Campobello: intera famiglia sterminata mai un giorno in carcere

A chiedere di costituirsi parte civile non ci sarà alcun componente della famiglia perché della famiglia non è rimasto nessuno. Sono stati tutti uccisi direttamente o indirettamente dal pirata della strada che la sera del 15 gennaio dello scorso anno sfrecciava a 120 chilometri all’ora per le stradine di Campobello di Mazara.

Comincia giovedì davanti al Gip di Marsala il processo a carico del ventiduenne Fabio Gulotta che con la sua Bmw travolse una Fiat 600 sulla quale viaggiava la famiglia Quinci. Nell’impatto morirono i piccoli Martina e Vito, di 12 e 10 anni. Qualche ora dopo anche la madre Lidia Mangiaracina di 37 anni. L’unico a sopravvivere all’incidente fu il capofamiglia Baldassare Quinci, 43 anni, maresciallo dell’ aeronautica. Ebbe appena il tempo di macerarsi dentro per la tragedia e per vedersi contestare pure l’accusa di concorso di colpa nell’incidente.

UCCISO DAL DOLORE

Sei mesi dopo l’uomo si suicidò impiccandosi ad una trave, sopraffatto dal dolore e dalla rabbia per aver compreso che forse nessuno avrebbe mai pagato. Ad oggi il responsabile della tragedia non ha fatto un solo giorno di carcere. E’ rimasto a piede libero ed ha ripreso la sua vita di sempre.

PATTEGGIAMENTO

Forse Baldassare Quinci si è risparmiato anche lo strazio del processo che sta per cominciare. Gli avvocati di Gulota si appresterebbero infatti a chiedere il patteggiamento a pochi anni con pena sospesa. “Noi non sappiamo ancora cosa intenda fare la controparte ma se ci fosse questa ipotesi si tratterebbe di un’ulteriore offesa a questa povera famiglia” afferma il legale Claudio Congedo. In ogni caso dovendo rispondere di omicidio colposo plurimo il pirata della strada rischia comunque una pena irrisoria rispetto alla gravità di quel che ha commesso. A rappresentare la famiglia distrutta ci saranno solo genitori e fratelli dei coniugi Quinci, pronti a dar battaglia nel ricordo di quelle quattro vittime. Ma al di là di come andrà a finire la vicenda giudiziaria questa resta una storia simbolo di come possano farla franca gli assassini al volante.

Alfio Sciacca
per Corriere della Sera

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  • nn ho parole....solo voglia di fuggire da questo momento triste e terribile,una preghiera per le povere vittime!

  • vergogna!!!!questa e' la legge in italia..libero dopo aver massacrato una famiglia intera...e magari innocenti scontano pene altissime....VERGOGNA!!!

  • Se continua di questo passo mi sa tanto che il cittadino comincerà a farsi giustizia da se!!
    Quale stato di diritto è quello in cui si lascia libero un assassino ledendo il sacrosanto diritto alla giustizia delle vittime?
    Che cuore hanno questi giudici?

  • bisogna fare giustizia...per le povere vittime...chi ha sbagliato deve pagare.Ma in che mondo viviamo dove tutti possono fare quello che gli pare....?

  • Lasciatelo pure libero questo recidivo!!! tanto, considerato che già un anno prima gli avevano sospeso la patente, non tarderà a mietere qualche altra vittima. Mettete almeno una foto dell'individuo, magari se lo incontro alla guida avrò la prontezza di mettermi da parte.

  • il mio pensiero va alle povere anime che ci hanno lasciato che possano riposare in pace. un altro mio pensiero va alla giustizia italiana:riposi in pace anche lei!

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