Il calunniatore è simile all’uomo che getta polvere contro un altro quando il vento è contrario; la polvere non fa che ricadere addosso a colui che l’ha gettata. L’uomo virtuoso non può essere leso e il dolore che l’altro vorrebbe infliggere ricade su lui stesso.
(Buddha)
Non ho mai scritto un editoriale su me stesso, né lo farò questa volta. Pur essendone il direttore, ho grande rispetto per il mio Belìce – che non è, come altri, un foglio al servizio di una fazione – per trascinarlo in una polemica che potrebbe apparire personale e suscitare l’idea che voglia strumentalizzare il mio giornale ad altri fini.
Ma una risposta la devo di fronte alla marea di fango che – come era prevedibile a pochi mesi dalle elezioni – comincia ad essere vomitata dai soliti noti, nella speranza di raggranellare qualche consenso in più, di acciuffare una improbabile rivincita rispetto alle brucianti sconfitte del passato, fidando nel noto aforisma volteriano: “Calunniate, calunniate, qualche cosa resterà”.
Non credo d’aver bisogno, davanti all’opinione pubblica, di giustificazioni di sorta; la mia storia personale e professionale parla da sola, così come sono risapute le iniziative che, nel corso degli anni, ricoprendo anche pubblici incarichi, grazie alla collaborazione di tanti amici che ringrazio, ho potuto realizzare per questa nostra città, e che eviterò di citare sia per buon gusto sia per non tediare chi legge.
Ma c’è sempre qualcuno che si diverte a fare i conti della serva; e, del resto, pure Giuda, il quale teneva la borsa degli apostoli, ebbe a che dire sui soldi “sprecati” dalla Maddalena, accampando la solita scusa dei “poveri” che, con quel denaro, avrebbero potuto essere aiutati. Per non farla lunga, ho avuto il torto di scrivere un libro. Veramente di libri ne ho pubblicati quattordici (e diverse centinaia tra articoli e saggi), ma l’impegno più arduo, costato anni di studio e di ricerche, è stato il volume scritto assieme ad Aurelio Giardina (che, anzi, ne è il primo firmatario), con la consulenza di Enzo Napoli e di Giuseppe Libero Bonanno, dal titolo “La città palmosa. Una storia di Castelvetrano”.
AUTORE. Francesco Saverio Calcara
su alcune cose che esulano da questo articolo non la penso come lei, ma per il resto nulla da eccepire. Purtroppo di persone col cervello ad intermittenza ce ne sono tante!
caro francesco il clima preelettorale induce sempre più spesso qualcuno ad accendere micce sperando in qualche grande incendio, ma rimarrà deluso. Ricordati che la pazienza è la virtù dei forti e la compostezza quella dei giusti. Le persone come te, che contribuiscono con il loro sapere ed il loro lavoro a creare spesso qualcosa di positivo in questa città, hanno la mia profonda stima, amicizia e solidarietà.
Le esprimo, gentile professore, la mia totale solidarietà e mi compiaccio per la pacatezza e la puntualità della sua replica. Per formazione e cultura, non condivido molte delle sue idee, ma le riconosco onestà intellettuale e grande preparazione.
Spero solo che il clima preelettorale non si avvilisca in polemiche così miserevoli come quella a cui, in questi giorni, siamo costretti ad assistere, con incursioni anche nella sfera privata delle persone.
Caro professore, lei mi ha riempito le pagelle di quattro, ma ha anche riempito il mio cervello di strumenti di crescita; ed è l’unico dei miei insegnanti che ancora ricordo con ammirazione dopo tanti anni. Le esprimo pertanto tutta la mia solidarietà. Chi la conosce la apprezza e la apprezzerà sempre e non si lascerà impressionare dallo “sparlìo” così tipico, purtroppo, nella nostra città. Mi sembrava giusto tributarle questo pubblico attestato di stima, anche come segno di riconoscenza per tutto quello che lei, con grande dedizione, ha fatto per me e per i miei compagni.
Caro professore in questo paese chi dice la verità butta fango!!! Menomale che stiamo arrivando a Maggio, così le scorie vanno via !!!!!!!
In questo paese si fabbricano “verità” per sentito dire e, guarda caso, sempre a ridosso delle elezioni.
Esprimo tutta la mia solidarietà al prof. Calcara, anche per la puntualità e la compostezza della sua replica. Come sempre, lei ha risposto con inoppugnabili dati di fatto, laddove altri sono costretti a continuare ad azionare il ventilatore.