Giovedì 4 marzo si è svolto un tavolo tematico dal titolo “La biodiversità è la nostra salvezza” organizzato dalla comunità Slow Food per la valorizzazione dell’alto Belice. L’evento rientra tra gli appuntamenti digitali che hanno avuto inizio l’8 Ottobre 2020 a Torino, in occasione del Salone Gusto “Terra “ Madre “e che andranno avanti fino ad aprile 2021, per celebrare i 20 anni dalla nascita dei Presidi Slow Food che hanno cambiato le sorti della biodiversità in Italia e nel mondo.

Seguono i principali interventi delle persone che hanno partecipato in videoconferenza.

Serafina Di Rosa – La portavoce della Comunità Slow Food per la valorizzazione dell’alto Belice: “Il cammino che la comunità intrapreso circa un anno fa e cioè ripartire dalla biodiversità in qtutte le sue eccezioni, dal livello invisibile dei batteri a quello delle specie,dei saperi, dalle tradizioni identitarie e dalle colture di un territorio risulta essere sempre una proposta più che mai attuale. Oggi bisogna tradurre questa parola magica “biodiversità “ in azioni concrete che abbiano ricadute tangibili sulle economie locali.

Francesco Bongiorno: “Quando perdiamo un prodotto alimentare non stiamo solo rendendo meno ricca la nostra dieta ma diventiamo poveri è vulnerabili non solo come specie umana, perché la diversità biologica è la chiave di una agricultura sostenibile che crea Occupazione e rafforza strategie mirate allo sviluppo di una comunità”

Vito Accardo: “Porto la mia esperienza che è il progetto di Abes che sposa perfettamente la salvaguardia della biodiversità in quanto nel nostro orto biointensivo non esistono monoculture, le piante vengono consociate per attrarre insetti benefici, produrre azoto nel terreno, coprire il terreno, ecc. creando quanta più biodiversità possibile e trarre vantaggio dalle caratteristiche di ogni coltura, inoltre Trovo che la strategia dal produttore al consumatore sia indispensabile per la sicurezza alimentare”

Filippo Drago: “Sono sempre lieto di intervenire quando si discute di tutela dei Presidi Slow Food che sono il fiore all’occhiello di questo movimento internazionale, i produttori coinvolti in questo progetto si impegnano per tramandare tecniche di produzione e mestieri. Si prendono cura dell’ambiente. Valorizzano paesaggi, territori, culture, quindi dargli voce mi inorgoglisce e mi stimola ad andare avanti nel mio programma di scoperta di grani antichi siciliani e non solo”

Antonio Barone: “L’unica regola del viaggio è: non tornare come sei partito. Torna diverso”, scriveva la poetessa Anne Carson. Una frase che è un monito, e che contiene in sé una parola: esperienza. Perché è poi questo, che d’un viaggio ti cambia: l’esperienza. Quella che ha saputo regalarti un territorio quella che hai vissuto nei luoghi di vacanza e che conserverai. Affinché tutto questo si concretizzi bisogna organizzare un offerta accattivante, da quanto è emerso da questo incontro mi pare ci siano i presupposti per cominciare a comprendere l’importanza del turismo slow”

Francesco Gallo: “Con miei menù amo raccontare la mia terra , la mia casa i miei piatti nascono dal rispetto dei prodotti locali, dalla tradizione e nella mia cucina occupano uno spazio importante i Presidi di Slow Food”

Luca Cola: “Il Momentum bio resort condivide la filosofia di Slow Food. Buono pulito e giusto non a caso non solo in cucina a anche le maestranze e le professionalità della nostra struttura sono autoctone. Ci teniamo ad avere uno staff locale che lavori in sinergia con la struttura al rilancio del territorio”

Gli intervenuti si dono dati appuntamento a data da destinarsi per mettere in cantiere la realizzazione di un evento che si auspica essere in presenza. È intervenuto se pur per un breve salute Philpp Braun, international councillor presso Slow Food international e consilgliere Slow Food dell’alta Austria ”Oberösterreich”

L’obiettivo comune a tutti noi che aderiamo a Slow Food è quello di cambiare l’attuale sistema passando a sistemi alimentari agro-ecologici diversificati. Per raggiungere questo obiettivo, lavoriamo per:
• Aumentare la consapevolezza pubblica e modificare le tendenze di consumo – inco- raggiando l’adozione di modelli di consumo e diete più sostenibili ed eco-compatibili e lavorando per cambiare le politiche attuali;
• Cambiare la produzione di cibo, promuovendo la transizione verso una produzione ali- mentare agro-ecologica diversificata;
• Modificare le politiche legate al cibo a livello internazionale, nazionale e locale, migliorando la coerenza delle politiche alimentari.

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