Una carovana, guidata dai Modena City Ramblers, di musica, teatro di strada, giocoleria, poesia e gastronomia “resistente” su un bene confiscato alla mafia e riutilizzato grazie al lavoro di Libera, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie.
I Modena City Ramblers porteranno a Trapani la loro musica e il loro nuovo album “Onda Libera” l’8 maggio 2009 a partire dalle ore 18,00, ma la musica sarà solo un pretesto per realizzare incontri, coinvolgere band locali, gruppi teatrali, artisti di strada e molto altro in una cornice di eccezione, quella della Calcestruzzi Ericina, confiscata alla mafia e tornata “a vivere” grazie soprattutto all’impegno dell’ex prefetto Sodano
Non si avranno i tempi e gli spazi classici del concerto, niente effetti speciali, un piccolo palco e luci quanto basta. Ci saranno collegamenti via radio e web, con contatti radio e tramite il sito internet onda.libera.it Su questo sito si caricheranno anche contributi video e scritti, a realizzare un diario di bordo della carovana, con foto, commenti e approfondimenti
Nella tappa trapanese saranno presenti: Fabrizio Varchetta, Alma Sicula, Ericetnika, Gli amici dell’orco rauco, GMF (Gravi Motivi Familiari), Laurel Canyon, le Biciclette Volanti, Lunae Dies Teatro dell’associazione La Mongolfiera, Shakalaska.
Sarà presente il mercato del pesce – liberi dal pizzo dell’Antica Focacceria S. Francesco
Qui sotto la mappa e le indicazioni per raggiungere il luogo del concerto:
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BIOGRAFIA
I Modena City Ramblers nascono nel 1991 come gruppo di folk irlandese, innamorati della musica e delle tradizioni dell’isola di Smeraldo. Dopo lo storico demotape COMBAT FOLK (MCR, 1993), nel 1994 esce per l’indipendente romana Helter Skelter il primo album, RIPORTANDO TUTTO A CASA. E’ un disco con cui i Ramblers rivendicano la loro identità meticcia, fatta di Irlanda ed Emilia, dei racconti sulla Resistenza e degli anni Settanta, di viaggi e di lotte. L’album funziona e, in pochi mesi, stringono rapporti con un management (Mescal) e una major discografica (PolyGram). Il disco viene quindi ripubblicato nello stesso anno dalla Blackout/Mercury.
Nel 1996 arriva nei negozi un secondo lavoro, LA GRANDE FAMIGLIA (Black Out/ Mercury). Il suono comincia a cambiare e il folk (fin dall’inizio suonato con attitudine punk) a indurirsi, contaminandosi col rock.
E’ dell’estate di quell’anno l’apprezzato tour realizzato in compagnia del “folletto” Paolo Rossi, in un inedito connubio tra musica, satira e comicità resistente.
Terzo capitolo discografico nel 1997: esce TERRA E LIBERTA’ (Black Out/ Mercury), fortemente influenzato dai viaggi nel continente latino-americano e dalla lettura delle opere di molti scrittori di quelle terre, alcuni dei quali diventano interlocutori e amici del gruppo (Luis Sepúlveda, Daniel Chavarria, Paco Ignacio Taibo II). Il combat folk si arricchisce di suggestioni letterarie e suoni più elettrici, allarga gli orizzonti senza perdere la sua identità, diventa patchanka celtica.
Nel frattempo cresce il consenso intorno al gruppo come live-band. I Modena City Ramblers saltano, suonano forte, si divertono e fanno divertire: riempiono i locali e le piazze di tutta Italia e attirano più pubblico dei tour di molti artisti blasonati.
Nel 1998, dopo tre dischi e cinquecento concerti, i Ramblers tornano alle origini: realizzano RACCOLTI (Black Out/ Mercury), album dal vivo registrato in un pub irlandese d’Emilia, completamente acustico e con un pubblico composto da pochi amici.
Dopo un prestigioso tour nei teatri, il gruppo si reca in Irlanda per la pre-produzione di un nuovo album di studio, FUORI CAMPO (Black Out/ Universal), ultimato come i precedenti all’Esagono di Rubiera (RE) e pubblicato nel 1999, con il nuovo marchio Universal che si sostituisce al vecchio PolyGram. Il disco fotografa la vicenda artistica del gruppo nella sua completezza: nelle canzoni convivono l’amore per l’Irlanda e i suoni del folk irlandese degli esordi, le suggestioni africane e balcaniche, il recupero della tradizione popolare italiana e la nuova ricerca espressiva più “contaminata”.
Poco dopo viene pubblicata la prima vera biografia dei Ramblers, Combat Folk: l’Italia ai tempi dei Modena City Ramblers, scritta da Paolo Ferrari e Paolo Verri (Giunti editore).
Con l’uscita di FUORI CAMPO la band ritorna ad una intensa attività live. Dalle piazze italiane ai piccoli club delle Asturie e della Catalogna, dall’Albania con esibizioni solidali al Sudafrica con importanti festival, i Modena City Ramblers macinano chilometri, impegni ed esperienze e ribadiscono la loro vocazione meticcia proponendosi come fenomeno non solo italiano. FUORI CAMPO viene pubblicato anche in Giappone, per la locale consociata Universal.
Divergenze artistiche e scelte personali portano intanto due componenti storici della band, Giovanni Rubbiani e Alberto Cottica, all’abbandono. I rimanenti membri, assieme al loro produttore Kaba Cavazzuti, da sempre dietro alla consolle per i dischi del gruppo e da questo momento integrato nella formazione, continuano con i concerti e iniziano a lavorare sul materiale per un futuro disco. Nel contempo, il cantante Cisco Bellotti realizza con Kaba la produzione dell’album d’esordio di un gruppo da sempre affine ed amico, gli aretini “La Casa del Vento”: 900 esce nel febbraio 2001 per l’etichetta Mescal.
Dopo un’importante e da tempo desiderata tournée “resistente” realizzata assieme ai Gang col nome di “Gang City Ramblers” ed una intensa serie di concerti estivi, i MCR vanno in quel di Napoli per intraprendere le registrazioni del nuovo album. Per la prima volta, la regia viene affidata ad un produttore esterno: Enzo “Soulfingers” Rizzo, scelto per i lavori fatti, tra gli altri, coi Mano Negra e Les Negresses Vertes.
RADIO REBELDE esce nel febbraio 2002 per la Blackout/Universal e si presenta come il risultato di un’evoluzione della patchanka celtica in cui il punk, l’elettronica, il dub, il reggae, i ritmi africani, latini e balcanici si innestano nella originaria componente folk e popolare in maniera personale ed innovativa, definendo un nuovo “Ramblers-style”.
continua…
AUTORE. Redazione