Enza Viola, 44 anni, dipendente del patronato UCI, è stata da sempre impegnata nel sociale e vicino ai giovani. Alle ultime comunali di Castelvetrano si è riconfermata miss preferenze con 532 voti. Così come avvenne nel 2019 anche in questa tornata è risultato il candidato più votato.
Signora Viola, anche stavolta ha superato le 500 preferenze… «La gente premia l’impegno, la costanza e la coerenza. Finita la campagna elettorale per il consigliere comunale inizia il vero lavoro, cioè ogni giorno vivere insieme alla gente e per la gente. Ancora una volta gli elettori hanno premiato il mio impegno quotidiano nel dare voce alle esigenze del territorio e a ogni singolo cittadino. Il mio lavoro nel patronato e nel centro di assistenza agricola mi ha permesso ogni giorno di non perdere il contatto con la gente e i loro bisogni.L’appellativo di “miss preferenze”? Sicuramente sono una donna stimata e apprezzata da tantissime persone che mi sentono molto vicina e degna depositaria della loro fiducia».
Qual è la chiave del successo? «L’energia che metto nel realizzare i miei obiettivi e l’empatia sono motori trainanti del consenso ottenuto».
Come combini lavoro e politica? «Sicuramente con sacrificio, passione e voglia di migliorare le sorti del territorio in cui vivo».
La politica può risolvere i problemi ai cittadini? «La politica se attuata nel fine nobile, che è quello del bene collettivo, certamente può favorire soluzioni ai problemi della gente. Naturalmente deve essere lungimirante, libera e scevra da individualismi e interessi personali».
La politica è favoritismo? «Assolutamente il contrario. Un buon politico deve necessariamente essere libero da condizionamenti e capace di favorire gli interessi dell’intera comunità».
Da dove nasce la tua passione per la politica? «La mia passione per la politica trova fondamento nella storia della mia famiglia, politicamente esposta e impegnata sempre anche con ruoli sindacali e istituzionali. Questa passione si arricchisce anche della mia personale esperienza nel sociale, attraverso il mio ruolo di educatore giovanile nelle comunità parrocchiali, ruolo che ho mantenuto fino ad ora e che mi sprona, non avendo figli, a interessarmi dei giovani che considero tutti figli della mia amata terra».
AUTORE. Patrizia Vivona