In verità, in una nota del mese di novembre 2011, l’ISPRA (Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale, alle dipendenze del Ministero dell’Ambiente) ha dato, al Comune di Mazara del Vallo, ampi ragguagli circa l’importanza della zona umida ai fini della conservazione naturale. Ciò nonostante, lo stesso Comune ha ritenuto opportuno stoccare i fanghi della pulizia (2012) dei fondali del porto, sulla sponda occidentale del bacino idrico. Un’offesa arrecata non solo all’ecosistema lacustre, ma a tutto il litorale di Tonnarella, se è vero, come è vero che in seguito all’abusivismo edilizio degli anni 70-80, in seguito all’erosione costiera, quasi al limite ovest del bacino idrico, resiste la spiaggia di Tonnarella che potrebbe, però, soccombere definitivamente all’eventuale ampliamento del porto, nella direzione ovest.
Il Mazzaro non è il Tamigi, nè Tonnarella è una spiaggia dell’Atlantico, non si comprende, pertanto, come mai il Comune di Mazara del Vallo (riconosciuto Capo fila dei Borghi marinari siciliani) si ostini a pensare di allargare il porto nella detta direzione. A pensare di cancellare un biotopo, come il bacino idrico di Tonnarella, che nei soborghi di Londra, od anche in altre Città d’Europoa sono creati a bella posta. Proprio a Londra, davanti alla foce del Tamigi, nell’area di Wallasea,come è riportato sulla rivista “Focus, novembre 2012, n.241”, stanno procedendo a ricavare la più grande riserva naturale costiera, realizzata dall’“uomo in Europa”.
Il bacino idrico di Tonnarella, non è esteso, ma come ha stigmatizzato più di un competente (come il consulente ministeriale che ha progettato le zone ramsar del mazarese), è uno “scrigno di biodiversità” che può essere offerto al godimento di tutti, a cominciare dai turisti (dopo che hanno concluso la visita al museo del Satiro) che solo qua possono osservare e fotografare gli uccelli acquatici a distanza ravvicinata, mentre i cefali di tutte le taglie guizzano e saltano tra l’acqua. E’ assolutamente vero che il bacino idrico è stato accorpato all’area portuale mentre le Capitanerie di porto gestivano il Demanio marittimo, ma è altrettanto vero che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Comando delle Capitanerie di Porto, si è dichiarato incompetente in materia di salvaguardia ambientale (invitando a contattare il Ministero dell’Ambiente), nel momento in cui è stato informato dell’inconcruenza.
A Mazara del Vallo, invece, c’è chi sogna opere faraoniche, se non irrealizabili (non importa se in aree sensibili o meno) che, come ha detto il noto Avv. Alfonso Bonafede (mazarese, trapiantato in Toscana), andrebbero evitate, per condurre la “spesa pubblica” sul giusto binario e per garantire il “reddito di cittadinaza” a chi non può trovare lavoro.
Enzo Sciabica, naturalista
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Grazie ad Antonino (complimenti per la ripresa a volo delle pivieresse e del voltapietre in primo piano tra i piovanelli pancianera e i tridattili) , a Flavio Leone e all'indimenticabile On. Andrea Zanoni.
Nessuno sogna opere faraoniche. Qualcuno invece sogna bacini lacustri. Non fosse stato per l'opera dell'uomo, che ha costrutito una scogliera di delimitazione per un ambito da colmare, non ci sarebbe nulla che oggi assomigli ad un pantano ( altro che "ecosistema lacustre"!) accanto al porto di Mazara. Volerlo definire lago, od addirittura laguna, é lo stesso che definire 'pesca' quella che si effettua in stagni realizzati a bella posta per la pesca delle trote a pagamento in Alta Italia. A Mazara forse li conoscono in pochi. Di sicuro li conosce l'ottimo Andrea Zanoni, che prima ha pubblicato nella rassegna stampa del suo sito l'interrogazione all'euro parlamento sulla colmata 'B', poi a seguito di un mio commento, in cui spiegavo come stanno esattamente le cose, l'ha rimossa ( io, almeno, non la trovo più ) Evidentemente era stato male informato. Comprensibile per un trevigiano. Meno comprensibile definire 'oniriche' opere portuali previste negli strumenti regolatori, e pazialmente realizzate, a differenza di quel che altri vi vede in quel punto. Ricordo, anche se non ce ne sarebbe bisogno, che la città di MAzara già dispone in gran numero di pregiati siti naturalistici. Tra Capo Feto, Gorghi tondi e Preola siamo a 3, ed i Margi Spanò e nespolilla sono vicinissimi. Forse non c'é città in Europa che ne vanti altrettanto.Per non parlare del Pantano Leone, su cui però non scommetterie, dal momento che bisogna irrigarlo artificialmente. Non lo dico io, l'ha detto su questo portale l'autore dell articolo. Ad ogni modo, questi sì che sono posti dove condurre giovani, turisti ed appassionati ad ammirare gli uccelli in un ambiente veramente naturale. MA come ho già detto altrove, altri preferiscono, evidentemente, non scomodarsi, e limitarsi ad abbassare il finestrino da qialche auto parcheggiata sul lungomare Fata Morgana. Tra un passaggio di un auto-cistrna o di un TIR diretti al porto per carivarvi pesce o cemento, o imbarcarvi vino e mosto . Chissà che ne pensa il socio WWF Andrea Zanoni.
