La scuola e il Giorno del Ricordo

L’11 febbraio presso il Liceo delle Scienze umane “G. Gentile” di Castelvetrano si è celebrato il Giorno del Ricordo, per commemorare le vittime delle Foibe.
Alla manifestazione erano presenti l’assessore Irene Barresi, in nome e per conto dell’amministrazione comunale, rappresentanti delle Forze dell’Ordine e delle associazioni Codici Onlus, Codici Sicilia e Codiciambiente. Ospite, in qualità di esperto e studioso, il prof. Salvatore Tedesco dell’Università degli studi di Palermo.

Il “Giorno del Ricordo” è in qualche modo speculare al “Giorno della Memoria” del il 27 gennaio in onore delle vittime dell’Olocausto. I massacri della Shoah e delle Foibe, pur nascendo da ragioni storiche diverse, sono stati portati a compimento con la stessa follia omicida e quando l’odio e l’orrore hanno la meglio sull’umanità è sempre giusto fermarsi non solo a ricordare, ma soprattutto a riflettere. Ed è quello che hanno fatto i ragazzi del Liceo delle classi quarte e quinte.
Dopo il saluto della dirigente, dott.ssa Gaetana Barresi, gli studenti hanno ricostruito i fatti storici, a partire dall’analisi di documenti dell’epoca e dalle drammatiche testimonianze dei sopravvissuti. Il loro lavoro non si è limitato al triste elenco dei fatti, ma con grande senso critico essi si sono interrogati sulle tante questioni irrisolte relative, seguendo l’idea che la storia non è un semplice campo di opinioni, ma un campo di ricerca scientifica.

I massacri delle foibe e l’esodo istriano sono una pagina di Storia che per molti anni l’Italia ha voluto dimenticare. Nel 2005 gli italiani per la prima volta si sono trovati a celebrare il “Giorno del Ricordo” istituito con la legge 30 marzo 2004 n. 92, in onore dei tanti italiani (si dice quasi diecimila) torturati, assassinati e gettati nelle foibe dalle milizie della Jugoslavia di Tito alla fine della seconda guerra mondiale. La prima ondata di violenza esplose proprio dopo la firma dell’armistizio, l’8 settembre 1943, ma gli eccidi si protrassero fino al 1947. Con il crollo del regime in Italia i fascisti e tutti gli italiani non comunisti presenti in Istria e in Dalmazia vennero infatti considerati nemici del popolo e perciò torturati e gettati nelle foibe, cavità naturali presenti sul Carso.
Gli studenti, alla fine del loro percorso, hanno ricordato l’importanza della memoria storica attraverso la voce autorevole di alcuni intellettuali, quali Louis Boñuel, Umberto Eco, Hannah Arendt. In conclusione il prof. Salvatore Tedesco ha chiarito che la ricostruzione storica, a partire dalla testimonianza, ha la funzione non solo di collocare gli eventi sulla linea del tempo, ma di assegnare ad essi una diversa rilevanza, orientandoci ad avvertire il tempo in modo qualitativamente significativo. Un fatto storico non è importante di per sé, serve piuttosto da” pietra di inciampo”, perché ci obbliga alla valutazione critica e a considerare la possibilità di intraprendere un diverso percorso, rimodulando le nostre scelte presenti in funzione del futuro.
I lavori si sono svolti sotto il coordinamento e in sinergia fra diversi docenti del Liceo, i professori Rosaria Giardina, Giuseppe Fera, Ina Venezia, Giorgia Guidera. La manifestazione dell’11 febbraio è la prima tappa di un progetto più ampio sulla legalità che vedrà impegnati gli studenti in altre attività relative al mondo affaristico della mafia e alle problematiche ambientali.

Prof.ssa Ina Venezia
Liceo delle Scienze Umane “G. Gentile” di Castelvetrano

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  • È nostro sacrosantanto dovere di "ricordare" i nostri connazionali donne violentate....trucidate bambini uccisi senza alcuna pietà. I tedeschi, russi non sono soli...gli ex jugoslavi sono stati anche peggiori... gettando persone VIVE nelle Foibe.Sia pace a tutte le persone uccise
    drasticamente da Cuba Europa e Asia

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