Muoiono i pesci nella foce del fiume Belice. Nei giorni scorsi, il biologo Antonino Barbera ha scattato delle foto che non si prestano certo a fraintendimenti.
Pesci di due specie diverse, il Cefalo (Mugil cephalus) e la Carpa (Cyprinus carpio), sono stati trovati morti in un acqua brunita dal colore ramato che dà l’idea di quanto sta accadendo nel cuore pulsante di una riserva, quella appunto della foce del fiume Belice e zone limitrofe.
Certo, le cause della moria dei pesci potrebbero essere tante, ma le “acque di vegetazione” (contrariamente a ciò che potrebbe far pensare il nome) sono molto distruttive.
Contengono un’elevata presenza di polifenoli e di altre molecole organiche – spiega Barbera – che possono risultare tossiche per l’uomo, gli animali e le colture ortive
Un brutto segno per la Riserva, funestata da anni di gestione fallimentare da parte della Provincia di Trapani, che ha comportato anche l’estinzione del famoso scarabeo (Thorectes marginatus). Estinzione che, secondo l’entomologo Davide Castelli è stata causata (più di vent’anni fa) da scelte sconsiderate: “E’ stato impedito per qualche tempo al pastore di portarvi le pecore al pascolo. Il Marginatus, che è uno stercorario, si è estinto nel giro di qualche anno”.
Non è vero! – osserva il naturalista Enzo Sciabica – si tratta di semplice propaganda. E se oggi ci sono responsabilità grosse sullo stato di abbandono di questo patrimonio, forse non è tanto tra i politici che bisogna ricercarle, che poco sanno di sviluppo sostenibile e biodiversità. La colpa è di certi dirigenti degli uffici preposti ed essenzialmente degli ambientalisti che, sempre più spesso, tendono ad assoggettare al mercato una cosa così importante come la tutela dell’ambiente.
Ma chi sono i visitatori della riserva? Gli alberghi sorti nelle immediate vicinanze, servono davvero ad ospitare gli appassionati della natura, come certa stampa e certa politica ha voluto far credere? E’ improbabile, visto che nel recente passato proprio la politica ha promesso loro un tratto di spiaggia per il turismo balneare dei propri ospiti.
Le passerelle in legno (devastate e abbandonate da molti mesi) non servono affatto per il “percorso di fruizione della riserva”, ma per permettere ai clienti degli alberghi di raggiungere la spiaggia. Intanto però i pesci muoiono, gli scarabei si estinguono, i cacciatori sparano, i cavalieri galoppano.
E i gestori dormono.
foto di Antonino Barbera
Egidio Morici
per L’isola
Mi sento in dovere di segnalare il rinvenimento da parte del Dott Calogero Muscarella di un resto di Thorectes marginatus risalente al 2011. Se confermato da ulteriori ricerche che evidenzino esemplari vivi, ció deporrebbe per una estrema rarefazione del marginatus e non per una estinzione. La moria di pesci è accompagnata da una drastica diminuizione della fauna entomologica.
si fa tanto rumore per 4 pesci morti(che nessuno a mai mangiato e credo mai mangera’)perche’??poi basta fare un semplice test all’acqua del fiume per sapere cosa scaricano abusivamente…se poi risulterebbe cosi’ inquinato,basta allertare le autorita’ competenti per sanzionare i trasgressori..(un servizio per 4 pesci mi sembra esagerato!!)..io personalmente,mi preoccuperei per il (depuratore)di selinunte.ove nemmeno un paio di mesi fa’,hanno scaricato le feci direttamente in mare.fu’ girato un video che io stesso vedendolo nel web lo publicai su questa pagina web.non ho visto nessun servizio e nessun commento,perche’?perche’ dire solo quello che fa comodo??….a parte il danno ambientale “marittimo”di selinunte non lo considera nessuno che i pesci della stessa zona vengano mangiati da tutti…
@Domenico L.R: oggi non più, ma in tempi non molto lontani i pesci del fiume (ad es. anguille) venivano pescati e mangiati. Il problema però è un altro, la moria dei pesci è indice di una o più forme di inquinamento, cosa alquanto grave per qualsiasi corso d’acqua, a prescindere dalla presenza di una riserva o meno. Le autorità competenti sono state allertate ma è bene che anche i cittadini sappiano quali sono le conseguenze della mancata osservanza delle norme in materia ambientale.
