Si è celebrata il 4 aprile la “Giornata mondiale della Consapevolezza sull’Autismo”, istituita dall’ONU nel 2007  per richiamare l’attenzione sui diritti delle persone con disturbi dello spettro autistico e sull’importanza di vivere in una società veramente inclusiva in cui vengano rispettati e garantiti i diritti di tutti i cittadini. 

Il nostro sistema di istruzione può vantare una legislazione tra le più avanzate al mondo per quanto riguarda l’inclusione scolastica, ma è necessario promuovere una sempre maggiore consapevolezza rispetto a questo tema per migliorare le opportunità di formazione e di crescita degli alunni con disabilità e di tutta la comunità scolastica

A tal fine, la Scuola, ha programmato diverse attività che hanno avuto come tema  “La scuola luogo di Accoglienza e Inclusione”: attività laboratoriali manipolativo sensoriali, attività ludico motorie e canore, coinvolgendo gli alunni di tutti i Plessi, dalla Scuola dell’Infanzia alla Scuola Primaria.

La settimana di sensibilizzazione si è conclusa con il Seminario formativo  “Raggiungere il bambino nei suoi luoghi”, tenutosi durante la giornata del 2 aprile, in collaborazione con l’IdO (Istituto di Ortofonologia di Roma).        Al Seminario, svoltosi in video-conferenza, sono intervenuti, in qualità di esperti, oltre all’insegnate Antonella Sciacca, Referente BES, DSA, dispersione scolastica della scuola, Magda Di Renzo, Direttrice della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Psicodinamica dell’età evolutiva dell’ IdO,  il dott. Paolo Pace,  Responsabile Neuropsichiatra Infantile Asp Trapani, Simona D’Errico – logopedista, psicomotricista, Rosaria Ferrara – psicoterapeuta, Alessandro Laurenti – osteopata, Teresa Mazzone – pediatra, psicoterapeuta, Sabrina Scalone – psicoterapeuta, Bruno Tagliacozzi – psicoterapeuta, Elena Vanadia – neuropsichiatra infantile.

Il seminario ha avuto l’obiettivo di  approfondire le tematiche relative ai  ‘luoghi’ del mondo infantile,  quelle zone metaforiche e reali dove l’adulto educatore e/o terapeuta può incontrare il bambino per dare forma a un incontro significativo. Il ‘luogo’ è quell’area psichica che consente al bambino di abitare il proprio corpo, le proprie forme, il proprio linguaggio e all’adulto di cogliere i segnali  attraverso i quali il bambino comunica.       “Il bambino– sottolineano gli esperti- ha un modo di comunicare, agire, pensare diverso da quello adulto, non inferiore o meno elaborato, ma diverso. Va riconosciuta la personalità del bambino che si esprime proprio in quei ‘luoghi’ in cui è l’adulto a doversi calare”.

Durante l’incontro l’Ins. Antonella Sciacca,  con il suo intervento, ha evidenziato l’eco positiva delle attività realizzate dalla Scuola su tutta la comunità, sottolineando che la Scuola  “accende” sulla tematica dell’autismo  una luce speciale sempre, per  accrescere nei bambini, ragazzi e adulti, la conoscenza e la sensibilità sul tema dell’ unicità, favorendo la qualità dell’inclusione scolastica e sociale.  

La sinergia scuola- famiglia  è fondamentale ed è doveroso sostenere i genitori, insieme ai bambini, per condividere socialmente le difficoltà. Bisogna approcciare l’autismo tenendo conto dell’unicità di ognuno e nella relazione con l’insegnante- afferma- è  fondamentale la sintonizzazione affettiva e l’importanza di saper attendere, rispettando i tempi del bambino. Solo così si attiverà il piacere, l’interesse per l’apprendimento e si potrà chiedergli di imparare. Bisogna portare i bambini autistici ad essere attratti dalla relazione attraverso le esperienze significative”.

Tutte le attività svolte durante la settimana dedicata alla consapevolezza sull’autismo  hanno dimostrato  che l’inclusione è possibile e necessaria, ma  per una inclusione veramente significativa è necessario  “fare insieme”. Un’esperienza  educativa significativa  si realizza quando si costruisce una rete di azione e di intervento intorno al  bambino: famiglia, scuola, insegnanti, educatori, personale sanitario e personale esperto nella formazione. L’educazione inclusiva, se realizzata garantendo i giusti sostegni sia di natura didattica che educativa e sociale, contribuisce senza alcun dubbio  a cambiare le traiettorie di vita delle persone nello spettro autistico. 

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