Ci sono tanti volontari che in città amano i cani. E curano questi animali tutti i giorni. Ma una volontaria che arriva dall’Inghilterra e si prende cura quotidianamente a Triscina, di 35 cani randagi non è notizia di tutti i giorni.
E’ la storia di una donna inglese, Karen Jones che arriva da Sutton Coldfield in Inghilterra. Venuta in vacanza anni fa a Triscina, si innamora del sole e del mare della borgata, decidendo di venire a vivere nella frazione, dopo aver compiuto il suo percorso lavorativo. Così ha fatto. Aveva visto il bellissimo mare della frazione marinara più abusiva d’Italia. Aveva visto le tante case e forse, non si era accorta dei cani randagi che insistono nella località.
Trasferitasi a Triscina e rendendosi conto della precaria situazione dei cani, contatta le associazioni animaliste locali e mette la sua opera a disposizione. I cani sono tantissimi. Karen riesce a recuperarne 35. Li avvicina con il cibo. Ogni giorno, prepara da mangiare e si presenta nella strada dove i randagi ormai l’attendono. Non scappa un solo giorno.
Tutto a spese sue. Karen non guarda solo al cibo. Si prende cura dei cani, anche come stato di salute. Se i cani di Karen stanno male li assiste. In collaborazione con Gabriella Becchina ed Elena Martorana contatta i veterinari e non li lascia al loro destino.
Un gesto di grande amore per i cani quello di Karen, che in parte lenisce il notevole problema dei randagi a Triscina. E’ una storia d’amore per gli animali. Fatta di tanti piccoli gesti quotidiani. Karen che parla poco l’italiano ci dice: “li adoro e ogni giorno e’ una gran festa. Sono tanto contenta di aiutarli”. Il suo impegno unito a tanti altri animalisti di Castelvetrano, sta evitando la morte di tanti randagi a Triscina e in alte zone di Castelvetrano. In città , secondo le associazioni insistono oltre 700 cani randagi. I disagi sono tanti.
AUTORE. Filippo Siragusa
In che senso ‘lenisce’ il problema dei randagi a Triscina? se li tiene tutti e 35 a casa sua? Se e così va bene, ma se si limita a nutrire gli animali girovaganti, non mi pare un comportamento da emulare. A meno di non accettare che la risoluzione del problema per i randagi si tramuti nella determinazione di un problema per gli umani.
il problema del randagismo è serio: l’umanità del singolo serve a poco se non c’è un coordinamento ed una presa di posizione degli enti locali. Personalmente quando capita di essere per le strade di triscina, specie nei periodi in cui è più spopolata, il timore è grande: non vado a correre più per la circonvallazione perchè quando sono tutti insieme, fanno branco e diventano molto aggressivi. Forse, al di là della lodevole iniziativa del singolo, serve un intervento più deciso, compatibilmente con le possibilità economiche e con quanto previsto dalle leggi.