La questione del depuratore di Selinunte che lei ha ricordato, è altrettanto grave. Nel mese di febbraio 2012 però ho avuto modo di leggere sul web che l’amministrazione comunale sta adottando dei provvedimenti, ad es. la manutenzione straordinaria per il ripristino funzionale del pennello a mare posto all’uscita del depuratore. Sarebbe interessante conoscere lo stato dei lavori.
Lo stesso Egidio Morici nel mese di agosto 2012 ha sollevato il problema del depuratore di Selinunte tramite il suo blog: http://500firme.blogspot.it/2012/08/depuratore-di-selinunte-il-mistero-si.html
Come può notare non mi sembra che si dica soltanto quello che fa comodo…oppure mi spieghi per favore a chi può fare comodo segnalare la moria di pesci presso la foce del Belice.
I pesci sono degli ottimi bioindicatori ed evito di aggiungere altro. Per quanto attiene alla salute umana, a volere tralasciare per un attimo la salvaguardia dell’ecosistema, non si sottovaluti il fatto che ci sono bagnanti che continuano a cospargersi il corpo con i sedimenti, che scambiano per argilla pura, prelevati dal letto fluviale. 200 m. a destra e a sinistra della foce del Modione, ci sono, quando resistono, le insegne con il DIVIETO di balneazione. Certamente in una riserva naturale, come la Spiaggia e la Foce, non possono essere mai piazzate insegne che, tra l’altro, possono esercitare l’effetto spaventapasseri (anche se alla lunga gli uccelli in assenza di altri disturbi si abituano), ma la vigilanza da anni avrebbe dovuto rimuovere l’impatto cagionato dalla balneazione, quanto meno, nei 200m. dalla foce. Come ha detto, però, il dott. Salvatore Di Martino (ex Capo Servizio, ex 6, ARTA), la vigilanza, in quasi tutte le riserve regionali, è venuta meno da parte di tutti gli “Enti” e “mentre nei posti civili basta il cartello di DIVIETO, da noi è necessaria la presenza fisica”, ma di chi dimostra di avere le “palle”, oltre che la passione. C’è poco da ridere, perchè per “palle” debbono intendersi “quelle dei fucili”, come rispose Ernesto Rafael Guevara de la Serna, detto CHE, quando scherzando gli chiesero che cosa occorresse per sbarazzarsi definiticamente del capitalismo. Evidentemente nè io, nè Davide ci sognamo di avere le palle, con l’Etica del CHE. Colgo l’occasione per comunicarVi che l’anno venturo a SELINUNTE (C/VETRANO) si svolgerà un avvenimento culturale di grande unicità ed importanza. La Fondazione “Ernesto CHE Guevara” terrà il suo incontro annuale proprio a Selinunte (spero di accompagnare gli ospiti provenienti da tutte le parti nella riserva, per mostrare loro cosa s’intende per riserve in provincia di TP). La località di Selinunte è stata scelta con altre due, di Los Angeles e Città del Messico, dove gli incontri saranno tenuti nel 2014 e nel 2015. Maggiori ragguagli possono essere chiesti a “Massari Editore, CP 89 – 01023 Bolsena (VT).
Antonino scusami, le orme vicine ai pesci sono di gabbiano o di cane?
