San Vito Lo Capo: Custonaci, San Vito Lo Capo
Trapani: Erice, Valderice, Paceco, Trapani
Castellammare del Golfo: Buseto Palizzolo, Castellammare del Golfo
Santa Ninfa: Gibellina, Poggioreale, Salaparuta, Santa Ninfa
Calatafinimi-Segesta: Vita, Calatafimi-Segesta
Nessun accorpamento sarebbe previsto per i seguenti Comuni: Marsala; Petrosino; Mazara del Vallo; Campobello di Mazara; Salemi; castelvetrano; Partanna; Alcamo.
Camporeale: Roccamena, Contessa Entellina, Camporeale
Bisacquino: Giuliana, Campofiorito, Chiusa Sclafani, Bisacquino
San Giuseppe Jato: San Cipirello, San Giuseppe Jato
Comuni Arbereshe: Palazzo Adriano, Mezzojuso, Godrano, Santa Cristina Gela, Piana degli Albanesi
Baucina: Ciminna, Cefalà Diana, Villafrati, Ventimiglia di Sicilia, Baucina
Vicari: Campofelice di Fitalia, Roccapalumba, Vicari
Prizzi: Castronovo di Sicilia, Prizzi
Alia: Valledolmo, Sclafani Bagni, Alia
Aliminusa: Sciara, Montemaggiore Belsito, Aliminusa
Cerda: Scillato, Cerda, Caltavuturo
Collesano: Isnello, Gratteri, Collesano
Campofelice di Roccella: Lascari, Campofelice di Roccella
Castellana Sicula: Polizzi Generosa, Castellana Sicula
Petralie: Bompietro, Alimena, Blufi, Petralia Sottana, Petralia Soprana
Pollina: Geraci Siculo, Pollina, San Mauro Castelverde
Nessun accorpamento sarebbe previsto per i seguenti Comuni: Corleone; Marineo; Lercara Friddi; Caccamo; Cefalù, Castelbuono; Gangi;
Santa Margherita di Belice (Montevago, Santa Margherita di Belice)
Menfi (Sambuca di Sicilia, Menfi)
Sciacca (Caltabellotta, Sciacca)
Bivona (Calamonaci, Bivona)
Ribera; Siculiana (Cattolica Eraclea, Montallegro, Siculiana)
Cianciana (Alessandria della Rocca, Cianciana)
Santo Stefano Quisquina (San Biagio Platani, Santo Stefano Quisquina)
San Giovanni Gemini (Cammarata, San Giovanni Gemini)
Santa Elisabetta (Sant’Angelo Muxaro, Joppolo Giancaxio, Santa Elisabetta
Porto Empedocle (Realmonte, Porto Empedocle);
Grotte (Comitini, Grotte)
Racalmuto (Castrofilippo, Racalmuto)
Naro (Camastra, Naro)
Burgio (Lucca Sicula, Burgio, Villafranca Sicula)
Nessun accorpamento sarebbe previsto per i seguenti Comuni: Casteltermini; Raffadali, Agrigento, Favara; Aragona; Canicattì; Palma di Montechiaro; Licata; Campobello di Licata; Ravanusa
Informazioni tratte da un articolo di
Mario Barresi per La Sicilia (25 agosto)
View Comments
Come vediamo, il Governo regionale va avanti e presenta il disegno di legge per l’accorpamento dei Comuni inferiori a cinquemila abitanti. I Sindaci dei Comuni interessati, “vincoli e sparpagliati”, protestano, ma non si rendono conto che saranno costretti a cedere, perché la Regione ridurrà del 60% i trasferimenti nei confronti dei Comuni, rispetto a quanto trasferito nel 2012, per cui li metterà in ginocchio, in quanto, difficilmente, i Sindaci potranno assicurare i servizi essenziali ai Cittadini, pagare i Dipendenti comunali e pareggiare il bilancio. Se questi Sindaci non si riuniscono fra di loro ed unanimemente decideranno di ribellarsi, saranno additati come coloro che hanno decretato, con la loro condotta passiva, la scomparsa del proprio Comune.- Dall’alto della mia esperienza e della mia conoscenza della storia degli Enti locali, mi sento di dire: Sindaci non vi fate sopprimere (accorpare) il Comune. Ribellatevi alle paventate minacce di decurtazione dei trasferimenti dei fondi regionali, ricordatevi che i nostri Comuni, hanno proprie storie millenarie e centenarie, che non possono confondersi, hanno radicato nel proprio DNA un campanilismo, difficilmente estirpabile; hanno una propria identità che va salvaguardata perché rappresenta un valore. Ermocrate, rappresentante di Siracusa, al Congresso tenuto a Gela nel 424 a.C., ebbe a dire, nel suo intervento, un’affermazione che è e resta sempre attuale e che è nel DNA dei Siciliani : “ Noi non siamo né Joni, né Dori, noi siamo Siciliani”... ed i siciliani “ ‘a storia nsigna” non accettano imposizioni e soprusi da nessuno…, lo testimoniano le grandi rivolte, una fra tutte “I Vespri Siciliani. I COMUNI non si toccano, semmai si gestiscano dei servizi in un’ottica metropolitana e sistema comprensoriale e/o consorziale, questo, sì! Non si comprende questa frenesia, sia del Governo Nazionale che di quello Regionale a volere polverizzare i piccoli Comuni. In Italia i Comuni sono circa ottomila, in Francia sono 36 mila e non si pongono questo problema. Già in epoca fascista si è fatto un analogo tentativo. Questa Politica dell’accorpamento dei piccoli Comuni, già in Italia si è avuta, in epoca fascista che portò complessivamente all'unione, soppressione e/o aggregazione d'imperio di 2.184 piccoli Comuni. Dal 1947 in poi e con la legge 15 febbraio 1953 n. 71 fu data facoltà ai Comuni riuniti o soppressi in epoca fascista, di ricostituirsi anche in assenza del requisito minimo demografico. Però, purtroppo, vi furono Comuni che perdettero, per sempre, la loro identità. In quell’epoca, ad esempio al Comune di Scaletta Zanclea furono accorpati i Comuni di Guidomandri e di Itala. Orbene Guidomandri perdette la sua autonomia e scomparve. Itala riconquistò nel 1947 la sua sudata autonomia. Ecco come il Sindaco di Itala di allora, Letterio Crisafulli, salutò l’evento, come una liberazione, a dimostrazione di come le popolazioni non tollereranno la scomparsa del proprio Comune: “Dal 19 giugno 1947 sulla vecchia Casa Comunale sventola il Vessillo della Indipendenza. Le campane della millenaria Badia, faro di civiltà nei secoli, spargono sulla incantevole vallata di Itala gli squilli gioiosi della riacquistata libertà.- Dopo circa 20 anni di asservimento questa popolazione esulta per il giusto provvedimento che l’ha liberata dalla schiavitù…”I nostri Comuni devono restare liberi ed autonomi. I servizi possono essere consorziati e/o gestiti in Unione: ad esempio: Servizio di Polizia Municipale; Servizio di Protezione civile; il Catasto; Il trasporto pubblico; Lo smaltimento dei rifiuti; L’edilizia scolastica; I Servizi finanziari; L’accertamento e riscossione dei Tributi; La pianificazione urbanistica; I servizi sociali; i Servizi tecnici, L’Ufficio legale; ecc…