«Finalmente anche a Triscina sono entrate in scena le ruspe per abbattere gli abusi edilizi. Per troppi anni quella è stata una zona franca, adesso un segno di legalità. Siamo solo all’inizio, quelle da abbattere sono 85 case, ma il primo colpo di piccone è servito a dimostrare l’intenzione dello Stato di far valere leggi e regole contro l’abusivismo edilizio anche in quel territorio. Adesso si vada avanti con le altre».
È quanto ha affermato Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia alla notizia dei primi abbattimenti di immobili abusivi a Triscina.
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Braviii! E dov'era lo stato e legambiente "così bravi e per la legalita e giustizia"quando si costruiva e si invitava a farlo tranquillamente! Facciano facciano pure.....ma ormai è guerra!e guerra sia "per tutti e tutti andranno giù
Peccato che l'abbattimento di alcune decine di case, costruite in dispregio delle leggi, non possa restituire
decoro e bellezza ad una costa irremediabilmente deturpata da un dissennato e selvaggio sacco edilizio,
consentito da istituzioni cieche, sorde e per nulla lungimiranti.
Questo signore che risponde al nome di Gianfranco Zanna dovrebbe avere il pudore di esprimersi in termini più rispettosi nei confronti di noi castelvetranesi che seppur abbiamo commesso un illecito amministrativo come la costruzione degli immobili abusivi, accettiamo con rispetto le decisioni prese, rimarcando, però, la assoluta assenza dello Stato in quei frangenti dove avrebbe dovuto essere più che presente l'organo istituzionale rappresentato dallo Stato o ancora meglio dalla Regione siciliana.
Ricordiamoci tutti che se Triscina avesse avuto un piano serio di recupero o ancora meglio territoriale per costruirvi lecitamente e nel rispetto delle leggi, quanto accaduto non sarebbe occorso con piena soddisfazione di tutti.
Pertanto, parlare a vanvera come fa questo signor Zanna, non vale aniente ed anzi qualifica lo stesso come un elemento che non ha capito niente della realtà non soltanto castelvetranese, ma siciliana ed italiana nel suo complesso, tanto è vero che il fenomeno dell'abusivismo edilizio non è soltanto cosa nostra ma di tutto il territorio italiano.
Bruno ha ragione. Il ripristino della legalità non coincide con il recupero del sito. Quello occorre progettarlo ed attuarlo.