All’alba del nuovo anno le preoccupazioni dovute alla pandemia, non fanno che aumentare. La vita di ognuno è radicalmente cambiata e le abitudini sono stravolte da nuove dinamiche che ogni giorno ci vedono sommersi in comportamenti che prima sconoscevamo.
A risentirne: la vita privata, la vita sociale, il lavoro, insomma sembra di vivere in un mondo parallelo che mai avremmo pensato di far parte. Seppur tutto sia stato stravolto, non manca però con lo scoccare del nuovo anno, l’aumento delle bollette, utenze che lievitano portando ad un disagio sociale davvero non indifferente.
In un momento così tanto delicato e precario soprattutto per l’economia del paese, dove ogni giorno si cerca di rimanere a galla visto il costante aumento dei contagi, dover far pareggiare i conti all’interno delle famiglie è diventato davvero un problema, soprattutto perchè il lavoro oggi non è garanzia per il futuro.
A cosa dobbiamo ricorrere oltre alla Disdetta ENEL e rinunce da ogni parte?
Si spera a dei sostegni che possano in qualche modo accendere una piccola fiaccola nel periodo davvero buio che tutti stiamo vivendo, affinchè si possa ricominciare, perché in qualche modo si dovrà ripartire.
Tre miliardi di euro all’anno potrebbero essere recuperati dalla cartolarizzazione degli oneri di sistema sulle bollette, cioè dal rinvio del loro pagamento. Un altro miliardo e mezzo potrebbe arrivare stabilmente dalle aste Ets, cioè dal sistema europeo di acquisto di permessi per emettere CO2 (è lo strumento già usato l’anno scorso).
Un miliardo e mezzo potrebbe essere ricavato dal taglio degli incentivi sul fotovoltaico, uno o due dal taglio di quelli sull’idroelettrico. Sono soldi che alle fonti pulite non servono più, visto che oramai costano meno del gas. Un altro miliardo e mezzo potrebbe venire da una riforma del mercato delle rinnovabili, passando a una negoziazione a lungo termine.
Un risparmio da quantificare arriverebbe dal raddoppio della produzione nazionale di gas (senza aumentare il consumo): da 4,5 miliardi di metri cubi all’anno a 8 miliardi. Ci sono poi 1,4 miliardi di extra-gettito fiscale nel 2021 dall’aumento delle accise sui carburanti, mentre appare più complesso un taglio dell’Iva, che dovrebbe essere concordato con Bruxelles.