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Maria Antonella Fontana: «Ho vinto la battaglia, vado avanti col sorriso»

«La battaglia l’ho vinta ma ancora la guerra no». Maria Antonella Fontana, 55 anni, di Castelvetrano, parla con voce felice al telefono. Sono passati pochi giorni dal 3 marzo, quando l’esito dell’ultima Pet ha dato esito negativo. Il “dinosauro” è andato via dopo 7 anni di battaglie, terapie, interventi, paura di non farcela, speranza di combatterlo. Alla fine di questa battaglia (che è poi quella, purtroppo, di tanti altri pazienti oncologici) Maria Antonella ce l’ha fatta.

«Tutto è iniziato sette anni fa quando mangiando, nel frattempo, perdevo peso – racconta – c’era qualcosa di anomalo e da lì sono iniziate le prime visite mediche». Un intervento ginecologico necessario e, poco dopo, la scoperta di un linfonodo di 9 centimetri interno coscia destra. «Ricordo che andammo a Palermo per l’ecografia, poi l’esame istologico dubbio che iniziò ad alimentare la mie paure», racconta la Fontana. Da lì la scelta di approfondire meglio quell’esame a Bologna e l’esito fu quello che mai Maria Antonella Fontana avrebbe voluto sentire: linfoma non Hodgkin, una neoplasia maligna del tessuto linfatico. È lì che inizia il calvario durato sette anni. L’intervento al “Papardo” di Messina e l’avvio della Radioterapia.

Una vita tranquilla, fino ad allora, quella di Maria Antonella Fontana: il lavoro col padre fioraio, la famiglia, i tre figli Ippolito, Antonietta e Sofia e il marito costretto a trovare lavoro dopo il licenziamento dal gruppo “6GdO”. «Abbiamo sempre affrontato anche i momenti difficili con dignità – racconta – ma la mia malattia ha stravolto tutto». Già, la malattia, perché quando il “dinosauro” inizia ad aggredire è una battaglia dall’esito incerto.

Tre anni fa nella vita di Maria Antonella Fontana avviene il giro di boa. «In pieno periodo Covid mio marito è stato chiamato a fare il collaboratore scolastico a Borgosesia, in Piemonte – racconta – e io ho continuato a vivere a Castelvetrano coi miei figli. Il Covid è stato un momento molto difficile per tutti e io ho rinviato le visite di controllo, fino a quando, due anni fa, ho raggiunto mio marito in Piemonte». All’ospedale “Molinette” di Torino inizia un nuovo calvario. «Dalla Pet è emerso che il tumore si era sviluppato nuovamente, stavolta sul braccio destro e all’inguine sinistro; il referto istologico non ha dato speranze: il 90% delle cellule neoplastiche erano maligne», racconta la Fontana.

Maria Antonella Fontana ha dovuto affrontare una nuova battaglia: l’operazione e la chemioterapia da marzo a dicembre 2022. «Ho ritrovato dentro di me la forza di andare avanti, col sostegno della mia famiglia e di tantissimi amici – racconta – perché la vita è un bene prezioso e va tutelata con tutte le forze». Col sorriso Maria Antonella ha affrontato le conseguenze dei cicli di chemioterapia: «Pensi che il medico mi disse che avrei perso i capelli e io ho giocato d’anticipo rasandomi ancor prima di iniziare la chemio».

A fianco a lei, seppur lontana, c’è stata sempre la sorella Margherita: «Mia sorella il 26 agosto scorso ha perso il figlio quarantenne per una leucemia e io promisi a mia sorella e a mio nipote sul letto di morte che avrei vinto la battaglia», dice. Il 3 marzo scorso è stato il giorno del pianto liberatorio: «L’oncologo mi ha abbracciato mentre io ancora, tra le lacrime, non credevo a quell’esito della Pet. Ma oggi posso dire di aver vinto la battaglia, ma la guerra no. Col “dinosauro” dentro di me ho imparato a conviverci ma con forza vado avanti sempre col sorriso…».

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Published by
Max Firreri