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Medico castelvetranese salva giovane e lui si tatua il nome sul braccio

La prima reazione che ha avuto, quando ha visto la foto sui social, è stata quella di sorpresa: «Il meno che mi aspettavo che qualche paziente potesse tatuarsi sul braccio il mio nome e cognome…». Sorride al telefono Alessandro Adorno, 43 anni, neurochirurgo di Castelvetrano, in servizio nell’equipe della dottoressa Silvana Tumbiolo presso l’Unità di Neurochirurgia di Villa Sofia a Palermo. A tatuarsi sul braccio il suo nome e cognome è stato un paziente da lui operato, un giovane di 16 anni originario di Petrosino che lo scorso anno è arrivato in ospedale con un ascesso cerebrale determinato da una sinusite malcurata. È stato proprio il neurochirurgo Adorno e la collega Cristina Lombardo a operarlo. Il ragazzo così si è salvato e per riconoscenza si è voluto tatuare sul braccio il nome e cognome del medico castelvetranese.

«Grazie a questo grandissimo dottore che ha salvato mio figlio Vito», ha scritto sui social la mamma del giovane. E rivolgendosi ad Adorno ha scritto ancora: «Sei unico, grande, e per tutta la vita mio figlio ha scritto il tuo nome e cognome per ricordare il giorno indelebile». Il dottor Alessandro Adorno non ha mai più incontrato quel giovane paziente dopo l’intervento, i contatti con la famiglia li ha tenuti la madre tramite i social.

«Io ho fatto solo il mio dovere di medico, nulla di particolare – dice Adorno a CastelvetranoSelinunte.it – ma il “grazie” di un paziente è certo un riconoscimento che riempie il cuore». Studi universitari a Palermo e poi specialistica a Messina, il dottor Adorno ha anche studiato in America approfondendo la formazione in ambito neuro-vascolare. «Perché la neurochirurgia? A me piacciono le sfide – racconta – e sin da ragazzo ero affascinato dalla scienza, poi la scelta di studiare questa branca della medicina. La formazione è continua perché l’innovazione nella micro chirurgia è in continua evoluzione».

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Max Firreri