Nessuna strada è esclusa per salvare la raffineria siracusana di Priolo Gargallo e le 10 mila persone che lavorano nel suo indotto. Nemmeno la nazionalizzazione o uno slittamento dell’embargo europeo sul petrolio russo. Il ministro per le Imprese e per il made in Italy, Adolfo Urso, è pronto a “perseguire tutte le strade che abbiamo davanti» per quello che definisce «un asset strategico per il nostro sistema produttivo“ al termine dell’incontro con l’azienda Isab-Lukoil e i sindacati, a cui hanno partecipato, tra gli altri, il ministro per l’Ambiente e la sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin e il presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani.
fonte:GDS