Valenziano è sicuramente disattento visto che nel sito dell'On Zanoni continuerà a trovare l'interrogazione sulla Laguna, con la risposta relativa. Nella ricerca bisogna perdere solo un po' di tempo, visto che l'interrogazione è stata posta nel mese di novembre del 2012 e, quindi, ora risulta in coda ad altre. Ho spiegato a Valenziano o Fiorentino che cosa si intende per laguna, arrivando a citare la definizione accolta nella Convenzione Ramsar e la definizione del Ministero, ex Agricoltura e Foreste. Definizioni semplici ed inequivocabili, ma che Fiorentino o Valenziano, ossessionato dalla carriera che probabilmente vorrebbe concludere a Mazara del Vallo (in seguito all'ampliamento del porto), non riesce a digerire. A volere mettere da parte le definizioni dei massimi organismi che soprintendono alle zone umide, laguna, sfogliando il primo vocabolario della lingua italiana che mi passa per le mani (mi trovo ancora lontano da Mazara)"Lo Zingarelli minore - edizione Terzo millennio - Zanichelli", è: "Specchio d'acqua litoraneo, comunicante col mare, dal quale è separato mediante strisce di terra". Se dovessero permanere ancora dubbi, si tenga conto che sono disponibile ad effettuare qualsiasi verifica in merito sul campo. Non fate come Fiorentino o Valenziano che, più volte invitato a confrontarsi sul posto, si è sempre dileguato.
Diversamente da quel che il mio interlocutore probabilmente ritiene, ogni volta che leggo illazioni, considerazioni sgradevoli quanto gratuite, o veri e propri insulti diretti alla mia persona, non mi arrabbio, anzi provo soddisfazione nel constatare l'evidente esaurimento di ogni argomento da parte sua. L'ho ritrovata l'interrogazione di Zanone, ( non più in evidenza ) non a novembre, ma a febbraio, quando é arrivata la risposta che, per me, taglia la testa al toro. Essendo già stata pubblicata su Mazara On line, non mi ci dilungo. Tornando brevemente all'area di colmata, parte di essa, ancora sotto il livello del mare, é inondata da acqua dolce, o forse salmastra, dato che non comunica con il mare. Ed é artificiale, e di certo non realizzata per ospitarvi uno zoo per uccelli. Questi sono i fatti. Una parte, sugli altri mi sono dilungato nel precedente commento ed in altri. P.S.: è perfettamente inutile che si tenti di trascinarmi in una questione di carattere personale, perché i miei argomenti non lo sono, essendo consultabili sulle Gazzette Ufficiali. Questo a proposito della 'compiuta ed esauriente' informazione.