Gentile Domencico L.R, sono preoccupato quanto lei per gli effetti deleteri del depuratore. Se vuole, può contattarmi, ci possiamo incontrare e parlarne direttamente. Nel mio piccolo cerco di fare quello che posso. Non sempre ci riesco. Faccio però molta fatica ad essere d’accordo con lei quando “ipotizza” che io scriverei soltanto ciò che fa comodo. Nel caso volesse farsi un giro tra le “comodità” che scrivo da cinque anni a questa parte, potrebbe dare un’occhiata all’archivio del mio blog: http://500firme.blogspot.it/
Saluti
Egidio Morici
e.morici@alice.it
Gentili Sign@Antonino Barbera e @Egidio Morici rispondo a entrambi.Forse mi sono espresso male,la mia dialettica scritta e parlata in italiano spesso tende a non farmi capire(forse perche’ ho studiato poco),cerco di spiegarmi meglio.Non volevo dire che non sia pericoloso se e’ inquinato “lu ciumi di bilici”,ma se sia veramente inquinato bastava avvisare le autorita’ competenti.non sapevo che prima ci si andava a pesca,come non sapevo che ce’ chi ci va a farsi (i fanghi).quindi se e veramente inquinato sara’ molto piu’ grave di quanto pensavo!.Ora non so’ che sostanze vi siano nel fiume di Bilici(sempre se ce’ ne siano).ma credo che sia molto piu’ grave le feci scaricate dal pseudo depuratore di selinunte(credo tutti sappiamo che le feci portano mallatie gravi e mortali PER GLI UMANI).conosco bene la zona bilici(anche se nn ci vado da almeno 25 anni)e’ conosco benissimo Selinunte(ho origini scarioti),tanto che da piccolo nella Plaia Verde(piccola spiaggeta posta propio sotto il depuratore)i miei genitori mi ci portavano spesso.e debbo dire,che da pochi anni che fu’ istallato il depuratore gia’ vi erano problemi tanto che ogni volta che andavo li a farmi dei bagni,avevo sempre problemi nella pelle(e non ero il solo).tanto che saranno almeno 15 anni che nn vado piu’ li a farmi il bagno.detto questo aggiungo che il servizio fatto del sign Morici sul depuratore lo commentai pure,dicendo stesse cose,e cioe’ che e da anni che il depuratore versa in quelle condizioni.ovviamente il sign Morici di questo non ne a delle colpe,anzi ho apprezzato che almeno qualcuno abbia un po smosso le acque nel settore dell’informazione.poi sign Morici,la mia era una domanda non un’affermazione sul fatto di dire che si dice solo quello che si vole dire.e la domanda non era posta solo a lei Sign morici ma a tutta la redazione di Castelvetrano Selinunte e non solo per questo servizio.mi scuso se ci sono state incomprensioni e comunque Sign Morici,purtroppo io sto in Germania e credo di restarci ancore per un bel po’,quindi sara’ difficile vederci,ma se le fa piacere possiamo sempre metterci in contatto virtualmente cosi’ che’ le invio sia il video del depuratore che la mia disponibilita’ a far luce sui responsabili dell’accaduto.attendo risposta non mi permetterei mai di contattarla privatamente senza il suo consenso.
ps:le chiedo solo una cortesia Sign Morici,si abbassi al mio livello di istruzione scolastica,(effetti deleteri)ho dovuto prendere il dizionario per capire la parola…Grazie!
@Domenico L.R.,
….solo una cortesia Sign Morici,si abbassi al mio livello di istruzione scolastica,(effetti deleteri)ho dovuto prendere il dizionario per capire la parola…Grazie!
chiaramente io non so se è ironia.
Comunque è così che si sostengono sistemi e istituzioni dove chi ci sta dentro si arricchisce di potere o di denaro o di tutti e due, e chi sta fuori non ci capisce un’acca e dimostra servilismo e rispetto, così siamo purtroppo stati educati. Si usano termini, parole, frasi, non di uso comune sì da un lato perchè ciò consente di esprimere al meglio l’argomento, ma anche e soprattutto per tenere stretto in qualche modo il potere acquisito. Il più arrogante personaggio mai conosciuto in vita mia a proposito è un notaio Castelvetranese, forse un giorno capirò anche a cosa veramente servano i notai nel sistema. Pensiamo ai sistemi delle tasse, più la gente era meno istruita più erano semplici le regole, quando poi in molti cominciarono a capirci qualcosa, si complicarono le regole in maniera che nuovamente solo in pochi ci capissero qualcosa. Vale anche per la legalità/legge/giurisprudenza, vale soprattutto per il sistema finanziario, vale per il commercio, e vale anche per le materie tecnico scientifiche. Cioè non sempre bisogna per forza di cose usare un termine strettamente preciso per indicare un valore una costante un processo, la cosa si può… potrebbe spesso anche illustrare usando termini e parole semplici.
