
fonte foto. greenstyle.it
La realtà è purtroppo molto diversa rispetto a quella che appare. Tutte quelle luci e tutti quei colori celano una realtà fatta di sofferenza e costrizioni. Gli animali dei circhi vengono sfruttati e maltrattati, privati della loro originaria natura e delle loro più evidenti esigenze.
Costretti a vivere in pochissimi metri quadri, gli animali subiscono terribili sofferenze fisiche e psichiche che li portano a manifestare chiari segnali di malessere, come comportamenti stereotipati o autolesionismo.
Si tratta di animali che per loro natura avrebbero bisogno di vivere in libertà, a contatto con i loro simili, e invece sono costretti a sopportare condizioni di vita atroci e a patire le inaudite violenze degli addestratori.
Noi riteniamo che non ci sia nulla di educativo in tutto questo. Quello che si cela dietro quella mezz’ora di spettacolo è una realtà oggettivamente triste e crediamo che sia sbagliato far credere, soprattutto ai bambini, che sia normale vedere una tigre che fa dei salti dentro un cerchio infuocato piuttosto che un elefante che sta in equilibrio su un piedistallo. Questi animali vengono solo sfruttati a fini di profitto, e tutto questo è assolutamente inaccettabile.
Noi volontari dell’Enpa, dell’Oipa e di Animalsicilia chiediamo quindi all’amministrazione comunale di non ospitare più circhi con animali a Castelvetrano.
Se è vero che la civiltà di una popolazione si misura dal modo in cui tratta gli animali, il minimo che possiamo fare è pretendere dal nostro comune maggiore sensibilità verso la tutela dei diritti degli animali, soprattutto in un paese come il nostro, continuamente oggetto di critiche, principalmente sul problema del randagismo.
Quello che chiediamo è quindi una presa di posizione da parte dell’amministrazione comunale, affinché si adegui, come hanno fatto molte altre realtà in Italia, alle richieste di sensibilizzazione da parte di associazioni che concretizzano, giorno per giorno e sul territorio, la lotta contro il maltrattamento degli animali.
In numerose città, grandi e piccole, sono state emanate ordinanze che vietano la sosta di circhi che utilizzano animali; l’ordinanza n. 356 del 24 maggio 2011 del Comune di Alessandria è probabilmente quella più esaustiva.
Dunque la soluzione ideale, che ci auguriamo possa attuarsi molto presto, sarebbe l’adozione di un regolamento comunale che impedisca la sosta dei circhi con animali nel nostro territorio, concretizzando così un autentico esempio di sensibilità e di civiltà.
Chiara Messina
AUTORE. Redazione
In natura, per colpa dell’uomo, gli animali è da qualche tempo a questa parte che hanno iniziato a stare peggio che in cattività. Finiamola con questa politica di tutela che non mi convince.
Vorrei precisare solo due aspetti:
-le ordinanze comunali emanate contro i circhi sono state annullate dal Tar in quanto contro la legge del 18 marzo del 1968 n337 e per rimanere nel comune di Alessandria, il Tar Piemonte con la sentenza del 27 giugno 2013 ha annullato l’ordinanza comunale.
– Il comune di Castelvetrano, così come qualsiasi altra città, non può emanare un’ordinaza che vada contro una legge statale per il princio gerarchico del nostro ordinamento. Ergo se volete ottenere dei risultati concreti bisogna chiedere al Parlamento una nuova legge, unico modo per raggiungere lo scopo che vi prefiggete!
Perchè non si sostituiscono gli animali con i nostri governanti regionali e nazionali?
Smettetela con questa pubblicità ( animalisti) di tutto quello che dite, forse, c’è da credere al massimo il10%, siete subito smentiti, vedi Giulio Cancemi, e secondo me questi animali stanno meglio in un circo che preda di ricconi che li ammazzano per gioco, o di quelli che li ammazzano per la pelliccia.
