È da qualche giorno disponibile, nell’ex bottega d’arte “Lighea”(a Castelvetrano, in via Garibaldi 17), il nuovo catalogo con cui Vincenzo e Giancarlo Filardo hanno desiderato ricordare la prima produzione figurativa di Lia Calamia, di cui oggi ricorre l’anniversario della morte.

Scopo del volume non è solo quello di offrire un’antologia di opere della talentuosa artista castelvetranese, ma è soprattutto quello di voler raccontare il percorso esistenziale di Lia attraverso un’accurata selezione dei suoi dipinti.
Al lavoro di bottega Lia ha sempre dedicato il proprio impegno, sostenuto sia da una costante passione per il mestiere dell’arte, che le ha permesso di sperimentare fruttuosamente tecniche e stili differenti, sia da una creatività del tutto felice, che le ha consentito di esprimersi con un linguaggio mai ripetitivo o scontato.
Le sue opere sono il prodotto di questa proficua attività, e accompagnano e segnano i diversi momenti che ne hanno scandito lo sviluppo, raccontandoci così della parte più vera di lei: dei suoi desideri, delle sue ambizioni, dei suoi successi, delle sue delusioni.

Rimirando i suoi quadri, un elemento, più di altri, sembra attraversare l’intera parabola artistica di Lia Calamia: l’amore per la sua terra. La nostra pittrice si compiaceva, infatti, di ritrarre la bellezza del paesaggio, la natura fiorente e la ricchezza dei suoi colori, ma specialmente ne ammirava la nobile tradizione storica, di cui comprendeva appieno il valore e il significato, che avrebbe voluto venisse più largamente e profondamente condiviso.

Compaiono, in tal modo, in tanti suoi lavori, le colonne dei templi dorici dell’antica Selinunte, si fanno pregnanti riferimenti al remoto mondo del mito, si rappresentano le figure più suggestive dell’epica greca.

E non è certamente un caso se una della sue opere più evocative sia proprio dedicata a Ulisse, soggetto che ha saputo esercitare una fascinazione particolare su Lia; con l’eroe omerico ella sentiva infatti di condividere, nell’affrontare il viaggio della propria avventura artistica, la volontà di sperimentazione, l’eccitazione della ricerca, la gioia della scoperta.
Oggi che Lia non c’è più, resta di lei vivido il ricordo di questa avventura, che coincide con il cammino stesso della sua vita, e che viene, in maniera così commovente, narrato proprio nelle sue opere.
Da questa precisa consapevolezza ha preso origine il catalogo delle sue prime creazioni che, fresco di stampa, viene ora proposto al pubblico.

D.C.

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