Comunque in fondo volevo solo dire che c’è da mettersi le mani ai capelli se veramente la gente va a fare i fanghi nel Belice.
@Antonino Barbera e @Egidio Morici
il mio furi tema non è rivolto alle vostre persone.
Saluti
franKo
Domencico L.R, colgo l’occasione per ribadire che io NON FACCIO PARTE DELLA REDAZIONE DI CASTELVETRANOSELINUNTE.IT –> http://500firme.blogspot.it/#!/2012/09/i-miei-articoli-su-castelvetranoselinun.html
Ad ogni modo può inviarmi quando vuole tutto il materiale che riterrà opportuno sul depuratore.
Questa è la mia e-mail: e.morici@alice.it
Mi scuso inoltre per avere utilizzato un termine (“deleterio”) di cui forse ho sopravvalutato la diffusione.
Apprezzo molto la richiesta ad utilizzare parole semplici e chiare. Ha ragione. E’ una cosa che bisognerebbe fare sempre.
La ringrazio,
Egidio Morici
in questi giorni avviene lo scarico nel fiume, vicino la foce penso circa 2 km, di liquido inquinante prodotto dai lavaggi dei macchinari per la molitura delle olive. Se qualcuno si vuole togliere la curiosità vada sulla castelvetrano-menfi difronte la discoteca ex “Kaipos”, in una grande proprietà agricola (uliveto) potrà notare una tubazione metallica che lungo lo stradale giunge a scaricare questo in un canale che confluisce nel fiume. Questo liquido, prodotto da uno dei piu’ grandi oleifici della valle del belice arriva 24 ore al giorno con dei camion cisterna.
Saluti
Non avevo ancora visitato la foce del fiume belice e coinvolto dalle discussioni affrontate nel vostro sito, oggi alle 14,3o mi sono recato con un mio amico in visita alla foce e vi devo comunicare che l’ho trovata in uno stato di abbandono. con il percorso che porta al mare in uno stato precario, con i pesci morti che galleggiavano nell’acqua con alcuni fuori già in stato di avanzata decomposizione. bisognerebbe almeno bonificare la zona, per evitare il fetore provocato dei pesci morti.
Alla fine ci siamo rallegrati nel vedere una bellissima spiaggia con vista in un favoloso mare azzurro, e rammaricati per non aver portato con noi il costume e la tovaglia per farci il bagno. sicuramente ritorneremo.
Sign @Franko,no!La mia non era ironia,di fatti chiesi la cortesia al Sign @Moricidi di venirci in contro(abbasarsi)(scendere ai miei livelli)per il solo fatto di capirci a vicenda.Del resto se si farebbe una gara di linguistica dell’italiano perderei a priori.Per la cronaca ho solo la licenza elementare(presa oltre 30 anni fa’e'”promosso solo per vecchiaia”non per bravura!)Sa’,a 11 anni,gia’ andavo a lavorare,e non perche’ non ne avessero la possibilita’ i miei genitori,ma perche’ ero e sono di coccio(non propenso allo studio).pero’,posso dire di esserne felice di aver “scelto” e imparato tanti mestieri,di cui mi hanno dato tante soddistfazioni.Tipo:aver restaurato gran parte delle chiese di Castelvetrano,l’aver costruito e definito tante case,l’aver cucinato per migliaia di Castelvetranesi e in fine aver fatto migliaia di traslochi.dandomi la possibilita’ di conoscere e imparare piu’ di quanto avrebbe potuto fare la scuola.dopo la premessa Sign Franko,volevo ringraziarla per il suo discorso,cui condivido in pieno al suo dire.Sign @Morici mi scuso publicamente di aver pensato che facesse parte della redazione “NON LO SAPEVO”.tolgo l’occasione per dire anche che non tutti della redazione hanno l’atteggiamento che avevo descritto prima,anche perche’ in questo caso posso dire la mia senza essere censurato.Sign @Fulvio e Sign@Mario Raso da parte mia vi Ringrazio che state denunciando “verbalmente” una trasgressione a sfavore della nostra terra,la civilta’ inizia quando noi stessi cittadini ci attiviamo per il bene del nostro territorio”IL DENUNCIARE ANCHE VERBALMENTE DISSERVIZI,DISAGI,DANNI AL TERRITORIO O COSE,NON SEMPRE E INFAMITA’ MA SEGNO DI CIVILTA’ E RESPONSABILITA’ DEL PROPIO TERRITORIO.Concludo dicendo al Sign @Morici che al piu’ presto spediro’ il video in questione.cordiali saluti Domenico.