Gli animali non sono che una componente della biodiversità. Non si salva l’umanità e le specie animali e le specie vegetali se si continua ad alterare gli habitat con gli ecosistemi. Per arrestare il declino sono state istituite anche le riserve naturali, ma in Italia l’ingerenza dei politici anche in questo campo è davvero pesante e la salvaguardia dei resti del nostro patrimonio naturale, ad oggi, rimane essenzialmente un’attività per fare girare denaro pubblico.
Scusate se divago, ma ho ancora diversi dubbi a riguardo:
Il cosiddetto ‘randagismo’ (l’animale nella sua libertà) è da evitare. L’animale in gabbia è da evitare.
Il cane e il gatto a casa si possono tenere perché noi abbiamo deciso che a loro piace così, li abbiamo addomesticati ed adattati al nostro habitat umano. Magari diciamo di amare gli animali e perciò diventiamo vegetariani (dando comunque ai nostri animali croccantini con carne), mentre tra loro si mangiano a vicenda. E magari, per nostra comodità, li castriamo. Nel frattempo utilizziamo anche cosmetici con parti animali senza neppure saperlo. Però poco probabilmente non teniamo a casa un topo, anzi quello (assieme ad ogni tipo di insetto) magari lo uccidiamo se dovesse entrare a casa.
Le galline che vengono ‘sfruttate’ per le uova nei pollai magari fanno il loro lavoro venendo retribuite con ‘vitto e alloggio’, diciamo quello che facciamo noi esseri umani; lavorare per mangiare.
Magari sarebbe bene liberare i leoni dal circo, o magari, come si pensa per i gatti, sarebbe meglio che stiano sotto la custodia di una persona che gli faccia ciò che vuole.
Magari ciò che si pensa si faccia agli animali dietro lo scenario del circo è sbagliato, ovvero, magari sono animali amati dai loro padroni e affezionati a loro.
Magari una frustata ad un leone è meno di una sculacciata ad un bambino.
Magari si pensa agli animali al circo (sfruttati e privati della loro libertà) ma non agli animali che la medicina utilizza per esperimenti, ai cani guida nelle città, agli animali da soma nelle fattorie, o i fiori per decorazione (eh già, non ho mai capito perché strappare un fiore dal proprio campo e lasciarlo morire nei giorni successivi non sia mai stato preso seriamente).
Tralasciando il fatto che non credo molto in questo tipo di azioni; ovvero non penso che bloccando un circo in un paese si fermi l’addomesticamento degli animali nel circo come non penso che non mangiare un dolce pronto al bancone o una piadina perché fatti con strutto fermi la macelleria mondiale purtroppo. E dico purtroppo perché questo ci fa capire quanto siamo insignificanti davanti al sistema nel quale ci troviamo.
Ho messo molti ‘magari’ perché non sono sicuro di nulla, e credo che nessuno possa esserlo poiché nessuno è mai stato animale da poterci spiegare come ci si senta, cosa si provi e cosa sarebbe meglio per loro; se uomo e animale debbano coesistere parallelamente o convivere nello stesso ambiente interagendo tra di loro.
Solamente posso dire che personalmente quando vedo un ‘padrone’ (già il termine mi agghiaccia) tenere un cane a casa o, peggio, fuori al guinzaglio mi domando per quale motivo quella stessa persona stia pensando che in effetti lui ami gli animali.
La gerarchia che esiste nel regno animale è cosa ben diversa dalla “padronanza” che si è venuta a creare nel ns. “sistema”. Gli animali dimostrano di stare bene se mangiano e riposano regolarmente e, al momento opportuno, possono fare sesso (i circhi e gli zoo ben condotti garantiscono questi bisogni). Nell’uomo sono subentrati altri bisogni che dipendono da due fattori non naturali: la proprietà privata e la ricchezza. Andiamoci cauti, quindi, con i paragoni con gli animali.
Per me i circhi possono fallire. NO agli animali in gabbia. NO al circo con animali!!
Sono d’accordo con Mario Sciacca !!