Valenziano, si occupi dei fatti personali suoi e lasci perdere il patrimonio naturale, in particolare le zone umide che sconosce. Prima di parlare di Capo Feto, di Margi Nispolelle e... bisogna, intanto, sapere in quali Comuni ricadono, poi bisogna conoscere l'estensione dei territori comunali, l'ampiezza delle aree naturali sottoposte a tutela, ricadenti nei vari Comuni, il reale stato di conservazione, quindi, trarre i dati (di base) per iniziare a studiare e capire determinate cose che sfuggono e non interesseranno mai Valenziano, vista la sua avversione per gli ambienti naturali. Il sottoscritto, per carattere, per educazione..., non si permetterebbe mai di offendere Velenziano (che tra l'altro scrive sotto pseudonino), ma i suoi commenti (relativi ai temi ambientali), oltre ad essere privi di qualsiasi fondamento, sono provocatori. Esprimere il proprio pensiero, le proprie opinioni, è sicuramente legittimo, ma scrivere a casaccio, tanto per contraddire qualcuno o per fare valere interessi di parte (può darsi che non sia il caso di Velenziano), tra persone che si ritengono civili, è sicuramente offensivo. Come ho detto, a Velenziano, ho dato tutta la mia disponibilità per incontrarci sul posto e dicutere serenamente, ma ha sempre declinato gli inviti. E' bene che il pubblico sappia che l'On. Zanoni è uno tra i più competenti (e presenti) parlamentari europei in materia di conservazione e tutela del patrimonio naturale e quando nutre qualche dubbio sulle qualità biotiche ed abiotiche di un ecosistema, a prescindere che quasi sempre si rivolge agli Uffici competenti del Ministero dell'Ambiente, personalmente, a differenza di Velenziano, sa come e dove documentarsi senza lasciarsi influenzare da nessuno. Solo Velenziano si è permesso (non solo con l'On. Zanoni) di scrivere il contrario.
Ribadisco che io mi limito ad illustrare le questioni per come emergono dalle normative e dai provvedimenti discendenti. Non si tratta di una posizione personale, come quella del mio interlocutore. Quanto alla mia sfera personale, sistematicamente oggetto di appunti poco gradevoli da parte del mio interlocutore, dubito che ai lettori interessi, ma sono costretto a dichiarare la mia passione sia per la natura in generale, che per la fauna selvatica e le zone umide in particolare. Quelle naturali, però. Ho sempre aborrito gli zoo... Quanto all' on.le Zanoni, io non lo so dove si é informato né ho avanzato ipotesi in tal senso ( non m'interessa!). Mi é bastato leggere la risposta alla sua interrogazione per constatare che, a mio modestissimo parere, o era stato informato male, o non ha ben compreso.
P.S.: per quanto riguarda dislocazione ed estensione delle aree naturali basta consultare il sito ufficiale del Comune di Mazara del Vallo e, ritengo, di Marsala e Castelvetrano ( ma questi non gli ho consultati ).
Non prendetevi per i capelli...mi raccomando. Mi sembrate due che litigano per lo stesso fidanzato... ahahah
Velenziano, la smetta perchè sul sito del comune di Mazara del Vallo, potrà rilevare che il territorio comunale si estende per circa 270 Kmq., ma sulle aree naturali, più o meno protette, è lei che deve trarre la percentuale di territorio coperto. Io le faccio rilevare che la palude di Capo Feto (Margi Spanò e Nispolelle, cioè ex Ittica Mediterranea e caseifici in corso di costruzione, sono nel comune di Petrosino) copre appena 1,5 Kmq. e la RNI Lago Preola e Gorghi Tondi occupa appena 3,5 Kmq. del territorio complessivo comunale (esteso, come detto 270 Kmq.). Peppe, tenga conto che io sono nonno e se non rispondessi (dall'età di 13 anni) alle INSINUAZIONI (ambientali) di personaggi (tanti a cominciare dai dirigenti regionali ARTA) del calibro di Velenziano o Fiorentino, avrei già smesso da tempo di fare battaglie per la conservazione dei resti del nostro patrimonio naturale. Ho scritto sulla Laguna di Tonnarella affinchè tutti possano verificare la sua straordinaria valenza ecologica. Da Peppe, pertanto, mi aspetto un commento spassionato.
Invece io mi scuso con peppe, verosimilmente castelvetranese, per questa invasione mazarese del portale palmoso. Detto questo, "la smetta" a chi? La palude di Capo Feto é nel comune di Mazara, anche se si tratta dello stesso contesto naturalistico dei margi spanò-nespolilla, in agro petrosileno. Sulla percentuale di territorio protetto nel comune di Mazara, il mio interlocutore dimentica, stranamente, la vasta estensione delle sciare di San Nicola e di Marsala, quest'ultime, in parte in agro di Mazara. Ricordo, inoltre, che quello di Mazara è uno dei comuni più vasti della Sicilia. Allora che facciamo, per dire che ne risulta tutelato, mettiamo, almeno il 10%, mettiamo sotto una campana di vetro, senza motivo, 27 kmq di territorio? Ma che argomenti sono? Oggi la tutela dell'ambiente é affidata a normative e strumenti regolatori molto rigorosi. Di cui io mi limito ad attenderne la piena attuazione. P.S.: Immagino che anche il bioparco di Roma abbia una notevole valenza faunistica. Ma quello, a differenza della c.d. 'laguna di tonnarella', esiste per davvero.