Però, Sign.Domencico L.R, per dirla in italiano, mi tolgo il cappello, sincero rispetto per una vita così operosa.
Se un giorno tutta l’elettronica e l’elettrotecnica al mondo dovesse essere fuori uso per un paio di mesi, ci sarebbe da ridere molto, niente soldi, niente rifornimenti di nessun tipo (acqua, alimentari, ..), gli unici veramente utili all’umanità caro Domenico sarebbero a quel punto solo le persone com Lei, altro che avvocati, notai, …
Solo gente che saprebbe veramente applicare scienza e tecnica, imparato dalla vita o dallo studio, sarebbe utile all’umanità.
M’interessa molto conoscere le ragioni per cui sarebbe vietata la balneazione 200 metri a destra e sinistra della foce del Belice ( sic, recte: ad est ed ovest )come altri ritiene. No, perché ho davanti a me il Regolamento della Riserva del Belice, approvato con D.A. del 30 maggio 1987 ( G.U.R.S. n° 37 del 22.8.’87)) e non ne trovo traccia. Si limiti a vietare la navigazione a motore entro 200 metri dalla riva del mare, limite più tollerante rispetto a quello consuetudinario imposto dalle Capitanerie di Porto a 300 metri. Ho controllato, allora il decreto dell’Assessore alla Salute del 6 marzo 2012, con il quale, come ogni anno, vengono stabiliti i divieti di balneazione in Sicilia, ed anche lì, nulla. Naturalmente, ho consultato anche l’allegato ‘9’, del decreto, quello che indica i ‘tratti di mare e di costa vietati alla balneazione perché vincolati a parco o ad oasi naturale’. Niente..nessuna località della sicilia occidentale vi viene riportata, tranne Ustica.. Non sarà allora che i cartelli non ci sono più perché la balneazione è permessa? A quel punto vorrei proprio capire a che titolo s’invochi una ‘vigilanza fisica e pallosa’ contro ‘l’impatto provocato dalla balneazione’.
Signor tipino da spiaggia, mi sono ripromesso di non rispondere più alle provocazioni, ma visto che la questione della balneazione, ad una certa distanza dalle foci dei fiumi, investe l’interesse pubblico, invito tutti a leggere le ultime ordinanze, in questo senso, emesse dalle Capitanerie di Porto, competenti per territorio. Le ordinanze, annualmente, di solito prima di ogni stagione balneare, vengono affisse anche presso le Case comunali e si basano, tra l’altro, su Decreti del Dirigente generale ARTA (soprintende anche al Demanio Marittimo) che oltre a stabilire le distanze (ed altro) degli stabilimenti balneari dalla battigia, stabiliscono le distanze di balneazione dalle foci dei fiumi (voce DIVIETI, a prescindere dal fatto che le foci ricadano in aree vincolate o meno). Distanze che possono variare nel corso degli anni, distanze che variano da Regione a Regione. Distanze che, comunque, esistono e vanno rispettate. Se poi l’Ente gestore è assente (visto che in qualsiasi momento può adottare provvedimenti a salvaguardia dell’habitat e delle specie animali e vegetali) dalla riserva della foce del Belice o non si preoccupa di fare rispettare l’ordinanza della Capitaneria, questa è un’altra faccenda.
