L’ultimo sogno nel cassetto s’è quasi avverato. Manca pochissimo e farà anche i turni da infermiere sull’elisoccorso che opera in Sicilia Occidentale. Luca Venezia, 29 anni, è un giovane di Castelvetrano che è cresciuto a pane e passione per l’emergenza. L’ambito che ha scelto per i suoi studi è quello della sanità ma sin da piccolo ha sempre amato le sfide e così ha pensato bene, quando ha avuto la possibilità, di conoscere e specializzarsi in medicina d’urgenza ed emergenza.
Non una semplice corsia d’ospedale ma già a 23 anni ha scelto di fare l’infermiere sulle ambulanze del 118. «A me piace tutto ciò che succede fuori l’ospedale – racconta – quell’emergenza che si vive e che corre sul filo dei secondi». La prima esperienza, dunque, è stata quella dei mezzi di soccorso, a partire dal 2016 e sino al 2020: i giorni vissuti sulle ambulanze, le chiamate per incidenti più o meno gravi e poi nelle case delle persone per recuperare giovani, anziani, bambini. Del resto l’emergenza non conosce età. «Non appena ho finito gli studi al Liceo Scientifico di Castelvetrano mi sono subito iscritto a Scienze Infermieristiche a Palermo e così, nei tempi dovuti, mi sono laureato e ho iniziato subito a studiare» racconta Luca Venezia.
La sua passione per l’ambito sanitario è nata per caso. Figlio di maresciallo della Guardia di Finanza e di un’insegnante di scuola, Luca ha scelto da sé quello che sarebbe stato il suo percorso di vita. Detto, fatto. Nel 2019 ha vissuto l’inizio della pandemia da Covid-19. C’era lui a bordo dell’ambulanza quando a Marsala è stato soccorso a casa il primo ammalato di Covid-19 in provincia di Trapani: un professore marsalese tornato dal Nord Italia dove aveva contratto il virus. «Quella è stata un’esperienza che mi ha segnato – racconta Luca Venezia – ancora non sapevamo nulla di ciò che, nei mesi prossimi, avremmo vissuto. Sono stati mesi difficili di lavoro e tensione ma, anche questo, fa parte del nostro mestiere».
Oggi i vaccini hanno fatto cambiare volto alla pandemia e per Luca Venezia quei turni in ambulanza pronto anche a recuperare ammalati di Covid-19, fanno parte della memoria. Dall’ottobre 2020 ha iniziato un’attività di affiancamento nella centrale operativa del 118, il luogo dove arrivano tutte le chiamate d’emergenza, sotto l’occhio del direttore Fabio Genco e del coordinatore Gaetano Di Fresco. Da settembre scorso è stato stabilizzato come operatore ed è il più giovane della Centrale. Due turni giornalieri con 7 operatori e un turno di notte con 5. «Da quando ci viene smistata la chiamata, in 60 secondi dobbiamo redigere un dispaccio col triage e l’assegnazione del mezzo – spiega Luca – bisogna avere lucidità, essere freddo e veloce, sapendo pure che dall’altra parte della cornetta c’è una persona che sta male». È il lavoro che nessun vede ma che fa muovere la macchina dell’emergenza. Dalla Centrale, che ha sede presso l’ospedale Civico, il servizio 118 coordina il bacino Trapani-Palermo: 91 ambulanze e 3 elicotteri.
Dalle telefonate più semplici a quelle più difficili Luca non perde mai passione ed entusiasmo per il proprio lavoro. Anche quando questo rischio è dietro l’angolo: «In una delle ultime telefonate a cui ho risposto dall’altra parte c’era un signore che mi disse piangendo: “mio figlio si è impiccato”. Ho risposto che avrei mandato subito un mezzo di soccorso ma quella telefonata ha lasciato dentro di me un segno indelebile». Ecco, è l’aspetto umano che emerge. Quello che anima e da forza a chi, come Luca, ha scelto il suo lavoro per passione e amore.