Mafia e cemento, sequestrati cinque cani

Erano rimasti a guardare da dietro le sbarre il mondo che andava avanti. Nessuno era venuto più ad aprire quel cancello. Senz’acqua e senza cibo da settimane, cinque cani stavano pagando una pena per reati che non avevano mai commesso.

Non erano stati certo loro a fornire il cemento depotenziato per costruire il nuovo commissariato di Castelvetrano, di fatto però ne stavano pagando le dure conseguenze, altro che 41 bis! Le sbarre sono quelle del cancello della “Calcestruzzi Lo Bello” di via SS Trinità a Castelvetrano, sequestrata dall’autorità giudiziaria, con tanto di nastri e sigilli. Un’area delimitata da una robusta rete e torturata da un’impietosa calura estiva.


A notare gli animali in galera è un volontario di un’associazione animalista, la LAICA, subito attivatasi per rifocillare i cani in evidente stato di abbandono, portando loro cibo e acqua attraverso le sbarre del grosso cancello, anche perché è impossibile entrare nell’area sequestrata. Circa quindici giorni fa però, la presidentessa della LAICA, Liliana Signorello, ha dovuto inviare una formale richiesta di autorizzazione al GIP del tribunale di Palermo, chiedendo di poterli trasferire in canile per le cure del caso ed una adeguata nutrizione.
Al momento i cani sono ancora lì e danno l’impressione di non potersi permettere nemmeno un avvocato d’ufficio.

Egidio Morici
www.500firme.it

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  • Chi abbandona gli animali e/o li fa soffrire,non penso abbia buona sorte...

  • guardate che i cani non sono stati abbandonati!!! sono stati messi i sigilli alla società che produceva il calcestruzzo,di conseguenza nessuno poteva entrare forse ora indagano pure i cani,come presta nome.chi ha messo i sigilli è responsabile quindi ............mi unisco al suo pensiero Maria Antonietta Garofalo.

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Egidio Morici