Il Sindaco della città di Castelvetrano, Avv. Felice Errante , ricorda che martedì 13 novembre 2012 partirà la manifestazione “la Primavera dei Comuni di Sicilia”.
Ecco il programma:
09.30 – presso l’aula consiliare, sita al primo piano di Palazzo Pignatelli in piazza Carlo d’Aragona e Tagliavia. Lectio magistralis del prof. Antonio Giuffrida dell’Università degli Studi di Palermo, e gli interventi di Giuseppe Camporeale, Mimmo De Gennaro, Giuseppe Libero Bonanno ed aUrelio Giardina, con il coordinamento di Francesco Saverio Calcara.
11.00 – scopertura di un lapide commemorativa e la consegna, in riproduzione anastatica, di due documenti inediti del 1860 e del 1861 attinenti al ministro segretario di stato, Francesco Crispi ed al primo prefetto di Trapani, Bartolomeo Amari Cusa, che verranno offerti al Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, per mano del Prefetto di Trapani, Marilisa Magno.
11.30 – presso l’Archivio Storico Comunale “ Virgilio Titone” di via Garibadi, 18. Inaugurazione della mostra “ Il Cammino di Garibaldi: Castelvetrano e Partanna percorrendo la strada provinciale Zangara dei prefetti Amari”.
La manifestazione proseguirà poi a Partanna, presso il Castello Grifeo, dove avverrà l’inaugurazione della mostra di preziosi oggetti d’epoca garibaldina, appartenenti alla collezione Tronca. Il progetto è stato ideato dal dott. Emerico Amari che, riuscendo a fare ottenere ai comuni di Castelvetrano e Partanna l’affidamento e l’utilizzo in comodato d’uso pluriennale di alcuni pezzi rappresentativi del Risorgimento siciliano appartenenti alla prestigiosa collezione “Tronca”, ha sostenuto e poi coordinato l’importante iniziativa con i due Comuni in collaborazione, per l’aspetto storico scientifico, con il prof. Francesco Saverio Calcara a Castelvetrano e con il dott. Mimmo de Gennaro a Partanna, con l’arch. Valerio Bandiera a Castelvetrano e a Partanna per la parte tecnica, grafica e progettuale dell’intero allestimento, infine con la dott.ssa Laura Donati Direttrice del Museo Garibaldino a Caprera, in qualità di curatrice della collezione “Tronca”.
Il progetto è stato ideato dal dott. Emerico Amari che, riuscendo a fare ottenere ai comuni di Castelvetrano e Partanna l’affidamento e l’utilizzo in comodato d’uso pluriennale di alcuni pezzi rappresentativi del Risorgimento siciliano appartenenti alla prestigiosa collezione “Tronca”, ha sostenuto e poi coordinato l’importante iniziativa con i due Comuni in collaborazione, per l’aspetto storico scientifico, con il prof. Francesco Saverio Calcara a Castelvetrano e con il dott. Mimmo de Gennaro a Partanna, con l’arch. Valerio Bandiera a Castelvetrano e a Partanna per la parte tecnica, grafica e progettuale dell’intero allestimento, infine con la dott.ssa Laura Donati Direttrice del Museo Garibaldino a Caprera, in qualità di curatrice della collezione “Tronca”.
Nella mattinata di martedì sarà inaugurata la mostra dal titolo “Il cammino di Garibaldi: Castelvetrano e Partanna percorrendo la strada provinciale Zangara dei Prefetti Amari”. La Manifestazione intende rivalutare, con la presenza della Mostra nei due Comuni, il ruolo fondamentale che la città di Castelvetrano, insieme a Partanna ed agli altri Comuni di Sicilia presenti nei documenti individuati, seppe interpretare e riuscì ad esercitare a favore della spedizione dei Mille. La mattina del 13 novembre, verranno consegnati due inediti, in copia anastatica, al Ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri ed al Prefetto di Trapani Marilisa Magno: uno si riferisce al 1860 ed è indirizzato al Ministro Segretario di Stato Francesco Crispi, l’altro del 1861 è scritto dal primo Prefetto di Trapani, Bartolomeo Amari Cusa, già Sindaco di Castelvetrano.
Questi documenti si affidano con la consapevolezza che i documenti attestano, senza ombra di dubbio, che la storia dell’unificazione dell’Italia avviene grazie al decisivo ruolo di Castelvetrano– afferma il Dott. Emerico Amari – Dalla lettura dei documenti presenti negli archivi del Comune, e da una ricostruzione dei fatti risalenti alla spedizione dei Mille, si può verosimilmente documentare il ruolo centrale che la città di Castelvetrano ebbe nel determinare il successo della spedizione garibaldina, evidenziata da una fitta corrispondenza di guerra che i Comuni di Sicilia si scambiarono al sorgere dell’alba del 14 Maggio 1860.
