«Ogni mattina mi affaccio alla finestra, vedo il mare e il mio cuore si apre…». Dal decimo piano del San Paolo Palace di Palermo (trasformato in hotel Covid), Nicola Orlando conta i giorni per uscire fuori dal «sogno»: «Lo chiamo così perché non ero mai stato tanto tempo lontano dalla mia famiglia e, soprattutto, perché ho contratto il Covid-19, una brutta bestia che non mi ha ancora lasciato del tutto».

Nicola Orlando, 47 anni, pizzaiolo di Castelvetrano, è titolare di due attività in città: una in viale Roma e l’altra nel quartiere Palma. È lui l’ultimo positivo della provincia di Trapani che spunta nel bollettino quotidiano dell’Asp. Da 52 giorni Nicola sta vivendo «un sogno non ancora finito». L’ingresso in clinica privata (la “Eleonora”, ndr) per un intervento di sostituzione della valvola mitrale, poi diventato un «incubo, un’esperienza bruttissima, dalla quale non sono ancora uscito definitivamente», spiega.

La notizia di avere contratto il Covid-19 ha stravolto la sua degenza. «In pochi giorni sarei dovuto tornare a casa – racconta – l’intervento, durato quasi tre ore, era andato bene, poi il tampone e quella notizia che non avrei mai voluto sentire». Esito positivo. È l’inizio di un incubo. Nicola Orlando entra a “Villa Eleonora” il 31 marzo: gli accertamenti di routine e poi il 3 aprile l’intervento. Siamo in mezzo al lockdown, quindi non può avere al suo fianco la moglie Antonella e la figlia Giovanna. Nicola affronterà tutto da solo.

Il decorso ospedaliero è senza intoppi. Poi una mattina lo sottopongono a tampone: «Mi dissero che al secondo piano erano risultati due positivi e, quindi, stavano facendo il tampone a tutti», spiega Nicola. Sino a quel momento lui non accusa nulla. Due giorni di febbre a 38°, tosse e diarrea gli spunteranno dopo qualche giorno, quando saprà l’esito del tampone.

Il lungo «sogno» inizia proprio da quando sente quella parola: «positivo». La solitudine “forzata” del decorso post-ospedaliero diventa la routine. Viene trasferito presso il reparto Covid dell’ospedale “Civico” di Palermo. Per il suo intervento della valvola mitrale è tutto ok, per il Covid-19 è asintomatico, ma viene sottoposto a una cura farmacologica. Non basteranno 6 tamponi, sino a oggi, per dichiararlo guarito. Al momento sono stati tutti positivi.

Dall’ospedale “Civico” viene trasferito, una settimana addietro, all’hotel Covid: «Qui vivo in una piccola stanza munita di bagno e una finestra che si affaccia sul mare», spiega Nicola. Tv, lunghe videochiamate e le riflessioni in solitario di un «sogno vissuto»: «È stata un’esperienza bruttissima, soprattutto perché venivo fuori da un intervento delicato e il Covid-19 è un virus ancora poco conosciuto – spiega – non sapevo cosa poteva succedermi».

Per Nicola ora è il tempo dell’attesa di quando arriveranno quei due tamponi negativi che lo dichiareranno ufficialmente guarito e potrà lasciare l’hotel Covid: «Il mio corpo non ha ancora sviluppato abbastanza anticorpi, bisognerà ancora attendere…», spiega.

Intanto stasera la sua prima pizzeria – in piazza Martoglio a Castelvetrano – riaprirà i battenti dopo mesi di chiusura, col genero Fabrizio Salvo, la sua squadra e la moglie Antonella. Nicola assaporerà la gioia della riapertura tramite una videochiamata. Quando già anche il sole sarà tramontato e lui dalla finestra dell’hotel Covid di Palermo potrà sentire il rumore del mare sul volgere di un’altra giornata che è andata via nel tempo dell’attesa.

Foto realizzate PRIMA dell’intervento

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