Ho scaricato dal web l’ordinanza balneare n° 15 del 2012 della Capitaneria di Porto di Mazara del Vallo; per quanto mi sforzi, non leggo di divieti di balneazione entro 200 metri dalle foci dei fiumi, salvo il Mazaro, ambito portuale. Del resto, se l’assessorato Regionale alla salute s’é premurato di pensarci lui per quei corsi d’acqua ove ne ha ravvisato l’opportunità, sia per motivi d’igiene, che di tutela ambientale, vorrà dire che la competenza é sua, non della Capitaneria. Io trovo provocatorio invocare il rispetto di divieti inesistenti solo perché, da un punto di vista esclusivamente personale, si considerano ‘impattanti’ comportamenti del tutto leciti, se non addirittura naturali, come nuotare.
@tipo da spiaggia: A quanto pare non ha letto con la dovuta attenzione l’ordinanza di sicurezza balneare n. 15/12 del del 11/05/2012 consultabile all’indirizzo (http://www.guardiacostiera.it/capitanerieonline/ordinanze.cfm?id=21).
L’articolo 4.1, lettera h (ZONE DI MARE VIETATE ALLA BALNEAZIONE) fa riferimento all’art.1 dell’ordinanza sindacale n. 35/2011 del 7 aprile 2011 del Sindaco di Castelvetrano: E’ VIETATA LA BALNEAZIONE fino a mt. 200 a destra e fino a mt. 200 a sinistra della foce del Fiume Belice, rispondente alle coordinate geografiche 37°34’55” di latitudine Nord e 12°51’52” di longitudine Est.
Aggiungo che lo stesso vale per la condotta di allontanamento acque reflue dell’impianto di depurazione della frazione di Marinella di Selinunte (art. 2) e per la foce del Fiume Modione (art. 3).
L’ordinanza altresì DISPONE che la stessa sia notificata tra gli altri al Dirigente del Settore Polizia Municipale affinchè disponga, all’Ufficio Protezione Civile, di provvedere a far disporre e collocare i cartelli di divieto di balneazione, che devono essere metallici, in numero adeguato e reciprocamente visibili, in conformità a quanto previsto dall’art. 6 del D.A. della Sanità del 13.02.2008, per le zone interdette di cui alla suddetta ordinanza.
Spero di essere stato utile a chiarire le sue perplessità.
Distinti Saluti
Antonino Barbera
@antonino barbera: ringrazio per la precisazione. Non é che non ho letto con la dovuta attenzione; é solo che, vedendovi citata l’ordinanza, n° 35/2011 del Comune di Castelvetrano, non l’ho reperita sul sito del Comune palmense, ove si possono invece consultare, facilissimamente, tutte quelle del 2012 e 2010, ma non ( chissà perché )quelle del 2011. Pensavo che si riferisse solo ai punti 2 e 3.In ogni caso, la ragione per cui si vieta la balneazione non é certo quella di ridurre “l’impatto sul litorale”, come altri ritiene, bensì di salvaguardare la salute umana da potenziali inquinanti apportati dai fiumi. In ogni caso, nulla vieta di deambulare sulla battigia, o di prendervi il sole, anche piazzandovi sdraio ed ombrelloni, purché oltre i 5 metri dal battente del mare. Mi rimane il dubbio di come si possano conciliare le disposizioni del Decreto Assessoriale del 6 marzo 2012 con quelle del D.A.del 13.2.2008. O si tratta del D.A. del 17.3.2009? Ma approfondirò. Ricambio i saluti.
