Muore a Genova l’ing. Gaspare Aiello, originario di C.vetrano

E’ precipitato nel vuoto sotto gli occhi del genero, che ha disperatamente tentato di afferrarlo per i piedi.

Gaspare Aiello, 62 anni, dopo un volo di venti metri si è schiantato nel giardino sottostante: l’impatto non gli ha lasciato scampo, è morto sul colpo. Forse a fargli perdere l’equilibrio è stata una folata di vento. La tragedia alle 12:00 di ieri nella casa, un attico, di una delle tre figlie, che lui stava sistemando. L’uomo viveva con la moglie Laura poco lontano.

Originario di Castelvetrano, l’uomo era ingegnere navale al Rina, il Registro Navale Italiano di Carignano, per cui, pur essendo in pensione dal 2001, aveva mantenuto un rapporto di collaborazione sino a pochi mesi fa.

La testimonianza del genero:

Gaspare è morto sotto i miei occhi, ha perso l’equilibrio dopo essere montato su un muretto, il bordo del parapetto dell’attico, su cui era salito per raggiungere la copertura in plastica del tetto. È successo tutto all’improvviso, non sono riuscito ad afferrarlo….

Le parole del genero hanno trovato una perfetta coincidenza nei rilievi svolti dagli investigatori dell’Arma e il medico legale Aurelio Strizzoli, poi sopraggiunto sul posto, ha confermato che la probabile causa del decesso è compatibile con le fratture provocate da una caduta da un’altezza di 20 metri.

Il genero, nonostante lo stato di choc per l’accaduto, è riuscito a trovare la forza di ricordare il suocero: «Era una persona molto generosa e ancora, nonostante non fosse più un giovanotto, molto in gamba».

fonte. www.corrieremercantile.it

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  • Conoscevo molto bene l'Ing. Aiello per essere stato prima amico e poi compagno di liceo e collega di università di mio fratello. Era una persona molto disponibile e quando uscivamo in comitiva si dimostrava molto allegro e buontempone. Porgo le mie più sentite condoglianze ai familiari e al cugino Gaspare Aiello.

  • Sono veramente costernato per la morte del caro Gaspare, mio compagno di scuola e grande amico. Ci eravamo visti da poco e con grande gioia avevamo ripercorso le tappe della nostra giovinezza.

  • Mentalità e cultura matematica per eccellenza, era nato per calcolare, progettare, realizzare.
    La natura e l'uomo guardati attraverso le lenti di un microscopio.
    Tutto può essere capito attraverso un algoritmo o una equazione. Se fosse stato possibile avrebbe sezionato un'anima per indagarne la struttura e capirne il funzionamento.
    Nessuna concessione alla mollezza dell'arte, che, d'altra parte, non riesce a spiegare il funzionamento di un cervello artificiale o la propulsione nucleare o i ritmi del mare e la meccanica di una nave che l'attraversa.
    Ora che la tempesta perfetta si è realizzata, nessuno riuscirà a spiegare la natura di questo buco enorme che, come una galleria, attraversa il nostro cuore, da parte a parte.

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