Si afferma inoltre con orgoglio che la nobile Istituzione Prefettizia nasce il 31 marzo 1861 a Castelvetrano che, dando il primo Prefetto alla provincia di Trapani, conferma di fatto che Bartolomeo Amari rappresenta, con quella data, anche il primo Prefetto d’Italia nel Paese appena unito. Questa affermazione trova oggettivo riscontro dal fatto che il regio decreto n. 250, con cui ha inizio la nascita dell’Istituzione Prefettizia Italiana, porta la data del 9 ottobre 1861, secondo cui i governatori delle provincie assumevano il titolo di Prefetto.
La lettera del Governo della provincia di Trapani a firma di Bartolomeo Amari Cusa, è antecedente e porta appunto la data ” 31 Marzo 1861″ su lettera intestata “Governo della Provincia di Trapani”.
Garibaldi decise di tenere nel 1862 il celebre discorso proprio dal luogo simbolo della città di Castelvetrano, perchè animato da sentimenti di grandissima gratitudine verso la Città che lo aveva accompagnato nelle imprese più importanti del Risorgimento. Sarà inoltre collocata una pietra commemorativa, che il dott. Emerico Amari dona alla Città, che simboleggia il pensiero liberale espresso dalla primavera dei Comuni di Sicilia e incide a futura memoria, per le generazioni attente, l’audace cammino di Garibaldi che riparte dal 1862 e per la prima volta nella storia di quelle civiltà , che hanno attraversato e conquistato le terre di Sicilia nella rassegnazione generale, un nuovo movimento liberale si propone, finalmente, si alza e grida, non è dominato, ma vince e domina. I prodi cittadini scelgono con puro animo di entrare in una nuova fase storica per loro e per tutta l’Italia: “la Primavera dei Comuni di Sicilia”.
A questa fase storica ritrovata, con la riappropriazione della propria memoria e della propria identità appartengono dunque tutti i valorosi eroi che vivono i Comuni di Sicilia che, da uomini non comandati, hanno saputo leggere e seguire le intime convinzioni e, rinunciando a comode posizioni di privilegio nel tempo acquisite, hanno avuto il coraggio di scelte diverse, guidati da ideali di giustizia, da nobili fermenti di libertà, trasferendo quelle istanze di giustizia alla società tutta, incapaci di tradire l’onore e la causa della Nazione e di compromettere la Pubblica Sicurezza I documenti si riferiscono alle vicende che vedono impegnati, in quella determinata fase storica, i Comuni di Sicilia e in particolare la città di Castelvetrano, chiarendo una volta per tutte, il ruolo che quest’ultima ebbe nel corso della Spedizione dei Mille.
L’analisi storica viene evidenziata e suffragata sia dalla figura del suo Sindaco, presidente del Municipio, Bartolomeo Amari Cusa, sia dalle imprese in battaglia dei volontari inquadrati nella compagnia che la Città fornì al Generale, seguendolo e combattendo in tutte le battaglie fino alla vittoria del Volturno. Le notizie storiche sono avvalorate e tutte confermate dalla collezione privata “Amari”, e da alcuni inediti ritrovati, per l’occasione, nell’Archivio Storico di Castelvetrano, da una ricerca mirata condotta dal dott. Emerico Amari, con la collaborazione del prof. Francesco Saverio Calcara, entrambi consulenti del Sindaco avv. Felice Errante, che ha così permesso la realizzazione ed il successo dell’importante iniziativa, insieme al Sindaco di Partanna dott. Giovanni Cuttone.
Straordinaria poi è la relazione che quegli atti antichi hanno con la nostra moderna economia che caratterizza la nostra Città famosa in tutto il mondo per il pane: “Si chiede una sufficiente quantità di pane col peso che risulta dallo scandaglio quindicinale colla forma dei pannelli di grana dieci o venti Siciliani, e che ciò sia eseguito giornalmente.”
In occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, nel 2011 ha ideato, sostenuto e realizzato, il progetto di intitolare la Strada Provinciale Zangara ai Prefetti Amari. Ha coadiuvato alla gestione dell’iniziativa per la valorizzazione delle eccellenze della tradizione culturale territoriale ed in particolare di quella agroalimentare ed enogastronomia, concretizzatasi con la firma dei Protocolli di Intesa siglati l’ 8 aprile 2011, giorno nel quale è presente al tavolo della firma nella sede del Comune di Milano a Palazzo Marino Expo Milano 2015, tra i Sindaci dei Comuni della Valle del Belice (Partanna, Gibellina, Poggioreale, Salaparuta, Santa Ninfa), le città di Marsala, Agrigento, Sciacca, Trapani e il Sindaco di Milano, Commissario Expo Milano 2015 d.ssa Letizia Moratti, insieme al dr. Giuseppe Sala Direttore Generale Expo Milano 2015 ed alla dott.ssa Maria Alberta Viviani Corradi Cervi consigliere Rapporti Istituzionali presso Expo 2015. Consigliere, in qualità di rappresentante di Villa Sicilia antico baglio storico, dell’Associazione di Abitare la Storia la cui sede operativa è nel cuore di Milano nel Palazzo di via Manzoni angolo Montenapoleone nella sede di presidenza dello storico Grand Hotel e de Milan. Dirigente Industria nel Countertrade – Finance a Londra, New York, Middle East, Zurigo e Milano, presso multinazionali Americane, Europee ed Italiane quali la Coopers and Lybrand in Inghilterra, la Ingersoll-Rand negli Stati Uniti, la Scai International in Italia e Siria, la Edfina in Svizzera, la Cariplo, le Generali e la Merzario in Italia dal 1980.
Ufficiale dei Carabinieri in congedo, laureato nella facoltà di Economia e Commercio dell’università di Napoli con il massimo dei voti. Approfondisce e completa la sua preparazione umanistica nel Liceo Classico dei collegi di Acireale e di Napoli rispettivamente dei Padri Gesuiti e dei Padri Barnabiti.
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ancora i problemi dell'unità d'italia che per il belice,compresa castelvetrano è stato un autentico tradimento.compresa la monarchia che represse i fasci dei lavoratori e l'attuale repubblica italiana che è il calvario della somma di tutte le tragedie che questa terra ha patito.a me non interessa la storia di 150 anni fa ,ma l'attuale...avete ancora qualcosa da obiettare?dalle note biografiche di questa persona che dice di avere sangue cvetranese,si evince chiaramente che la tragedia della valle del belice la sconosce....
Forse conoscere a fondo la storia degli ultimi 150 potrà servire a non commettere più gli stessi errori... Colpa di tanti problemi ovvio è da addebitarsi alla politica....ma qualcuno li avrà pur eletti "gli incapaci", in Sicilia così come nel resto d'Italia.
li chiamavano briganti...
quelli che combattereno contro l'invasione dei savoia
VIVA LA REPUBBLICA DELLE DUE SICILIE..
Si è sempre bravi a criticare gli altri ma mai a proporsi nel cambiamento .....
" la storia merita rispetto...."
Ho sempre sostenuto che non si può essere critici senza conoscere la verità delle cose, della storia degli uomini e dei fatti che ha segnato il nostro passato, determinandone il presente la verità è considerata tale, nel bene e nel male, da tutti gli individui che difendono le proprie idee, opinioni e convinzioni occorre conoscenza, attraverso un'attenta, paziente euristica sui/dei fatti storici e una libertaria umiltà per accettare revisioni che rivelano una più vera nuova verità.
Chi mi conosce sa bene quali sono le mie opinioni su Garibaldi, i Savoia e il tipo di risorgimento che abbiamo subito.
Ero e continuo ad essere un "Brigante" libertario, ma questo non mi impedisce di accettare e difendere, proprio per la verità Storica, anche la revisionata storia di storici filo Garibaldini, Borbonici e quant'altro .
Rimanendo fermo nell'opinione che il Risorgimento è stata una rapina a mano armata, e che Garibaldi ha tradito Mazzini, il Popolo del Sud e perfino se stesso, ritengo legittima l'iniziativa del Dott. Emerico Amari nel volere doverosamente affermare, rendendoli pubblici, fatti storici che cambiano la storia del "Risorgimento", fino ad oggi (nel bene e nel male) ignorata, ed occultata, direi, visto che in nessun libro di testo si legge quanto e come la città di Castelvetrano sia stata protagonista nel determinare la dittatura Savoiarda o che la prima istituzione prefettizia della storia nasce proprio a Castelvetrano, si tratta di fatti importanti per tramandare ai nostri posteri la verità storica.
poi questa storia si può condividerla o meno secondo i nostri ideali e la nostra visione del mondo, o sedersi ad un tavolo di discussione per un confronto, alla luce di nuovi fatti e scoperte, che ci possa , con onestà intellettuale , indurci a leggere la storia, diversamente, da come si è fatto fino ad oggi, pur rimanendo critici sul Risorgimento, Antigaribaldini o Antiborbonici.
