Nove anni. E’ la condanna che il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Palermo ha inflitto a Giovanni Luppino, l’autista del boss Matteo Messina Denaro. Luppino era accusato di favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati. Luppino, secondo l’accusa, rappresentata in aula dai pm della Dda Piero Padova e Gianluca De Leo, ha, inoltre, chiesto soldi per conto del capomafia e, insieme ai suoi figli, arrestati a febbraio scorso, ha curato spostamenti, traslochi e diversi aspetti organizzativi della latitanza del padrino di Castelvetrano. A Luppino la Procura aveva inizialmente contestato il reato di favoreggiamento, ma nel corso delle indagini l’accusa era stata modificata in associazione mafiosa.

Luppino venne arrestato la mattina del 16 gennaio 2023 nei pressi della clinica “La Maddalena” di Palermo. Quella mattina aveva accompagnato il boss che doveva sottoporsi a chemioterapia. Luppino ha riferito ai giudici che il capomafia gli sarebbe stato presentato col nome di Francesco Salsi e solo dopo tempo Luppino ne avrebbe conosciuto la vera identità. Da allora “per ragioni umanitarie”, sapendo che il boss era gravemente malato, l’imputato l’avrebbe continuato ad accompagnare Messina Denaro alle terapie. Ma gli inquirenti, oltre a scoprire che Luppino aveva dato Messina Denaro ben 50 passaggi in auto per Palermo e che aveva stretti rapporti con l’amante di Messina Denaro, Laura Bonafede, hanno accertato che l’imprenditore aveva chiesto il pizzo per conto del boss.

(foto tratta dal profilo Facebook del signor Giovanni Luppino)

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