Giorno 27, in Consiglio Provinciale si discuteva della situazione della Mega Service, società interamente partecipata dalla Provincia, che si occupa di servizi per l’Ente, mediante concessione in house, dove lavorano 70 unità.
Assemblea delicata, perchè discuteva e si votatava un debito fuori bilancio, per ripianare le perdite della società e contestuale aumento di capitale della stessa. Un voto negativo avrebbe comportato la liquidazione della stessa e il licenziamento delle 70 unità che vi lavorano. In Aula, dove erano presenti i lavoratori, grandi paroloni da parte di una maggioranza che non poteva che prendere atto della gestione negativa della stessa Mega Service, dovuta principalmente ad una mancanza di commesse da parte dell’Ente Provincia, che in molti casi appalta servizi all’esterno(mah!!??).
Noi non potevamo che essere critici sulla gestione della Mega Service e del piano di rilancio che si prospetta della stessa società. Soprattutto veniva da sorridere, ma data la situazione non tanto, nel vedere, ancora una volta, gli interventi di una classe dirigente che guida la provincia da più di 10 anni, che ha utilizzato la Mega Service come riserva di posti di lavoro da promettere per creare consenso e clientele, difendere i lavoratori, strumentalizzando i loro bisogni, in un momemto tragico per l’occupazione nella nostra provincia. E dopo tante parole ti aspetti una maggioranza in Aula compatta e presente e invece anche questa volta come per altre partecipate (Agritourpesca) non avevano i numeri per votare l’atto. La minoranza è rimasta in aula permettendo di votare l’atto, presentando un documento che vincola l’amministarzione a presentare un report ogni 4 mesi sull’andamento della stessa e sulle commesse affidate, progettando un rilancio effettivo della Mega Service per garantire davvero un futuro ai 70 lavoratori. Infischiandocene se ancora una volta certi “politicanti” si ergeranno a salvatori della società, per scopi non certo nobilissimi. Per noi i lavoratori vengono prima di tutto e una forza riformista come il Partito Democratico deve fare la sua parte fino in fondo.
Marco Campagna