In un paese normale le opinioni scaturiscono dalla notizia.
Ma l’Italia non è un paese normale e accade sempre più spesso che le notizie vengano abolite per non disturbare le opinioni.
Ci sono però casi in cui queste vengono create ad arte per fornire alle opinioni maggiore identità.
Non c’è bisogno di scomodare realtà metropolitane come Roma o Milano. Sono cose che succedono un po’ dappertutto, anche nel nostro piccolo.
È il caso della bufala dell’assalto dei cani alla turista di Selinunte, nei fatti mai accaduto.
Il meccanismo è semplice. I cani danno fastidio? Basta creare un caso eclatante e si fanno portare via. E dato che un articolo sul giornale è più potente di qualsiasi cosa, ecco che una turista che si rompe il femore cadendo accidentalmente dalla bicicletta, diventa la vittima di un assalto di randagi che incutono panico.
L’unico testimone a cui si dà credito, Enzo Evola, fa parte del club vela, con sede vicinissima a dove (non) è avvenuto l’assalto. Club che ha avuto in concessione un ampio spazio della spiaggia libera dello Scalo di Bruca per tenervi le barche.
I cani, nell’articolo del 12 giugno, sono cinque, ma in quello del 19 giugno (dove si comunica che sono stati accalappiati) diventano sette.
La turista, il 12 giugno si è rotta il femore, ma nell’articolo del 19 giugno (sempre dello stesso giornalista) si frattura il bacino.
L’articolo bufala si basa unicamente sulla dichiarazione del finto soccorritore (come si sia svolta la sua azione di soccorso è ancora un mistero) al quale la turista, in lingua inglese, avrebbe rivelato l’assalto, tacendolo però ai medici del Pronto Soccorso. Nei verbali dell’ospedale si legge infatti “caduta accidentale dalla bicicletta”.
La presidente della Laica, Liliana Signorello, dopo aver appreso proprio da 500firme.it che la notizia era falsa, aveva chiesto spiegazioni al giornalista Elio Indelicato, chiedendo una smentita. Il 23 giugno esce un articolo sull’emergenza degli abbandoni e l’insufficienza del canile. Nessuna smentita, anzi: “…Un altro lettore, tale Egidio Morici, in una lettera al Giornale di Sicilia, dà un’altra versione dei fatti in quanto la donna sarebbe caduta accidentalmente, secondo le sue informazioni riferite da altre persone, e non dalla protagonista”.
Il giornalista sa benissimo che le informazioni le ho avute dal Pronto Soccorso, e dalla signora del panificio dello scalo di Selinunte, senza contare che io stesso ero con quei cani davanti casa mia, quando la turista è caduta.
L’articolo prosegue “il soccorritore ha confermato invece ancora una volta che la turista in ospedale, avrebbe detto in inglese che era finita a terra per la presenza di cani che le inseguivano”.
Praticamente è il terzo articolo che parla di questa storia e, a parte la dichiarazione del soccorritore, si continua a parlare del nulla.
Nessun fatto. Solo opinioni. Rispettabilissime, ma non relative a quello che è successo.
Vero, in molti non vedevano di buon occhio la presenza dei cani a Selinunte.
Ma quest’assalto c’è stato o no?
Viene riportata anche l’opinione della signora Santa Fasitta, titolare del panificio proprio di fronte al quale la donna è caduta dalla bicicletta. Ma il giornalista si limita a scrivere cosa pensa la signora del randagismo a Selinunte, senza chiederle che cosa abbia visto.
Allora gliel’ho chiesto io. Ecco che cosa mi ha risposto: “Saranno state le cinque, quando ho visto passare i due turisti in bicicletta. Ho sentito un tonfo e mi sono precipitata fuori. La signora era caduta dalla bicicletta e il marito è subito accorso, tenendole il capo sollevato. Nel frattempo è sopraggiunto il signor Evola che, dopo aver posteggiato la sua auto, si è avvicinato a parlare con i due turisti in inglese. Sono stata io a chiamare l’ambulanza, ospitando le due biciclette temporaneamente nel retro del mio panificio. Ho anche notato che la bicicletta della donna aveva la catena staccata dal suo alloggiamento. Di cani però non ce n’erano”.
Se consideriamo che quando la turista è caduta i cani erano con me, proprio di fronte al porto, credo che non ci possano essere più dubbi su quello che (non) è successo.
Ma sul Giornale di Sicilia questo non c’è scritto, come non c’è la versione dei fatti che ha fornito la signora Fasitta e neanche la causa della caduta dai verbali del Pronto Soccorso.
Sul Giornale di Sicilia c’è invece l’emergenza abbandoni lanciata dalla presidente della Laica Liliana Signorello. Una sorta di carezza da parte del giornalista, per farsi perdonare la bufala.
Altro che trafiletto di smentita, eccoti un articolo di mezza pagina per i tuoi cani e chiusa la questione.
Certo, non bisogna esagerare col povero giornalista. Oggi è così che si lavora. I fatti sono secondari, contano le opinioni.
Credete che l’approccio sia tanto diverso, quando le “notizie” riguardano la politica, i finanziamenti e tutte quelle cose su cui poi la gente si basa, orientando il proprio voto?
Ha ragione Travaglio quando parla di un’informazione programmaticamente svuotata di contenuto, malata di revisionismo, corrotta, mercenaria, sostanzialmente menzognera.
Ma i lettori non sono stupidi.
Egidio Morici
www.500firme.it