C’è la scienza ma c’è, soprattutto, l’amore. Come quello che Rosa Troia, un’insegnante di scuola primaria di Salaparuta, nutre per la figlia diversamente abile. Rosaria ha trent’anni e sin da piccola è stata affetta da una forma di tetraparesi spastica bilaterale per la quale i medici le avevano dato poche speranze di vita.

Decenni vissuti tra presidi ospedalieri e cure a cui affidare una vita migliore per la propria figlia. In questi anni Rosa Troia, che non ha preparazione scientifica, nè tantomeno ingegneristica, ha scelto la via del coraggio, del non abbandonarsi, del lottare per far vivere meglio Rosaria.

Così, prove dopo prove, si è inventata alcuni presidi artigianali capaci di dare un sollievo in più alla figlia. Lo ha sperimentato con ottimi successi.

articolo e video di MAX FIRRERI
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