Fino a cinque anni di reclusione, anziché i dodici previsti oggi dal codice penale e niente carcere per chi fornisce supporto logistico ai mafiosi. E’ quanto prevede il ddl depositato a Palazzo Madama dal parlamentare di Grande autonomia e libertà (GaL), Luigi Compagna (il relatore in commissione Giustizia sarà il senatore del Pdl Giacomo Caliendo), il cui obiettivo di fondo, spiega lo stesso Compagna, è quello di ‘tipizzare’ una norma finora non prevista nell’ordinamento.
Occorre quindi, dice Compagna, “restituire certezza” sulla rilevanza penale di determinate condotte; “evitare arresti ingiustificati e ingiuste impunita’“; porre fine a polemiche “che danneggiano fortemente le riforme necessarie e urgenti” per una giustizia “efficiente e rispettosa delle garanzie individuali”.
Il testo depositato da Compagna prevede l’introduzione di due nuovi articoli nel codice penale: il ‘379-ter’ e il 379-quater’. Il primo, che riguarda il favoreggiamento di associazioni di tipo mafioso, stabilisce che chiunque, “fuori dei casi di partecipazione alle associazioni di cui all’articolo 416-bis, agevoli deliberatamente la sopravvivenza, il consolidamento o l’espansione di un’associazione di tipo mafioso, anche straniera”, e’ punito con la reclusione da uno a 5 anni.
Il secondo, relativo all’assistenza agli associati, stabilisce che chiunque, fuori dei casi di concorso nel reato o di favoreggiamento, “dia rifugio o fornisca vitto, ospitalità, mezzi di trasporto, strumenti di comunicazione a taluna delle persone che partecipino a un’associazione di tipo mafioso, anche straniera, al fine di trarne profitto”, è punito con la reclusione da 3 mesi a 3 anni.
La proposta, inoltre, prevede l’abrogazione dell’articolo 418 del codice penale. E se il reato di concorso esterno dovesse uscire dall’orbita del 416-bis, questo comporterebbe anche uno stop alle intercettazioni, consentite in caso di reati per i quali sono previste condanne superiori ai 5 anni.
Per chi fornisce supporto ai componenti dell’associazione mafiosa, la pena fissata nel ddl va dai 3 mesi a 3 anni. Questo significa che chi commette questo reato non andra’ in carcere, che scatta quando la pena prevista è di quattro anni. Infine, affinché chi dà supporto possa finire in carcere, occorrerà dimostrare che questi abbia tratto un profitto dalla sua attività.
La proposta del Pdl solleva però un coro di critiche e raccoglie una netta bocciatura. A partire da Felice Casson, capogruppo Pd in commissione Giustizia. “Non siamo d’accordo con il ddl, anzi, c’è una nostra proposta che nella parte massima equipara il concorso esterno all’associazione mafiosa”. Alla domanda se il ddl del centrodestra sia finalizzato a ‘salvare’ Marcello Dell’Utri, Casson replica: “I tempi saranno così lunghi che non salveranno assolutamente Dell’Utri”.
Per Francesco Forgione, responsabile giustizia della segreteria nazionale di Sinistra Ecologia Liberta’, gia’ Presidente della Commissione parlamentare Antimafia,
La proposta del Pdl di dimezzare la condanna, e di conseguenza impedire l’uso delle intercettazioni telefoniche nelle indagini per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, non e’ solo vergognosa ma, presentata alla vigilia della strage di Capaci, e’ immorale e rappresenta un’offesa a tutte le vittime della mafia e alla democrazia italiana. Chi l’ha presentata – prosegue l’esponente di Sel – forse pensava ai suoi colleghi Marcello Dell’Utri, Nicola Cosentino e Antonio D’Ali’ sotto processo per questo reato.
Netta bocciatura anche dai magistrati:
Sono assolutamente contrario a dimezzare la pena per il concorso esterno in associazione mafiosa. Lo considero un passo indietro di proporzioni colossali – commenta all’Adnkronos il Procuratore capo di Caltanissetta Sergio Lari -. I concorrenti esterni sono quelli che permettono a Cosa nostra di raggiungere i loro risultati criminali. Sono molto perplesso su questa proposta – prosegue Lari – Immagino che chi la propone pensi a una tipizzazione del reato. Ritengo che il concorso esterno sia un reato gravissimo, non ritengo che ci sia una differenza tra la partecipazione e il concorso esterno.
