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La senatrice Pamela Orrù è intervenuta in Senato sul fallimento del Gruppo 6 GDO dopo che il Tribunale di Marsala non ha accolto l’accordo proposto dall’Agenzia nazionale dei beni confiscati alla criminalità organizzata.

L’intesa – ha evidenziato la parlamentare del Pd intervenendo a Palazzo Madama – prevedeva la cessione del ramo di azienda, relativo ai punti vendita del Gruppo 6GDO, ad una società. L’accordo avrebbe consentito la ricollocazione della quasi totalità dei 400 lavoratori dei punti vendita direttamente e indirettamente collegati all’azienda castelvetranese della grande distribuzione con l’avvio immediato dell’attività.

La senatrice Orrù, facendosi portavoce della preoccupazione dei lavoratori e dei sindacati, ha chiesto l’interveto del Governo per “trovare strade alternative”, chiamando in causa il Ministero dell’Interno e tornando a sollecitare una risposta alla sua interrogazione presentata nei mesi scorsi sulla vertenza del Gruppo 6 GDO, augurandosi che “esistano ancora le condizioni affinché il Gruppo possa diventare l’esempio di un’azienda confiscata e ricollocata sul mercato”.

Non possiamo permettere – ha rimarcato la senatrice Orrù – che passi il messaggio che un’azienda con lavoratori venga chiusa per fallimento e si perda occupazione quando, una volta sottratta alla mafia, passa tra i beni confiscati gestiti dall’agenzia preposta.

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