La scoperta del Dott. Amari è importante per questa ragione.
Dunque merita rispetto e riconoscimento per quanto sia riuscito a scoprire con le sue lunghe, e non certo facili, ricerche.
Peppe Fontana
C'è da SCHIFARSI !!!!! Sono molti i paesi del mondo che dedicano vie, piazze e strade a lestofanti e assassini. Ma pochi di questi paesi hanno fatto di pirati macellai addirittura i propri eroi nazionali.
Il 27 luglio 1995 il giornale "El Pais", giustamente indignato per l’apologia di Garibaldi fatta dall’allora presidente Scalfaro, quello che si prendeva 100 milioni al mese in nero dal SISDE, senza che nessuno muovesse un dito, ( ma identica gaffe fu fatta da Pertini) nel corso di una visita in Uruguay, così gli rispose a pag. 6:
“Il presidente d'Italia è stato nostro illustre visitante...... Disgraziatamente, in un momento della sua visita, il presidente italiano si è riferito alla presenza di Garibaldi nel Rio della Plata, in un momento molto speciale della storia delle nazioni di questa parte del mondo. E, senza animo di riaprire vecchie polemiche e aspre discussioni, diciamo al dott. Scalfaro che il suo compatriota [Garibaldi] non ha lottato per la libertà di queste nazioni come egli afferma. Piuttosto il contrario".
Per quel che attiene il Garibaldi trafficante di schiavi c'è da dire che trafficava con "gli schiavi degli schiavi" sostanzialmente schiavi neanche considerati tali che in brevissimo tempo, in quanto assegnati alla cura del guano commercializzato al tempo, ne morivano per le esalazioni .......... Cavour stesso (altro farabutto risorgimentale)lo considerò un avventuriero senza scrupoli. Ricordano impietositi i biografi che,fra le tante attività, Garibaldi svolgeva quella di ladro di cavalli e nell' America del sud, arrestato, gli venne tagliato l'orecchio destro. Sarà, suo malgrado, capellone a vita per nascondere la mutilazione. Altre fonti riconducono la mancanza dell’orecchio ad un morso di una ragazza che aveva cercato di violentare all’epoca della sua carriera di pirata.
---->Gli oltraggi subiti dalle popolazioni meridionali sono incommensurabili. Non credo di aver fatto del male. Nonostante ciò, non rifarei oggi la via dell'Italia meridionale, temendo di essere preso a sassate, essendosi colà cagionato solo squallore e suscitato solo odio.
Giuseppe Garibaldi (da una lettera scritta ad Adelaide Cairoli, 1868)
---->"Prima di occuparci della mafia del periodo che va dall’unificazione del Regno d’Italia alla prima guerra mondiale e all’avvento del fascismo, dobbiamo brevemente, ma necessariamente, premettere che essa come associazione e con tale denominazione, prima dell’unificazione non era mai esistita, in Sicilia. La mafia nasce e si sviluppa subito dopo l’unificazione del Regno d’Italia". Rocco Chinnici 1980
------->Lo stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l’Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono d’infamare col marchio di briganti (L’Ordine Nuovo, 1920); ANTONIO GRAMSCI
----->Il popolo del meridione fu “crocifisso” dal nuovo Stato italiano; ANTONIO GRAMSCI
----->I movimenti di insurrezione dei contadini contro i baroni furono spietatamente schiacciati e fu creata la Guardia Nazionale anticontadina; è tipica la spedizione repressiva di Nino Bixio, il braccio destro del Generale, nella regione del catanese dove le insurrezioni furono più violente (Il Risorgimento”, Torino 1966); ANTONIO GRAMSCI
----->Per liquidare un popolo si comincia con il privarli della memoria. Si distruggono i loro libri, la loro cultura, la loro storia. E qualcun’ altro scrive loro altri libri, li fornisce di un’altra cultura, inventa per loro un’altra storia; MILAN KUNDERA
------>Il Risorgimento è stato una pianificazione dell’eccidio, dello sterminio morale e fisico del Sud della penisola italiana da parte della più sporca lurida e deviata massoneria europea ed italiana, antesignana delle tecniche naziste, che ci si premura omaggiare per le decine di migliaia di assassini commessi; uno dei massimi protagonisti ha un nome e cognome GIUSEPPE GARIBALDI !!!
