Si terrà il 17 luglio la prossima udienza del processo a Laura Bonafede, figlia del capo mafia defunto Leonardo, accusata di associazione mafiosa e amante storica di Matteo Messina Denaro. La Procura ieri per l’insegnante ha chiesto 15 anni di galera. La requisitoria è stata condotta dai pm Piero Padova e Gianluca De Leo. Pene pesantissime di poco attenuate dalla scelta del rito abbreviato come quelle disposte nel tempo per i vivandieri del boss Lorena Lanceri, altra “amica” di Messina Denaro, e per il marito Emanuele Bonafede, cugino del geometra. Nel procedimento a carico di Laura Bonafede (difesa dall’avvocato Raffaele Bonsignore) sono parti civili i Comuni di Castelvetrano, Campobello di Mazara, il centro “Pio La Torre”, l’assessorato regionale alla pubblica istruzione, l’associazione antiracket di Trapani, l’associazione “Codici” e l’associazione “Caponnetto”. Laura Bonafede venne arrestata ad aprile del 2023 e inizialmente le venne contestato il reato di favoreggiamento aggravato, modificato nel corso delle indagini in quello di associazione mafiosa. Per i pm sarebbe stata un pezzo fondamentale del meccanismo che per 30 anni ha protetto la latitanza di Messina Denaro.