Arte, cultura e sapori tutto questo concentrato in un territorio… il trapanese.
Si contraddistingue però, fra tutte, Castelvetrano che è riuscita a coniugare le culture che l’hanno attraversata nei secoli in un mix inconfondibile per un turismo culturale di prima scelta. Ma come riescono a gestire tutte le meraviglie che posseggono e soprattutto come hanno fatto a diventare la seconda città in provincia per afflusso turisto dopo S. Vito Lo Capo. Questo ed altro ancora lo abbiamo chiesto al Vice Sindaco nonché Assessore alle Attività Culturali di Castelvetrano Francesco Saverio Calcara.
Assessore Calcara in questi 3 anni di Amministrazione in che modo avete operato per migliorare e coniugare tutte le bellezze del vostro territorio?
Sento molto il peso di ricoprire il ruolo di assessore alle Attività Culturali di un territorio formato da Castelvetrano e Selinunte, questo vuol dire il parco archeologico più grande d’Europa, come amiamo definirlo, (anche se ancora la natura giuridica del parco non è stata perfezionata), ma è sicuramente uno dei siti più significativi della Sicilia e dell’Italia.
Il nostro territorio non è soltanto Selinunte con il parco archeologico ma è anche Castelvetrano con tutto ciò che comporta, quindi con tutte le stratificazioni culturali. Accanto alle vestigia dell’arte greca e dell’arte dorica del V° secolo noi troviamo l’arte arabo-normanna, troviamo il neo-classico, il barocco, quindi l’espressioni di quelle che sono tutte le stratificazioni culturali della nostra isola, per cui la responsabilità di dover coordinare e promuovere le attività culturali e turistiche (anche se del turismo me ne occupo assieme allo staff del Sindaco e quindi assieme ad altri assessori, poiché noi abbiamo voluto dare alla delega del turismo un carattere più ampio). Questo settore per noi è strettamente connesso allo sviluppo economico perché per noi “sviluppo economico” significa anche sviluppo del turismo, sviluppo di quella che è la vocazione culturale che ha sempre contraddistinto Castelvetrano. Miriamo ad uno sviluppo il più possibile armonico e integrato.
Che tipo di progetti avete portato avanti in questi 3 anni?
Abbiamo cercato di dare un’immagine forte del territorio.
L’immagine del territorio si sviluppa partecipando a manifestazioni importanti come la BIT e il Vinitaly, in che modo queste manifestazione aiutano lo sviluppo turistico-economico di una città?
Io non credo che la pura e semplice partecipazione alla BIT o al Vinitaly sia risolutiva, bensì credo che debbano costituire il punto di arrivo quando si ha un progetto da proporre, un territorio da proporre… andare li ad aprire la “baracchetta” non ha senso… inoltre noi da qualche anno non ci andiamo più come singolo comune ma all’interno di Terre D’Occidente, siamo pienamente convinti della necessità di promuovere un territorio facendo “sistema”, ma il turismo si fa innanzitutto creando una serie di presupposti che sono: infrastrutturali, attività di carattere ricettivo, la cura del territorio, la cura di eventi, la promozione.
Ma parliamo di numeri. In media quanti turisti ospita annualmente Castelvetrano?
Castelvetrano e S. Vito lo Capo, sono i comuni nei quali si concentra il trend positivo della provincia di Trapani. Dopo S. Vito Lo Capo dove arrivano circa 400 mila visitatori all’anno c’è Castelvetrano con circa 200 mila arrivi (non parlo del parco archeologico ma degli arrivi nelle strutture alberghiere), questo significa che Castelvetrano in pochi anni è passata da poche centinaia di posti letto a circa 3 mila posti letto e in provincia dopo S. Vito Lo Capo è il Comune a più alta capacità di offerta alberghiera. Un’altra cosa sono le visite al parco archeologico, quindi i biglietti staccati per capirci meglio, che sono indicativi ma non del tutto perché dobbiamo considerare che le scolaresche non pagano e quindi non staccano il biglietto, ma nonostante questo contiamo mezzo milione di visitatori all’anno paganti. Questo è un dato estremamente positivo.
Lei parlava di trend positivo e negativo, molto importante è la lotta che fra Sicilia occidentale e Sicilia orientale, pare che ci sia un trend positivo nei confronti della nostra parte di Sicilia, quindi quella occidentale. Secondo lei come mai negli anni passati la parte orientale riceveva più consensi e invece adesso la situazione si sta capovolgendo?