Leggete la storia vera e non quella scritta dai vincitori !!!
http://cronologia.leonardo.it/storia/biografie/garibal2.htm
Questa è storia.... ciò che più fa riflettere e che certi amministratori, pergiunta siicliani o pseudo tali, non ne sappiano nulla ....
dopo la tragedia del belice dovuta alla repubblica italiana che come ripeto ha fatto più danni di tutte le precedenti dominazioni,del risorgimento non me ne frega un piffero......
Grazie Carlo per avere riportato l'altra verità; quella che vorrei fosse studiata sui libri di scuola da mia figlia.
Leggendo il post del sig. Carlo mi vien proprio da pensare come la scuola italiana non abbia mai voluto insegnare la vera storia di questo Paese...e me ne sto rendendo conto via via documentandomi sulla prima "Strage di Stato" italiana, Portella della Ginestra e Salvatore Giuliano...Come dire una "Cultura deviata"...
Signora Maria Elena..... La menzogna come il malaffare è parte integrante di questa nazioncina fin dalla sua nascita....... Si parla e straparla di connivenze fra stato e mafia (sta a vedere oggi soprattutto cosa si intenda per mafia e dove sia veramente .......forse fra banchieri o no.....?)
Come ho scritto sopra Chinnici ebbe a dire che la mafia in Sicilia nasce sia come fenomeno che come vocabolo con l'arrivo di Garibaldi e del c.d. risorgimento e vive e cresce con questa nazione .... Lei ha nominato Giuliano e la strage di portella delle Ginestra i cui fatti riguardanti le alte gerarchie dell'allora governo, in italia SONO STATE ULTERIORMENTE SECRETATE FINO AL 2016...... salvo poi a scoprire che negli USA sull'argomento non c'è più nulla secretato ..... e dove dalle lettura delle relazioni autoptiche emerge che TUTTI I PROIETTILI (CAL 9 LUNGO !!!!! IN DOTAZIONE DEGLI AMERICANI E DEI CARABINIERI !!!!) TIRATI FUORI DAI CADAVERI DELLA STRAGE HANNO AVUTO TRAIETTORIE PARALLELE AL TERRENO (GIULIANO & CO ERANO NOTORIAMENTE SULLA COLLINA A 500 METRI ALMENO..). Alcuni cadaveri riportavano schegge di bombe a mano..... Bene (anzi male): ... Giuliano & co. avevano i "moschetti 98" della prima guerra mondiale che dopo 60 70 metri potevano solo riuscire a prendere le pietre a terra, non avevano bombe a mano e anche a volerlo credere vorrei vedere come avrebbero potuto tirarne una ad oltre 500 metri ...... neanche fossero stati tutti campioni mondiali di lancio del disco o del martello .....
QUESTA ITALIETTA NASCE CRESCE E VIVE NELL'ILLEGALITA' !!!
VIVA LA SICILIA NAZIONE PER OLTRE 600 ANNI E LA CUI STORIA E' STATA FATTA DIMENTICARE DA QUELLA MADRE MATRIGNA CHIAMATA ITALIA CHE SI DIVERTE A TRATTARCI DA COLONI rubando ora come allora tutte le risorse lasciandoci in contropartita decine di migliaia di morti di tumore, deformazioni prenatali e neonatali!!(andate nel siracusano, gelese, milazzo etc... )
E NOI CONTINUIAMO A FESTEGGIARE ED OMAGGIARE I RAPPRESENTANTI VECCHI E NUOVI DI QUESTA NAZIONCINA INTESTANDO CENTINAIA MIGLIAIA DI STRADE PIAZZE !!!!!
DUE FRA MIGLIAIA DI ESEMPI DELLA STORIA SICILIANA FATTA DIMENTICARE AD ARTE :
- NON C'E' IN TUTTA LA SICILIA UNA STRADA MA ANCHE UN VICOLO INTESTATO AD ANGELINA ROMANO UNA BRIGANTESSA PROCESSATA E FUCILATA A CASTELLAMMARE DEL GOLFO, A DUE PASSI DA CASTELVETRANO, IL 3 GENNAIO 1862 AVEVA 9 ANNI !!!! http://people.accordo.it/article.do?id=60888
- NON C'E' UNA STRADA INTESTATA ALLE VITTIME DELLA STRAGE DEL PANE DEL 19 OTTOBRE DEL 1944 ...http://www.corrierediragusa.it/articoli/cultura/palermo/10783-19-ottobre-1944-cronaca-di-una-strage-senza-colpevoli.html CI VOLLE MEZZA GIORNATA AI POMPIERI DI PALERMO PER RIPULIRE DEL SANGUE DELLE VITTIME INERMI VIA MAKEDA !!!!!