«La vicenda dell’ospedale di Castelvetrano non deve trasformarsi in una guerra tra territori ma trovare le soluzioni che tutelino il diritto alla salute dei cittadini belicini». Lo scrivono i coordinamenti comunali di Castelvetrano, Partanna, Poggioreale e Salemi della Lega Sicilia. «Riteniamo prettamente propagandistico il limitare la reazione al declassamento dell’ospedale al solo fatto che non si potrà più nascere a Castelvetrano: si dovrebbe ragionare sui termini di garanzia e tutela della salute e non sul finto campanilismo», è scritto nel documento.

Per i coordinamenti locali della Lega il problema non sta nella trascrizione del nome della città dove si nasce e neanche nello spostamento del reparto di Ostetricia e Ginecologia all’ospedale “Abele Ajello” di Mazara del Vallo. «Il problema non nasce adesso e non basta più invocare “vibranti proteste”», scrivono ancora nel documento. Gli aderenti ai coordinamenti hanno chiesto alla deputazione regionale di riferimento la presentazione di un’interrogazione parlamentare e una visita a Castelvetrano. «Bisognerà verificare se ci sono o meno le condizioni per avviare un processo di trasformazione anche con percorsi innovativi di implementazione di servizi clinici in sinergia completamentare tra presidi diversi ma insistenti su territori omogenei».

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