Credo che questo fenomeno possa essere spiegato dalla capacità della politica portata avanti dalla Provincia Regionale di Trapani, si pensi a tutto quello che è stato fatto per promuovere l’aeroporto di Trapani. Oggi Trapani-Birgi è una realtà non indifferente, sono stato qualche giorno fa a Londra e sono partito da Trapani. Quindi la capacità (non parlo solo dell’ente provincia) a livello provinciale che si è messa in opera nel fare sistema. Anche la politica dei grandi eventi, nonostante le polemiche che tali eventi sono stati quasi tutti concentrati nella città di Trapani, ma mettendo da parte queste cose che possono essere vere o non vere… in parte lo sono, ma l’importante è che tutto il territorio in qualche maniera ne ha tratto beneficio. Per quanto riguarda questa parte del territorio molto vicino alla provincia di Agrigento, abbiamo la tendenza a coinvolgere nelle nostre politiche sociali e culturali anche i paesi limitrofi come Menfi, Santa Margherita Belice, Montevago che storicamente sono legate al nostro territorio, per cui questa idea della provincia selinuntina non credo sia un’idea del tutto peregrina. Tutte le iniziative di strategia territoriale dal piano strategico ai distretti turistici etc. oggi vedono Castelvetrano che si proietta come centro naturale della Valle del Belice.
Molto importanti per la promozione del territorio è avere un calendario di eventi ben determinato. Quali sono gli eventi di Castelvetrano e come si suddividono nell’arco dell’anno?
Abbiamo coniato uno slogan “Un anno di eventi, arte, cultura e spettacolo. Castelvetrano Selinunte un viaggio che chiede ritorno”, qual è questo viaggio? Il viaggio è quello dei saperi e i sapori del territorio di Castelvetrano Selinunte. Abbiamo stilato un programma per ogni periodo dell’anno “Autunno Inverno”, “Feste di Primavera” e “Estate Selinuntina”; avranno luogo rassegne cinematografiche, percorsi enogastronomici, giochi pirotecnici, incontri letterari, la stagione teatrale, degustazione di pesce azzurro e del pane nero ma anche tante altre cose interessanti.
Molto importante per lo sviluppo turistico ed economico di un territorio è avere delle ottime vie di comunicazione quindi una viabilità adeguata e ottimale, detto questo Assessore cosa ne pensa della proposta del Sindaco Cristaldi di eliminare la tratta ferrata da Campobello a Mazara del Vallo? In che modo questa eliminazione potrebbe incidere sul nostro territorio?
Rispetto a quello che dice il Sindaco Cristaldi, al quale io rinnovo tutta la mia stima sia personale che da uomo politico, sono in una posizione completamente contraria alla sua, non per motivi legati agli interessi specifici di Castelvetrano, credo che anche per Mazara del Vallo questa proposta sia strategicamente produttiva, nonostante trova la sua ragione in un problema oggettivo, che io non disconosco così come non disconosco l’importanza strategica della città di Mazara del Vallo nel sistema della provincia di Trapani e della Sicilia occidentale. Non dobbiamo pensare a questa vicenda in termini di pura difesa di interessi specifici di alcune città o anche dei pendolari. Vede, ad esempio, proprio qualche giorno fa un treno è partito da Marsala ed è arrivato a Segesta Tempio, questo è stato possibile perché esiste un anello che congiunge tutte le città più importanti della provincia: Trapani, Alcamo, Castelvetrano, Mazara del Vallo, Marsala… le 5 maggiori città della provincia sono legate da quella che deve diventare una metropolitana di superficie. Questa è la chiave della soluzione del problema, far diventare questo anello ferroviario una vera e propria metropolitana di superficie. Inoltre in un contesto come quello attuale in cui si parla di un passaggio dal gommato alla rotaia in relazione alla sicurezza e all’inquinamento, ma anche in termini di velocità… le faccio un esempio, quante volte le è capitato di rimanere bloccata alle porta di Palermo in auto o pullman quando invece con il treno sarebbe arrivata in centro con qualsiasi situazione meteorologica o di traffico. Quindi credo che una città come Mazara non può chiudere a se stessa un collegamento ferroviario, che è un collegamento sicuro che ci consente di arrivare nei centri cittadini di ogni comune ed è anche ecologico rispetto alla macchina o il pullman, amputando un anello ferroviario utile. Non è pensabile che le persone da Birgi debbano scendere a Mazara per prendere un autobus che li porti alla stazione di Campobello per arrivare poi a Selinunte… questa è “fantapolitica del trasporto”. Non è una proposta compatibile con le esigenze del territorio. Dobbiamo dire che c’è una politica che tende a privilegiare il trasporto gommato, non è un mistero che probabilmente ci siano altri tipi di interesse. Noi siamo nelle condizioni di assicurare un servizio migliore nella linea ferrata, perché Mazara deve troncare questa via di sviluppo in modo irreversibile perché così come ho detto al consiglio provinciale a Trapani, quando si toglie un binario non lo si rimette più!
Piera Pipitone
per espresso.repubblica.it