Contrario anche il procuratore di Palermo Francesco Messineo. “Non sono d’accordo con la proposta del Pdl di dimezzare la pena del concorso esterno in associazione mafiosa. Con tutto il rispetto per l’autonomia del Parlamento che ha la facolta’ di decidere come crede ritengo che la pena prevista dalla legge per il concorso esterno in associazione mafiosa sia adeguata alla gravita’ del reato”.
fonte. (Adnkronos/Ign)
AUTORE. (Adnkronos/Ign)
Legge ad hoc per pdl e castelvetrano, anche se tuttora troppe poche persone soggiornano nelle patrie galere!
Sig. mah, lei afferma con le sue parole che a castelvetrano ci sono persone che meritano di stare in carcere e che con l’introduzione dei due nuovi articoli del codice penale mensionati nell’articolo la passerebbero liscia. Quindi lei dichiara di essere a conoscenza di fatti o ha delle prove che possono incriminare persone per reati connessi alla criminalità organizzata. Cosa aspetta a fare dei nomi?? oppure adesso è lei un favoreggiatore ed ha paura di autoaccusarsi di fronte alla giustizia? Si ricordi che i criminali e le brave persone sono ovunque nel mondo e non è giusto infangare le coscienze anche di tutti coloro che stiamo lottando per una città più pulita. Ah vero dimenticavo, castelvetrano = mafia!!! ma per favore, scriva cose che almeno abbiano un pizzico di significato e responsabilità di persona adulta.
@ mah
@ Sergio
Non litigate.L’emendamento presentato da Campagna(PDL) non teneva conto della posizione di alcuni castelvetranesi ma era un tentativo di “regalo” all’On. Marcello Dell’Utri già condannato con sentenza definitiva.Le leggi “ad personam” inaugurate dal Silvio Nazionale stentano a rifugiarsi nei cunicoli della vergogna ma, in questo caso, hanno ritenuto opportuno, per motivi strettamente propagandistici ed elettorali, che quello che stavano tentando di fare non avrebbe portato niente di buono e, conseguentemente, lo hanno ritirato. Ma aspettiamoci un ritorno sotto altre forme magari più mascherate.In fondo se un padre disperato si suicida chi se ne frega, ma uno di loro in carcere nooo…..è inconcepibile!!!
Saluti.
Grande Crozza ieri sera: “Ma quale Dell’Utri!! Tutti sanno che questa era la vera priorità per le famiglie italiane!” A questa battuta la tipa del PDL in studio ( per il PDL ci sono sempre tipe in studio ) ha fatto una faccia che era tutto un programma!
Che il pianeta Giustizia ha bisogno di modifiche mi vede d’accordo. Per dare ai cittadini la certezza dell’imparzialità della Magistratura, e poi la certezza della pena “deve essere uguale per tutti”.
Bisognarebbe evitare arresti ingiustificati e ingiuste impunità. Mi viene in mente una frase di Giolitti, attualissima oggi, che recita “per i nemici le leggi si applicano, per gli amici si interpretano”.
Credo che in Italia c’è bisogno di meno Leggi, e di leggi chiare. non ho mai capito le diverse interpretazioni a secondo del T.A.R. dove uno ricorre.
Forse perchè avulso dal pianeta Giustizia, ma il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, mi ha sempre fatto nascere dei dubbi e molte perplessità. sicuramente la partecipazione è altra cosa. Che io ricordi il precedente governo Berlusconi ha inasprito le pene per i maffiosi, oltre ha incrementato la lotta alla cattura dei latitanti, con buoni risultati. Credo che alla fine, per evitare spiacevoli incontri e frequentazioni, bisognerebbe mettere un bollino visibile a chi è in odore di mafia, al fine di evitare spiacevoli conseguenze.
@ Mario Raso
Pur condividendo, in linea di principio, le critiche da lei espresse circa il sistema giuridico italiano, non ho ben capito la storia del bollino rosso. Mi spiego meglio:
il concorso esterno si realizza con l’apporto di un contributo effettivo al perseguimento degli scopi illeciti di un’associazione di tipo mafioso senza però prender parte al sodalizio mafioso. Mica per aver mangiato casualmente una pizza con persone in odore di mafia…
Quello del bollino era solo una battuta, intendevo di che il potere mafioso si mimetizza benissimo, infiltrandosi nei vari gangli vitali del potere, son finite i tempi delle coppole.