«L’esempio del testamento di Matteo Messina Denaro, attraverso i diari che scrive alla figlia (resi pubblici nel libro “I diari del boss” di Lirio Abbate, ndr), è un testamento con una rappresentazione mitologica di un anti Stato per chi si apprestava ad esservi dopo di lui». È quanto ha detto il presidente della Commissione regionale antimafia Antonello Cracolici stamattina nella seduta della stessa Commissione convocata presso la sede dell’Ordine dei giornalisti a Palermo. «Nella nostra comunità assistiamo al sorgere di una nuova generazione mafiosi, attratta da un’offensiva culturale per tornare ad essere attrattiva in larghe fette della società: dai cantanti neo melodici ai raccolti mitologici che cosa nostra tende a rappresentare di sé. Non dobbiamo più mettere in campo un’offensiva nei confronti dei boss, ma dobbiamo interrogarci se, anche da morti, non provano a diventare loro stessi stili di vita per i vivi», ha detto ancora Cracolici.
Della Commissione antimafia fa parte il deputato regionale Giuseppe Castiglione, arrestato ieri nell’operazione “Mercurio”: «Abbiamo appreso che lui ha intenzione di dimettersi dall’Antimafia e ad ogni modo già la commissione ha avviato le procedure per la sua decadenza da suo componente», ha ribadito Cracolici. E ha aggiunto: «In Sicilia la politica incrocia la criminalità nei territori. Non so se è la criminalità che cerca la politica o viceversa. Cosa nostra attraverso i suoi referenti territoriali, ha sempre avuto l’interesse a costruire un sistema di relazione con tutto il sistema pubblico istituzionale e con la politica. Attraverso questo condizionamento ha un valore reputazione attrattivo per tutti coloro che si rivolgono ai mafiosi per risolvere i propri problemi».
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Buongiorno. Non ritengo sia stato giusto pubblicare i diari, che se ne dica nonostante tutto è sempre un essere umano : i diari avrebbero dovuto essere consegnati alla figlia poi sarebbe stata lei a decidere se pubblicarli o no