Un secondo polo produttivo a Marinella di Selinunte con un investimento complessivo di un milione. Non poco per Filippo Drago, sostenitore vulcanico dei grani antichi siciliani e titolare della Molini del Ponte, specializzata nella produzione di grani antichi moliti a pietra da 100 giri.

Lo rendere noto in un articolo di Emanuele Scarci per ilsole24ore.com, l’imprenditore di Castelvetrano, tra i principali sostenitore della riscoperta della Tumminia Molini del Ponte, ingrediente base del pane nero di Castelvetrano.

A Castelvetrano il giovane imprenditore siciliano ha il suo principale stabilimento: che farà vicino Selinunte? “A Castelvetrano abbiamo una dozzina di mulini tutti francesi, di cui due di mio nonno – risponde Drago -. A Marinella di Selinunte ne avvieremo altri 4 e avremo in produzione 6 ettari. Verrà tutto pronto per la campagna 2018”.

Drago, con la sua piccola azienda con dieci addetti e 2,5 milioni di fatturato, ha puntato tutto sulle farine di qualità recuperando la tradizione della molitura del grano a pietra naturale (“quando l’industria molitoria stressava l’alto rendimento”) per produrre una pasta tipica siciliana, le busiate integrali. Diversi chef stellati sono suoi clienti, come Pino Cuttaia.

Drago sa però che la Tumminia è fuorilegge. Spiega il mugnaio: «Siamo fuorilegge perché una legge degli anni Settanta ha cancellato i grani antichi, quella cinquantina di varietà che l’agronomo Ugo de Cillis ha invece custodito in un museo ad hoc creato negli anni Trenta a Caltagirone. I nostri grani ancora oggi non fanno parte del Registro Ue ma possiamo lavorare grazie a un Registro parallelo della Regione Sicilia per il grano biologico».

tratto da un articolo di Emanuele Scarci
per ilsole24ore.com

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