indovinello

C’è ‘na varcuzza ch’è fatta di tila,
cu ventu e senza ventu si rimina
la carni, chi c’è dintra, chianci e riri,
la carni, chi c’è fora, canta e sona.

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Cosa sono i niminagghi?

NNIMINI o NNIVINAGGHI o MINIMINAGGHI o NNIMINAGGHI

Una volta, quando ancora non c’era la TV con le interminabili telenovele ammazzatempo, gli indovinelli facevano parte del passatempo di tutti, specialmente in occasione delle riunioni fra parenti ed amici. Quando ero ragazzo, in alternativa agli altri giochi, ci sedevamo sul marciapiede della strada e ci raccontavamo “li cuntura” (dei racconti) o giocavamo ad “abbisari” (indovinare).

Molti indovinelli avevano apparentemente un fine osceno; in realtà l’oscenità delle parole serviva per sviare il pensiero e rendere più difficile la risoluzione. Il Pitré, sugli indovinelli siciliani scrive che in Sicilia gl’indovinelli pubblicati occupano tutto un volume; se ne contano 948, di cui ben 783 sono prettamente siciliani e non trovano riscontro, forse per difetto d’indagini, con indovinelli simili in altre parti d’Italia.

E’ giusto ricordare che i racconti della nonna, i proverbi, gli indovinelli e le frasi idiomatiche a metafora, rappresentano la sintesi della cultura orale della passata civiltà contadina, dove affondano le nostre radici.

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