Il Comune detiene poco meno di un terzo del capitale sociale. Gli altri maggiori azionisti sono la Provincia e la Camera di Commercio. Il Consiglio comunale nei mesi scorsi aveva autorizzato la possibile vendita della quota in Gesap “nel caso in cui le condizioni di mercato lo consentano”.
La Giunta ha fissato alcuni paletti per mettersi al riparo da una “svendita”, anche in virtu’ della classificazione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha incluso Palermo tra i dieci aeroporti “Core Network Ten-t”.
La delibera prevede la nomina di un advisor che “stimi e confronti realisticamente, in un’ottica internazionale, i valori degli aeroporti e delle attivita’ ad essi collegate al fine di fornire dati esaustivi a conferma del vantaggio di una privatizzazione e di una successiva ricapitalizzazione della societa’ che gestisce l’aeroporto di Palermo”.
Per conseguire “un’appropriata convenienza economica -scrive ancora la Giunta- la scelta della cessione della quota (e quindi del prezzo di base della cessione) deve considerare con attenzione gli esborsi effettuati nel tempo dal Comune di Palermo per la partecipazione azionaria nella societa’ che hanno superato di molto il valore nominale dei titoli posseduti”. Alla luce della delibera, gli uffici del settore Partecipazioni predisporranno ora la proposta da sottoporre al Consiglio comunale, organo competente per la decisione finali. (AGI) .
Secondo quanto riportato da Antonio Fraschilla su Repubblica.
I primi a dirsi apertamente interessati all’aeroporto di Punta Raisi sono stati gli argentini della Corporacion America, guidati dall’imprenditore armeno Eduardo Eurnekian, che ha già nel suo portafogli 51 aeroporti tra Sud America e Europa. Gli argentini sono appena entrati nella compagine dell’Airgest, la società di gestione dell’aeroporto di Trapani, rilevando a un prezzo tenuto top secret le quote del fondo d’investimento partecipato da Panerai, Della Valle e Zonin. “Siamo interessati a tutti gli scali siciliani”, ha detto lo scorso gennaio il responsabile Europa del gruppo argentino, Roberto Naldi, commentando il piano aeroportuale italiano varato dal governo. Gli argentini puntano anche a Lampedusa e Pantelleria, e vorrebbero mettere la mani sulla Sac, società di gestione degli scali di Catania e Comiso.
Certamente a Punta Raisi hanno sondato il terreno gruppi legati a fondi d’investimento americani, ma anche arabi. Proprio alcuni legali degli Emirati Arabi hanno invitato i dirigenti della Gesap ad incontri a Dubai e Abu Dhabi per parlale d’investimenti. Fly Emirates e Air Qatar, inoltre, da tempo cercano poi una piattaforma logistica nel Mediterraneo e sarebbero interessati a un eventuale sbarco in Sicilia: Palermo è l’unico scalo ad avere una pista per fare atterrare i colossi dell’aria di queste due compagnie. Con il fondo d’investimento sostenuto anche dalla Cassa depositi e prestiti sta facendo da tempo shopping tra i principali scali italiani Vito Gamberale: con la sua F2a è entrato a Torino, Firenze, Napoli ed è in guerra con il Comune Milano per la gestione degli scali di Malpensa e Linate. Al gruppo manca un tassello a sud di Napoli.