La riforma della scuola non piace a studenti e docenti Il Comitato dell’Alberghiero manifesta indignazione

In seguito alle recenti dichiarazioni del ministro Profumo e del presidente del Consiglio dei Ministri Monti, i docenti manifestano la loro indignazione per i continui attacchi alla professionalità ed al lavoro degli insegnanti italiani.

Essi sono accusati di conservatorismo e corporativismo, solo perché non propensi ad assistere a violazioni di legge, in merito alla mancata contrattualizzazione delle proposte di modifica del proprio orario di lavoro. Bisogna precisare ulteriormente che l’orario di lavoro è obbligatoriamente oggetto di contrattazione e questo obbligo non è stato osservato.

Inoltre il contratto del personale della scuola è fermo al 2009, sia in termini di progressione di carriera, che di adeguamento del compenso.

Il nostro Presidente del Consiglio forse non è a conoscenza del fatto che il nostro contratto oltre all’orario settimanale di servizio ( attività d’aula) , senza compensi aggiuntivi, prevede:

  • il lavoro di correzione elaborati
  • la preparazione delle lezioni
  • il rapporto con le famiglie, settimanale e quadrimestrale
  • le attività collegiali (Consiglio di classe, Collegio dei docenti, Consiglio d’Istituto, Giunta Esecutiva, Organo di garanzia, Comitato di valutazione)
  • la programmazione dell’attività curriculare
  • lo scrutinio ( bimestrale, trimestrale o quadrimestrale) dei risultati degli alunni
  • l’assistenza degli alunni in stage, viaggi di istruzione e visite guidate
  • il coordinamento di classe e di dipartimento disciplinare
  • la vigilanza e l’assistenza agli alunni nel corso degli intervalli
  • l’accoglienza e l’assistenza agli alunni prima dell’inizio e dopo lo svolgimento delle lezioni giornaliere
  • l’attività di aggiornamento, formazione e autoformazione
  • la registrazione delle attività didattiche e delle valutazioni degli alunni su formato elettronico
  • l’attività di programmazione ed assistenza degli alunni disabili e DSA.

Queste attività che impegnano gli insegnanti vanno moltiplicate per le classi assegnate, che in qualche caso arrivano a 9 o 18 classi ed a 8 con l’obbligo delle prove scritte. Il tempo per assolvere a tali compiti secondo le OO.SS. è stato quantificato in 38 ore settimanali. Vogliamo aggiungere ancora 2, 4 o 6 ore?

Al danno, anche la beffa, se si pensa che le soluzioni proposte vanno nella direzione di pagare i “dovuti” scatti relativi alla progressione di carriera coni fondi destinati al funzionamento ed all’ampliamento dell’offerta formativa di ogni singola scuola, penalizzando ulteriormente gli alunni – dopo la riforma Gelmini- impedendo così alle scuole pubbliche di offrire una formazione adeguata agli standard europei.

Siamo tacciati di corporativismo solo perché finalmente stiamo tentando di dire la nostra e di riappropriarci della nostra dignità di professionisti! Il nostro corporativismo nasce ora, dopo anni di continue vessazioni e di attacchi alla scuola pubblica, per reazione all’immagine che si è consolidata nell’opinione comune ( e che lo Stato ha vergognosamente sostenuto), che il nostro ruolo è privo di significato ed improduttivo e costituisce solo una voce di costo.

Noi invece vogliamo essere propositivi perchè non siamo conservatori anzi, se abbiamo portato avanti il nostro lavoro, nonostante le continue mortificazioni, è stato proprio in nome di un progressismo culturale e sociale.
Il nostro servizio è frutto dello spirito di abnegazione imposto dalla convinzione che solo a noi sia delegato il compito altamente educativo di far crescere i nostri alunni in un clima sereno e proficuo. Dobbiamo forse rivedere le nostre convinzioni e smettere di considerare i nostri alunni protagonisti e cittadini attivi della società futura?

A differenza di quanto divulgato, noi vogliamo sostenere proposte che peraltro vanno nella direzione del risparmio economico, a cui i nostri governanti tendono:

  • congrua riduzione dei fondi destinati alle scuole private, perché a tutti i figli d’Italia deve essere data l’opportunità di valorizzare le proprie inclinazioni e di raggiungere livelli culturali e professionali senza alcun impedimento ( art. 3 della Costituzione Italiana)
  • serio impegno per l’attuazione di riforme istituzionali in merito al numero di parlamentari, consulenti esterni, componenti dei Consigli regionali, provinciali e comunali e revisione degli emolumenti destinati ai componenti di tali organi
  • definitiva eliminazione della doppia, tripla o multipla indennità corrisposta ai funzionari o ai dirigenti politici
  • reale abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, passato con il nome di rimborso elettorale, soprattutto nei confronti dei partiti insistenti.

A queste proposte ne potremmo aggiungere molte altre, aspettiamo da anni un dialogo serio e responsabile da parte di chi ci governa, perché stanchi di subire solo imposizioni dall’alto!
Desideriamo anche un possibile confronto diretto per dimostrare che siamo (e lo siamo sempre stati) disponibili a costruire una nuova idea della scuola pubblica.

La scuola che vogliamo non pùo pagare gli errori di una politica miope e corporativista, ma deve ricevere investimenti protesi alla valorizzazione ed al potenziamento della cultura, perché i docenti non meritano di essere privati della loro dignità ed i giovani di essere derubati del loro futuro.

Nunziatina Agosta
Comitato docenti
IPSEOA CASTELVETRANO

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