Castelvetrano, consegnati oggi al Ministro Cancellieri due documenti inediti sulla Primavera Siciliana

Si è svolta questa mattina la manifestazione “La Primavera dei Comuni di Sicilia”.

La cerimonia ha avuto inizio con la Lectio Magistralis del prof. Antonio Giuffrida dell’Università di Palermo, con gli interventi di Giuseppe Camporeale, Mimmo De Gennaro, Giuseppe Libero Bonanno ed aUrelio Giardina, con il coordinamento di Francesco Saverio Calcara.

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Il dott. Emerico Amari, ideatore del progetto, ha poi consegnato al Ministro Anna Maria Cancellieri, per mano del Prefetto di Trapani, Marilisa Magno, due documenti inediti del 1860 e del 1861 attinenti al ministro segretario di stato, Francesco Crispi ed al primo prefetto di Trapani, Bartolomeo Amari Cusa.

Il Prefetto Francesco Paolo Tronca, Capo del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, ha ricordato ai presenti che i documenti verranno custoditi nell’Archivio storico di Stato, sottolineando ancora una volta, ricordando l’azione di Garibaldi, che “Se non ci fosse stata questa decisione di venire in Sicilia probabilmente l’Italia non si sarebbe fatta”

Si è passati quindi alla cerimonia di scopertura di un lapide commemorativa sulla parete del municio per poi spostarsi presso l’Archivio Storico Comunale “Virgilio Titone” in via Garibadi per l’inaugurazione della mostra “Il Cammino di Garibaldi: Castelvetrano e Partanna percorrendo la strada provinciale Zangara dei prefetti Amari”.

Nella lapide si legge:

Ricorrendo il 150°anniversario della visita di Giuseppe Garibaldi alla “generosa” Castelvetrano la città, prima tra tutte nel territorio, sollevatasi a preparare e sostenere l’impresa dei mille, ricorda i suoi figli che sotto la guida di Bartolomeo Amari Cusa, capo del governo provvisorio e primo prefetto della neo-costituita Provincia, auspicarono ed ardentemente vollero la Primavera dei Comuni di Sicilia.

Il progetto è stato ideato dal dott. Emerico Amari che è riuscuti a fare ottenere ai comuni di Castelvetrano e Partanna l’affidamento e l’utilizzo in comodato d’uso pluriennale di alcuni pezzi rappresentativi del Risorgimento siciliano appartenenti alla prestigiosa collezione “Tronca”,

Questi documenti si affidano con la consapevolezza che i documenti attestano, senza ombra di dubbio, che la storia dell’unificazione dell’Italia avviene grazie al decisivo ruolo di Castelvetrano- afferma il Dott. Emerico Amari – Dalla lettura dei documenti presenti negli archivi del Comune, e da una ricostruzione dei fatti risalenti alla spedizione dei Mille, si può verosimilmente documentare il ruolo centrale che la città di Castelvetrano ebbe nel determinare il successo della spedizione garibaldina, evidenziata da una fitta corrispondenza di guerra che i Comuni di Sicilia si scambiarono al sorgere dell’alba del 14 Maggio 1860.

Si afferma inoltre con orgoglio che la nobile Istituzione Prefettizia nasce il 31 marzo 1861 a Castelvetrano che, dando il primo Prefetto alla provincia di Trapani, conferma di fatto che Bartolomeo Amari rappresenta, con quella data, anche il primo Prefetto d’Italia nel Paese appena unito.

Questa affermazione trova oggettivo riscontro dal fatto che il regio decreto n. 250, con cui ha inizio la nascita dell’Istituzione Prefettizia Italiana, porta la data del 9 ottobre 1861, secondo cui i governatori delle provincie assumevano il titolo di Prefetto.

 
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  • Non si offenda nessuno: ma sono proprio utili queste manifestazioni, che costano, nel momento storico che stiamo attraversando, oppure pensano, questi "Signori",
    che il Popolo può ancora "supinamente" sopportare che "doppipetti ingessati", vecchie galline imbellettate, frustrati habitueè della cultura, e pseudo intellettualini di provincia, facciano bella mostra di se, approfittando di fatti storici ormai persi nella memoria del tempo e che nulla apportano di benefici concreti alla nostra realtà. Basta, siamo stufi, stufissimi, di sfilate, di lectiones più o meno magistrali, mentre i nostri figli soffrono la disoccupazione e l'insicurezza del domani. Vergognatevi!!!
    vitop

  • La verità storica che inizia da tempo ad emergere ci racconta che non si trattò di "primavera" ma del tradimento di una classe di signorotti locali ai danni del proprio sovrano che fu sostituito con un altro che meglio si pensava potesse garantirne i privilegi. Il nuovo sovrano regalò alla Sicilia, primo provvedimento, la leva obbligatoria che cagionò lacrime e sangue.
    Né di "impresa" si trattò, ma di un complotto internazionale ordita dall'Inghilterra. Un' aggressione in armi contraria al diritto internazionale. naturalmente con relativa scomparsa dei valori custoditi presso le varfie casse comunali e presso il Banco di Sicilia.
    VERGOGNA

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Redazione