Ho approfondito. Ma ne ho ricavato più quesiti che risposte. Che giro direttamente al Sindaco, attento lettore di questo portale, da quel che sembra. Purtroppo non dispongo dell’0rdinanza sindacale, e debbo attenermi a quanto riferitomene dallo stimato Antonino Barbera. Considero strano che il provvedimento comunale del 2011 si basi sul Decreto assessoriale regionale del 2008, quando i provvedimenti sulle acque di balneazione, di esclusiva competenza Regionale a partire dal 2010, vengono emanati ogni anno. Il provvedimento regionale del 2011 ricalca quello del 2012; negli allegati ( 1 e 9 ) non vi é cenno della foce del Belice tra le zone vietate alla balneazione. Il decreto, tra l’altro, rimanda al ‘portale delle acque’ ministeriale,( http://www.portaledelleacque.it ) ove si possono consultare tutte le zone balneabili in Italia. In corrispondenza della foce del Belice, il mare viene dichiarato espressamente balneabile fin quasi allo sbocco a mare, sicuramente a meno di 200 metri ad ovest, mentre ad est il portale non si pronuncia fino al confine con il comune di Menfi. Ma questo non vuol dire che il mare non sia balneabile. Forse l’arcano si può spiegare leggendo l’art. 4 del decreto assessoriale: se si trattava di un tratto di costa già vietato ai sensi del D.P.R. n° 470/’82, il divieto potrebbe essere soppresso ‘solo a seguito della comunicazione, da parte del comune, della messa in atto delle misure di risanamento’ ai sendi del D.I. del 10 marzo 2010. Però va ricordato che, ai sensi del D.A. del 2008, citato da Barbera, e del D.A. 2009, sempre all’articolo 4 si prevedeva la soppressione ‘ex lege’ della ZPI ( zone permanentemente inquinate ) già individuate, dato che veniva predisposto un nuovo campionamento sistematico. Ora, qual’é la situazione alla foce del Belice? Si può, finalmente, restituire alla balneazione lo sbocco a mare del fiume? Mi sono sforzato di fornire i riferimenti normativi. Già, perché per stabilire un divieto occorre una legge, od, almeno un regolamento.
Fermo restando il fatto che compete (essenzialmente per salvaguardare la salute pubblica, per sicurezza) alla Regione, attraverso l’ARTA (le Capitanerie, i Comuni emettono le Ordinanze) stabilire la distanza dalle foci dei fiumi per la balneazione, l’accesso alle riserve naturali (con o senza foci di fiumi) è regolato dall’Ente gestore. Per accedere in una qualsiasi riserva naturale occorre l’autorizzazione del Gestore, altro che bivaccare o passeggiare in prossimità della foce del Belice o più in generale sulla spiaggia che, tra l’altro, è zona A (zona a massima protezione dove dovrebbe essere ammessa solo la ricerca scientifica) di riserva. Per accedere alla riserva Lago Preola e Gorghi Tondi (pur essendo lasciata aperta a tutti come la riserva del Belice), nel 2011, ho chiesto il permesso al Gestore che non l’ha concesso. A nulla è valsa la mia protesta e l’intervento forte del Dirigente generale ARTA che è arrivato a riprendere il Gestore.
Ciò che é consentito fare o non fare nella riserva orientata del Belice é dettagliatamente riportato nel Regolamento dell’ ’87. Che non mi pare accenni a zone ‘A’ in cui é vietato l’ingresso…a prescindere dai desideri altrui. Si parla solo di riserva e pre-riserva, e non ricordo di ambiti riservati esclusivamente alla ricerca scientifica. Sopra ho riportato gli estremi del decreto. Tutti possono scaricarlo: le annate della Gazzetta ufficiale della Regione Sicilia sono in rete. Basta cercare la n° 37 del 1987. Non é a me che dovete credere, ma alla norma.
P.S.: in ogni caso il problema é un altro: l’ordinanza n° 35/2011 del Comune di Castelvetrano fissa distanza di rispetto dalla foce del Modione, dalla condotta del depuratore e, si apprende grazie ad Antonino Barbera, in mancanza di apposita cartellonistica che il Comune é tenuto ad impiantare ( e pazienza se, per qualcuno, possa richiamare gli spaventapasseri ), nonché di pubblicazione sull’apposito sito, anche dalla foce del Belice. Bene, qual’é il problema che accomuna questi 3 corpi idrici?