L’autonomia del Parco archeologico di Selinunte, non è più una semplice utopia. Da sabato, dopo la designazione del comitato scientifico, L’Ente Parco di Selinunte è una realtà.
Si scrive in queste ore, una delle pagine più importanti per l’area archeologica di Selinunte e Cave di Cusa considerata tra le più rilevanti dell’area del Mediterraneo. Finalmente, dopo decenni arriva la tanto agognata autonomia gestionale che consentirà al comitato scientifico di stabilire la governabilità dell’area, in base al regolamento che sarà approvato dallo stesso comitato.
Cosi come disposto dal decreto firmato dall’assessore regionale Mariarita Sgarlata, lo scorso 19 aprile 2013, e in riferimento alla legge n.20 sull’istituzione del Parco archeologico di Selinunte è stato designato il comitato scientifico propedeutico all’attuazione del provvedimento regionale. Ne faranno parte di diritto, il direttore del parco, Giovanni Leto Barone, il soprintendente di Trapani Paola Misuraca, il sindaco di Castelvetrano, Felice Errante, il commissario del comune di Campobello di Mazara, Ester Mammano, mentre sono stati designati: Giuseppe Salluzzo(Legambiente), Nicola Miceli(Unesco) e il professore Maurizio Carta , Ordinario di Urbanistica e Pianificazione Territoriale, presso l’Università di Palermo.
In questo lungo periodo, non sono mancate le polemiche tra istituzioni locali e assessorato regionale ai Beni Culturali. Fu l’ex sindaco Beppe Bongiorno ad iniziare questa lunga battaglia per l’autonomia gestionale di Selinunte.Adesso tutto cambierà. Una volta insediato il comitato scientifico, avrà pieni poteri per poter gestire, nel rispetto delle leggi vigenti, orari d’apertura, attività culturali ed artistiche, manifestazioni e insediamenti commerciali utili ai turisti. Insomma, una svolta definita –epocale- dal sindaco Felice Errante che poi aggiunge: “il territorio, finalmente, si “riprende” Selinunte. L’insediamento del comitato consente l’applicazione della legge regionale n.20. Cosi come è accaduto per Agrigento, i soldi dei biglietti verranno utilizzati per Il Parco e non andranno più nelle casse regionali. Adesso l’area archeologica di Selinunte, con la nuova gestione, potrà diventare un motore economico importante per la zona. Non possiamo mancare questa occasione”.