Voi vi chiederete: che c’entra la storia di un prigioniero siciliano e Buckingham Palace? Il motivo che li ha messi insieme è l’Inghilterra che fu terra di prigione per un soldato partito dalla Sicilia per l’Africa e poi finito nelle mani degli inglesi. La storia di Agostino Bono, originario di Campobello di Mazara, è una di quelle dimenticate.
Per decenni, tranne i parenti, nessuno l’ha mai conosciuta. E neanche la Regina Elisabetta, prima d’ora, la conosceva. È stato il figlio Gaspare a volerla raccontare, dopo che il padre – quando lui era bambino – ebbe modo di narrargliela. Così ha preso carta e penna e ha scritto al sovrano d’Inghilterra. «Mio padre terra da militare, nel luglio 1940, andò in missione in Africa e fu fatto prigioniero dagli inglesi che volevano ridurre le forze dell’Esercito italiano – ha scritto Gaspare Bono – e ha vissuto da prigioniero in Inghilterra per sei anni».
Quando Agostino Bono partì per la guerra, il figlio Gaspare aveva sei mesi. «Mio padre da prigioniero lavorò in una fabbrica di zucchero – ha scritto alla Regina – e ha incontrato tanti altri prigionieri italiani». Poi Gaspare racconta alla Regina un particolare: «Un giorno, mentre mio padre insieme ad altri prigionieri camminava, c’era una bambina adolescente di 16 anni che camminava con un prigioniero e suo padre Re Giorgio VI – scrive alla Regina – quando la vide si fermò con lei e le disse che cosa facesse e le raccomandò di non fare tardi quella sera». Quella bambina era proprio la Regina, figlia di Re Giorgio VI. Un episodio curioso che ebbe come protagonista proprio il papà dell’attuale Regina. Gaspare quando inviò la lettera, ripose poca fiducia di ottenere una risposta. Ma la sorpresa è arrivata qualche settimana dopo: una lettera pervenuta da Buckingham Palace, residenza del sovrano.

Regina Elisabetta II del Regno Unito
«La Regina mi ha chiesto di ringraziarti per la tua lettera del 12 luglio – riporta il testo in inglese a firma di Jennie Vine, vice coordinatore della corrispondenza del Palazzo – la Regina ha pensato che era un tuo gentile desiderio la storia di cui ti ha parlato tuo padre quando era un prigioniero di guerra italiano nello Yorkshire durante la Seconda Guerra Mondiale. Grazie ancora per aver dedicato tempo a scrivere così come hai fatto tu». In un mondo che corre sui social, sul web, dove è facile dimenticare la storia e la memoria è un esercizio spesso remoto, la storia di Agostino Bono è un’ulteriore occasione per non dimenticare. Il racconto del figlio in una lettera e la missiva di risposta di Buckingham Palace sembrano pagine di un bel romanzo. Pagine di vita da sfogliare per non perdere la memoria.

Agostino Bono

Gaspare Bono