive hanno fatto balzare dalla sedia i sindaci Giacomo Tranchida e Francesco Gruppuso. A pubblicare la mappa è stato il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica. Due dei 51 siti italiani sono in provincia di Trapani. «Per evitare tutto ciò non basta avere uno dei Parchi archeologici più belli e più rinomati del mondo come quello di Segesta – commenta il sindaco di Calatafimi, Francesco Gruppuso – un fiume di acque calde termali famoso fin dai tempi dei Romani, una cittadina medievale impareggiabile per bellezza come Erice, essere la provincia più “vitata” d’Italia, e rappresentare quindi uno dei principali poli turistici della Sicilia».

Il progetto prevederebbe la costruzione di 90 edifici in calcestruzzo armato speciale da 27×15,5×10 metri di dimensioni, in pratica 90 mini condomini da 3 piani che verranno riempiti con migliaia di “moduli” al cui interno verranno inseriti centinaia di migliaia di fusti radioattivi. Il tutto verrà poi coperto di terra per creare una collina artificiale di circa 10 ettari di estensione, circondata da altri 140 ettari di terreno sorvegliato dai militari per evitare attacchi terroristici e furti di materiale nucleare.

«Ai fusti riempiti di scorie nucleari – commenta il presidente di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa – preferiamo i cannoli riempiti di ricotta: almeno quelli non diventano drammaticamente pericolosi nel caso in cui si verifichi un terremoto potente come quello che ha colpito l’area del Belìce 55 anni fa e che potrebbe, purtroppo, colpire da un momento all’altro anche a Segesta o Fulgatore. In linea d’aria – aggiunge La Rosa – non sono neanche 50 chilometri di distanza».

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Redazione